Giosuè partì da Gàlgala alla testa di tutti i suoi soldati, comprese le truppe scelte. Il Signore disse a Giosuè: «Non aver paura, perché io ti darò la vittoria sui re amorrei. Nessuno ti potrà fermare!». Giosuè e i suoi uomini marciarono per tutta la notte e, giunti a Gàbaon, attaccarono i re amorrei di sorpresa. Il Signore li mise in fuga davanti a Israele e inflisse loro una grande sconfitta a Gàbaon; poi inseguì i nemici in fuga lungo la discesa di Bet-Oron senza dar loro tregua fino alle città di Azekà e Makkedà. Quando gli Amorrei fuggivano lungo la discesa di Bet-Oron, il Signore fece cadere su di loro chicchi di grandine grossi come sassi, fin quando non arrivarono ad Azekà. Ne uccise più la grandine che la spada degli Israeliti. Quel giorno, quando il Signore diede a Israele la vittoria sugli Amorrei, Giosuè pregò il Signore e gridò alla presenza di tutti gli Israeliti: «Sole, fermati su Gàbaon! e tu, luna, sulla valle di Àialon!». Il sole si fermò, la luna restò immobile, un popolo si vendicò dei suoi nemici. Questo avvenimento è descritto nel ‘Libro del Giusto’; per quasi un giorno intero il sole restò in alto in cielo, senza avviarsi al tramonto. Un giorno come quello non c’è mai stato né prima né dopo di allora, quando il Signore ubbidì a un essere umano e combatté al fianco d'Israele. (
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