Daniele INTRODUZIONE
INTRODUZIONE
AL LIBRO DI DANIELE
Caratteristiche principali
Il libro di Daniele si suddivide in due parti. La prima (capitoli 1-6) ha come protagonisti Daniele e i suoi compagni di esilio, i quali, con la fede in Dio e l’ubbidienza alla sua legge, trionfano sui persecutori. Gli avvenimenti sono ambientati alla corte babilonese, sotto il re Nabucodònosor, suo figlio Baldassàr e Dario il Medo. Dal punto di vista storico però questi dati non sono esatti (Baldassàr non era figlio di Nabucodònosor e Dario era re dei Persiani, non dei Medi) e rivelano che l’autore, vissuto in un’epoca più recente, volle collocare le vicende narrate in un’epoca lontana, di cui conservava un vago ricordo.
La seconda parte (capitoli 7-12) si svolge anch’essa in un periodo lontano (sotto il regno di Baldassàr, Dario il Medo e Ciro di Persia), ma contiene molte allusioni al tempo in cui probabilmente è vissuto l’autore. Essa riferisce tre visioni avute da Daniele, piene di simboli misteriosi: una volta spiegati, essi rivelano il piano di Dio riguardo agli imperi e alle potenze che opprimono il popolo ebraico. Questa rivelazione mediante visioni è caratteristica dell'Apocalittica (Apocalisse è una parola che deriva dal greco e significa appunto rivelazione). Le visioni di Daniele annunziano che Dio metterà fine agli imperi pagani e darà salvezza e vittoria al suo popolo.
Autore e ambiente storico
Il libro di Daniele è scritto in parte in ebraico (1,1–2,4a) e in parte in aramaico (2,4b–7,28). La traduzione greca vi ha aggiunto un lungo testo poetico al capitolo 3 e due testi narrativi alla fine (capitoli 13-14; vedi Supplementi a Daniele tra i Deuterocanonici). Poiché il capitolo 11 parla delle lotte tra i sovrani d'Egitto e di Siria, eredi dell'impero di Alessandro Magno, e della persecuzione subita dal popolo ebraico sotto il regno del sovrano siriaco Antioco IV Epifane, il libro dovrebbe essere stato composto nella prima metà del II secolo a.C. Esso è stato scritto dunque in un periodo di crisi per il popolo ebraico, al tempo in cui questo era vittima di persecuzione e di oppressione. L’autore racconta fatti e visioni con parole di incoraggiamento per coloro che professano la sua stessa fede: il Signore abbatterà i tiranni e restaurerà la sovranità del suo popolo.
Schema
— Daniele e i suoi compagni a Babilonia 1,1–6,29
— Le visioni di Daniele 7,1–12,13
— prima visione: le quattro bestie 7,1-28
— seconda visione: il montone e il capro 8,1–9,27
— terza visione: l’uomo vestito di lino, guerre e persecuzioni, la risurrezione finale 10,1–12,13
DANIELE
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“Parola del Signore - la Bibbia Interconfessionale in lingua corrente”, terza edizione
© 1985, 2008, 2014 Editrice Elledici, and United Bible Societies.
Daniele INTRODUZIONE
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AL LIBRO DI DANIELE
Caratteristiche principali
Il libro di Daniele si suddivide in due parti. La prima (capitoli 1-6) ha come protagonisti Daniele e i suoi compagni di esilio, i quali, con la fede in Dio e l’ubbidienza alla sua legge, trionfano sui persecutori. Gli avvenimenti sono ambientati alla corte babilonese, sotto il re Nabucodònosor, suo figlio Baldassàr e Dario il Medo. Dal punto di vista storico però questi dati non sono esatti (Baldassàr non era figlio di Nabucodònosor e Dario era re dei Persiani, non dei Medi) e rivelano che l’autore, vissuto in un’epoca più recente, volle collocare le vicende narrate in un’epoca lontana, di cui conservava un vago ricordo.
La seconda parte (capitoli 7-12) si svolge anch’essa in un periodo lontano (sotto il regno di Baldassàr, Dario il Medo e Ciro di Persia), ma contiene molte allusioni al tempo in cui probabilmente è vissuto l’autore. Essa riferisce tre visioni avute da Daniele, piene di simboli misteriosi: una volta spiegati, essi rivelano il piano di Dio riguardo agli imperi e alle potenze che opprimono il popolo ebraico. Questa rivelazione mediante visioni è caratteristica dell'Apocalittica (Apocalisse è una parola che deriva dal greco e significa appunto rivelazione). Le visioni di Daniele annunziano che Dio metterà fine agli imperi pagani e darà salvezza e vittoria al suo popolo.
Autore e ambiente storico
Il libro di Daniele è scritto in parte in ebraico (1,1–2,4a) e in parte in aramaico (2,4b–7,28). La traduzione greca vi ha aggiunto un lungo testo poetico al capitolo 3 e due testi narrativi alla fine (capitoli 13-14; vedi Supplementi a Daniele tra i Deuterocanonici). Poiché il capitolo 11 parla delle lotte tra i sovrani d'Egitto e di Siria, eredi dell'impero di Alessandro Magno, e della persecuzione subita dal popolo ebraico sotto il regno del sovrano siriaco Antioco IV Epifane, il libro dovrebbe essere stato composto nella prima metà del II secolo a.C. Esso è stato scritto dunque in un periodo di crisi per il popolo ebraico, al tempo in cui questo era vittima di persecuzione e di oppressione. L’autore racconta fatti e visioni con parole di incoraggiamento per coloro che professano la sua stessa fede: il Signore abbatterà i tiranni e restaurerà la sovranità del suo popolo.
Schema
— Daniele e i suoi compagni a Babilonia 1,1–6,29
— Le visioni di Daniele 7,1–12,13
— prima visione: le quattro bestie 7,1-28
— seconda visione: il montone e il capro 8,1–9,27
— terza visione: l’uomo vestito di lino, guerre e persecuzioni, la risurrezione finale 10,1–12,13
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