I settantadue discepoli tornarono dalla loro missione molto lieti dicendo:
— Signore, anche i *demòni ci ubbidiscono quando noi invochiamo il tuo nome.
Gesù disse loro:
— Ho visto Satana precipitare dal cielo come un fulmine. Io vi ho dato il potere di calpestare serpenti e scorpioni e di annientare ogni resistenza del nemico. Niente vi potrà fare del male. Non rallegratevi però perché gli *spiriti maligni si sottomettono a voi, ma piuttosto rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti in cielo.
In quella stessa ora Gesù fu pieno di gioia per opera dello *Spirito Santo e disse:
«Ti ringrazio, o Padre,
Signore del cielo e della terra;
perché tu hai nascosto queste cose
ai grandi e ai sapienti
e le hai fatte conoscere ai piccoli.
Sì, Padre, così tu hai voluto».
E disse ancora: «Il Padre mio ha messo tutto nelle mie mani. Nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre; così pure nessuno sa chi è il Padre se non il Figlio e quelli ai quali il Figlio lo vuol rivelare».
Poi Gesù si voltò verso i discepoli, in disparte, e disse loro: «Beati voi che potete vedere queste cose perché vi assicuro che molti *profeti e molti re avrebbero voluto vedere quel che voi vedete ma non l’hanno visto. Molti avrebbero voluto udire quel che voi udite ma non l’hanno udito».
Un maestro della *Legge voleva tendere un tranello a Gesù. Si alzò e disse:
— *Maestro, che cosa devo fare per avere la vita eterna?
Gesù gli disse:
— Che cosa c’è scritto nella legge di Mosè? Che cosa vi leggi?
Quell’uomo rispose:
— C’è scritto: Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutte le tue forze e con tutta la tua mente, e ama il prossimo tuo come te stesso.
Gesù gli disse:
— Hai risposto bene! Fa’ questo e vivrai!
Ma quel maestro della Legge per giustificare la sua domanda chiese ancora a Gesù:
— Ma chi è il mio prossimo?
Gesù rispose: «Un uomo scendeva da Gerusalemme verso Gèrico, quando incontrò i briganti. Gli portarono via tutto, lo presero a bastonate e poi se ne andarono lasciandolo mezzo morto. Per caso passò di là un *sacerdote; vide l’uomo ferito, passò dall’altra parte della strada e proseguì. Anche un *levita del *Tempio passò per quella strada; lo vide, lo scansò e proseguì. Invece un uomo della Samaria, che era in viaggio, gli passò accanto, lo vide e ne ebbe compassione. Gli andò vicino, versò olio e vino sulle sue ferite e gliele fasciò. Poi lo caricò sul suo asino, lo portò a una locanda e fece tutto il possibile per aiutarlo. Il giorno dopo tirò fuori due monete d'argento, le diede al padrone dell'albergo e gli disse: “Abbi cura di lui e se spenderai di più pagherò io quando ritorno”».
A questo punto Gesù domandò:
— Secondo te, chi di questi tre si è comportato come prossimo per quell’uomo che aveva incontrato i briganti?
Il maestro della Legge rispose:
— Quello che ha avuto compassione di lui.
Gesù allora gli disse:
— Va’ e comportati allo stesso modo.
Mentre era in cammino con i suoi *discepoli Gesù entrò in un villaggio e una donna che si chiamava Marta, lo ospitò in casa sua.
Marta si mise subito a preparare per loro, ed era molto affaccendata. Sua sorella invece, che si chiamava Maria, si era seduta ai piedi del Signore e stava ad ascoltare quel che diceva.
Allora Marta si fece avanti e disse:
— Signore, non vedi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille di aiutarmi!
Ma il Signore le rispose:
— Marta, Marta, tu ti affanni e ti preoccupi di troppe cose! Una sola cosa è necessaria. Maria ha scelto la parte migliore e nessuno gliela porterà via.