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Lamentazioni 1:8-18

Lamentazioni 1:8-18 NR06

Gerusalemme ha gravemente peccato; perciò è divenuta come una cosa impura. Tutti quelli che la onoravano la disprezzano, perché hanno visto la sua nudità; lei stessa sospira e volta la faccia. La sua sozzura era nelle pieghe della sua veste, lei non pensava alla sua fine; perciò è caduta in modo sorprendente e nessuno la consola. «O SIGNORE, vedi la mia afflizione, perché il nemico trionfa!» L’avversario ha steso la mano su quanto lei aveva di più caro; infatti ha visto i pagani entrare nel suo santuario, quei pagani riguardo ai quali tu avevi comandato che non entrassero nella tua assemblea. Tutto il suo popolo sospira, cerca pane; dà le cose sue più preziose in cambio di cibo, per poter sopravvivere. «Guarda, SIGNORE, vedi in che misero stato sono ridotta! Nulla di simile vi accada, o voi che passate di qui! Osservate, guardate se c’è dolore simile al dolore che mi tormenta, e con il quale il SIGNORE mi ha colpita nel giorno della sua ardente ira. Egli dall’alto ha scagliato un fuoco, l’ha fatto discendere nelle mie ossa; ha teso una rete ai miei piedi, mi ha rovesciata a terra, mi ha gettata nella desolazione, in un languore senza fine. La sua mano ha legato il giogo dei miei peccati, che s’intrecciano, gravano sul mio collo; egli ha stroncato la mia forza. Il Signore mi ha dato in mani alle quali non posso resistere. Il Signore ha abbattuto dentro le mura tutti i miei prodi, ha raccolto contro di me una grande moltitudine per schiacciare i miei giovani; il Signore ha calcato, come in un tino, la vergine figlia di Giuda. Per questo io piango; i miei occhi, i miei occhi si sciolgono in lacrime, perché da me è lontano il consolatore che può ravvivare la mia vita. I miei figli sono desolati, perché il nemico ha trionfato». Sion stende le mani, ma non c’è nessuno che la consoli; il SIGNORE ha comandato ai nemici di Giacobbe di circondarlo da tutte le parti. Gerusalemme è, in mezzo a loro, come una cosa impura. «Il SIGNORE è giusto, poiché io mi sono ribellata alla sua parola. Ascoltate, o popoli tutti, e vedete il mio dolore! Le mie vergini e i miei giovani sono stati portati in schiavitù.