«Uomo, alzati, voglio parlarti». Intanto lo spirito di Dio mi afferrò e mi fece alzare in piedi. Io ascoltavo quel che mi diceva: «Ezechiele, io ti mando dagli Israeliti. Si sono sempre ribellati e rivoltati contro di me: ieri i loro antenati, oggi essi stessi. Coloro ai quali ti mando sono gente testarda e ostinata. Tu ti rivolgerai loro dicendo: Così parla Dio, il Signore. Ti ascoltino o no, quei ribelli almeno sapranno che c’è un profeta in mezzo a loro. «Ma tu, Ezechiele, non temerli, non aver paura di quel che diranno per contraddirti; sarà per te come trovarsi tra le spine dei rovi, come sedersi sugli scorpioni. Non farti spaventare dalle parole e dalle facce di quei ribelli. Tu riferirai loro quel che io dico, ascoltino o no. Ricordati che sono ribelli. «Ezechiele, ascolta quel che ti dico e non ribellarti anche tu come loro. Apri la bocca e mangia quel che ti do». Allora vidi una mano tesa verso di me che teneva una pergamena arrotolata. L’aprì davanti a me e vidi che su tutti e due i lati erano scritti lamenti, gemiti e pianti.
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