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1 Re 12:1-15

1 Re 12:1-15 ICL00D

Roboamo andò a Sichem, dove tutto il popolo d'Israele si era riunito per proclamarlo re. Quando Geroboamo, figlio di Nebat, già da tempo fuggito in Egitto per paura del re Salomone, venne a saperlo, si trattenne ancora in Egitto. Ma l’assemblea degli Israeliti mandò a chiamare Geroboamo. Poi, tutti insieme, andarono a parlare a Roboamo e gli dissero: — Tuo padre Salomone ci ha imposto un giogo molto pesante. Se tu alleggerirai le dure condizioni che tuo padre ci ha imposto e ci lascerai più liberi, noi ti serviremo. — Ritornate da me dopodomani, — disse loro Roboamo. Allora il popolo se ne andò. Il re Roboamo consultò gli anziani che erano stati a servizio di suo padre Salomone quand'era ancora vivo: — Che cosa mi consigliate di rispondere al popolo? Essi gli suggerirono: — Se adesso ti mostri pronto a servire il popolo, se accogli le sue richieste e dai una risposta favorevole, sarai sempre ubbidito. Roboamo, però, trascurò il consiglio degli anziani e si rivolse ai giovani che erano cresciuti insieme con lui e che ora erano al suo servizio: — Il popolo mi ha chiesto di alleggerire il giogo imposto da mio padre Salomone. Come devo comportarmi? Essi gli risposero: — Al popolo che ti ha chiesto di alleggerire la dura schiavitù impostagli da tuo padre dovrai rispondere così: Il mio mignolo è più grosso dei fianchi di mio padre. Se il dominio che mio padre vi ha imposto è stato duro, io lo renderò ancor più duro. Se mio padre vi ha punito a frustate, io userò fruste con punte di ferro! Due giorni dopo Geroboamo e tutto il popolo andarono dal re Roboamo, come egli aveva ordinato. Roboamo non seguì il suggerimento degli anziani, ma rispose duramente al popolo, come gli avevano consigliato i giovani: «Mio padre vi ha imposto un duro dominio, ma io lo renderò ancor più duro. Mio padre vi ha puniti a frustate, ma io userò fruste con punte di ferro!». Il re, dunque, respinse le richieste del popolo. Tutto questo era stato predisposto dal Signore. Egli voleva realizzare quello che aveva fatto annunziare a Geroboamo, figlio di Nebat, dal profeta Achia di Silo.