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Primo libro dei Re 7:1-22

Primo libro dei Re 7:1-22 NR06

Poi Salomone costruì il suo palazzo, e lo terminò interamente in tredici anni. Costruì la casa detta «Foresta del Libano»; era di cento cubiti di lunghezza, di cinquanta di larghezza e di trenta d’altezza. Era basata su quattro ordini di colonne di cedro sulle quali poggiava una travatura di cedro. Un soffitto di cedro copriva le camere che poggiavano sulle quarantacinque colonne, quindici per fila. C’erano tre file di camere, le cui finestre si trovavano le une di fronte alle altre lungo tutte e tre le file. Tutte le porte con i loro stipiti e architravi erano quadrangolari. Le finestre delle tre file di camere si trovavano le une di fronte alle altre, in tutti e tre gli ordini. Fece pure il portico a colonne, che aveva cinquanta cubiti di lunghezza e trenta di larghezza, con un vestibolo davanti, delle colonne e una scalinata sul davanti. Poi fece il portico del trono dove amministrava la giustizia, che fu chiamato «Portico del giudizio»; lo ricoprì di legno di cedro dal pavimento al soffitto. La sua casa, dove abitava, fu costruita nello stesso modo, in un altro cortile, dietro il portico. Fece una casa dello stesso stile di questo portico per la figlia del faraone, che egli aveva sposata. Tutte queste costruzioni erano di pietre scelte, tagliate a misura, segate, internamente ed esternamente, dalle fondamenta ai cornicioni, e al di fuori sino al cortile maggiore. Anche le fondamenta erano di pietre scelte, grandi: pietre di dieci cubiti e pietre di otto cubiti. Sopra di esse c’erano delle pietre scelte, tagliate a misura, e del legname di cedro. Il gran cortile aveva tutto intorno tre ordini di pietre lavorate e un ordine di travi di cedro, come il cortile interno della casa del SIGNORE e come il portico della casa. Il re Salomone fece venire da Tiro Chiram, figlio di una vedova della tribù di Neftali; suo padre era di Tiro. Egli lavorava il bronzo, era pieno di saggezza, d’intelletto e di abilità per eseguire qualunque lavoro in bronzo. Egli si recò dal re Salomone ed eseguì tutti i lavori da lui ordinati. Fece le due colonne di bronzo. La prima aveva diciotto cubiti d’altezza, e una corda di dodici cubiti misurava la circonferenza della seconda. Fuse due capitelli di bronzo, per metterli in cima alle colonne; l’uno aveva cinque cubiti d’altezza e l’altro cinque cubiti d’altezza. Fece un reticolato, un lavoro d’intreccio, dei festoni a forma di catenelle, per i capitelli che erano in cima alle colonne: sette per il primo capitello e sette per il secondo. Fece due ordini di melagrane attorno all’uno di quei reticolati, per coprire il capitello che era in cima a una delle colonne; e lo stesso fece per l’altro capitello. I capitelli, che erano in cima alle colonne nel portico, erano fatti a forma di giglio, ed erano di quattro cubiti. I capitelli posti sulle due colonne erano circondati da duecento melagrane, in alto, vicino alla sporgenza che era al di là del reticolato; c’erano duecento melagrane disposte attorno al primo, e duecento intorno al secondo capitello. Egli rizzò le colonne nel portico del tempio; rizzò la colonna a destra, e la chiamò Iachim; poi rizzò la colonna a sinistra, e la chiamò Boaz. In cima alle colonne c’era un lavoro fatto a forma di giglio. Così fu compiuto il lavoro delle colonne.