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Geremia 25:10-38

Geremia 25:10-38 NR06

Farò cessare in mezzo a loro il grido di gioia e il grido d’esultanza, il canto dello sposo e il canto della sposa, il rumore della macina e la luce della lampada. Tutto questo paese sarà ridotto in una solitudine e in una desolazione, e queste nazioni serviranno il re di Babilonia per settant’anni. Ma quando saranno compiuti i settant’anni, io punirò il re di Babilonia e quella nazione”, dice il SIGNORE, “a causa della loro iniquità; punirò il paese dei Caldei e lo ridurrò in una desolazione perenne. Farò venire su quel paese tutte le cose che ho annunciato contro di lui, tutto ciò che è scritto in questo libro, ciò che Geremia ha profetizzato contro tutte le nazioni. Infatti, nazioni numerose e re potenti ridurranno in schiavitù i Caldei stessi; e io li retribuirò secondo le loro azioni, secondo l’opera delle loro mani”. «Infatti così mi ha parlato il SIGNORE, Dio d’Israele: “Prendi dalla mia mano questa coppa del vino della mia ira e danne da bere a tutte le nazioni a cui ti manderò. Esse berranno, barcolleranno, saranno come pazze, a causa della spada che io manderò in mezzo a loro”. Io presi la coppa dalla mano del SIGNORE e ne diedi da bere a tutte le nazioni a cui il SIGNORE mi mandava: a Gerusalemme e alle città di Giuda, ai suoi re e ai suoi prìncipi, per abbandonarli alla rovina, alla desolazione, alla derisione, alla maledizione, come oggi si vede; al faraone, re d’Egitto, ai suoi servitori, ai suoi prìncipi, a tutto il suo popolo; a tutta la mescolanza di popoli, a tutti i re del paese di Uz, a tutti i re del paese dei Filistei, ad Ascalon, a Gaza, a Ecron e al residuo di Asdod; a Edom, a Moab e ai figli di Ammon; a tutti i re di Tiro, a tutti i re di Sidone e ai re delle isole d’oltremare; a Dedan, a Tema, a Buz e a tutti quelli che si radono le tempie; a tutti i re d’Arabia e a tutti i re della mescolanza di popoli che abita nel deserto; a tutti i re di Zimri, a tutti i re di Elam, a tutti i re di Media e a tutti i re del settentrione, vicini e lontani, agli uni e agli altri e a tutti i regni del mondo che sono sulla faccia della terra. Il re di Sesac ne berrà dopo di loro. “Tu dirai loro: Così parla il SIGNORE degli eserciti, Dio d’Israele: ‘Bevete, ubriacatevi, vomitate, cadete senza rialzarvi più, davanti alla spada che io mando in mezzo a voi’. Se rifiutano di prendere dalla tua mano la coppa per bere, di’ loro: Così dice il SIGNORE degli eserciti: ‘Voi berrete in ogni modo!’ Poiché, ecco, io comincio a punire la città sulla quale è invocato il mio nome, e voi rimarreste del tutto impuniti? Voi non rimarrete impuniti; poiché io chiamerò la spada su tutti gli abitanti della terra”, dice il SIGNORE degli eserciti. “Tu profetizza loro tutte queste cose e di’ loro: ‘Il SIGNORE rugge dall’alto, tuona la sua voce dalla sua santa abitazione; egli rugge con potenza contro il suo territorio. Un grido, come quello dei pestatori d’uva, arriva a tutti gli abitanti della terra. Il rumore giunge fino alle estremità della terra, poiché il SIGNORE ha una lite con le nazioni, egli entra in giudizio contro ogni carne; gli empi li dà in balìa della spada’, dice il SIGNORE. Così parla il SIGNORE degli eserciti: ‘Ecco, una calamità passa di nazione in nazione, e un gran turbine si alza dalle estremità della terra. In quel giorno gli uccisi dal SIGNORE copriranno la terra dall’una all’altra estremità di essa, non saranno rimpianti, né raccolti, né seppelliti; serviranno di letame sulla faccia della terra’. Urlate, pastori, gridate; rotolatevi nella polvere, voi, guide del gregge! Poiché è giunto il tempo in cui dovete essere scannati; io vi frantumerò e cadrete come un vaso prezioso. Ai pastori mancherà ogni rifugio, le guide del gregge non avranno via di scampo. Si ode il grido dei pastori, l’urlo delle guide del gregge, poiché il SIGNORE devasta il loro pascolo; gli ovili di pace sono ridotti al silenzio, a causa dell’ardente ira del SIGNORE. Fuggono come un leoncello che abbandona la sua tana, perché il loro paese è diventato una desolazione, a causa del furore della spada crudele, a causa dell’ardente ira del SIGNORE”».