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Lettera ai Romani 4:20-21
Nuova Riveduta 2006
però, davanti alla promessa di Dio non vacillò per incredulità, ma fu fortificato nella fede e diede gloria a Dio, pienamente convinto che quanto egli ha promesso, è anche in grado di compierlo.
Confronta
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Lettera ai Romani 4:17
(com’è scritto: «Io ti ho costituito padre di molte nazioni») davanti a colui nel quale credette, Dio, che fa rivivere i morti e chiama all’esistenza le cose che non sono.
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Lettera ai Romani 4:25
il quale è stato dato a causa delle nostre offese ed è stato risuscitato per la nostra giustificazione.
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Lettera ai Romani 4:18
Egli, sperando contro speranza, credette, per diventare padre di molte nazioni, secondo quello che gli era stato detto: «Così sarà la tua discendenza».
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Lettera ai Romani 4:16
Perciò l’eredità è per fede, affinché sia per grazia, in modo che la promessa sia sicura per tutta la discendenza: non soltanto per quella che è sotto la legge, ma anche per quella che discende dalla fede di Abraamo. Egli è padre di noi tutti
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Lettera ai Romani 4:7-8
«Beati quelli le cui iniquità sono perdonate e i cui peccati sono coperti. Beato l’uomo al quale il Signore non addebita affatto il peccato».
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Lettera ai Romani 4:3
infatti, che dice la Scrittura? «Abraamo credette a Dio e ciò gli fu messo in conto come giustizia».
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