Logo YouVersion
Icona Cerca

ECCLESIASTE 1:1-18

ECCLESIASTE 1:1-18 DB1885

Le parole del Predicatore, figliuolo di Davide, re in Gerusalemme. VANITÀ delle vanità, dice il Predicatore; vanità delle vanità; ogni cosa è vanità. Che profitto ha l'uomo di tutta la sua fatica nella quale egli si affatica sotto il sole? Una età va via, un'altra età viene; e la terra resta in perpetuo. Il sole si leva anch'esso, e poi tramonta; e, ansando, trae verso il luogo suo, ove egli si deve levare. Il vento trae verso il Mezzodì, e poi gira verso il Settentrione; egli va sempre girando, e ritorna a' suoi giri. Tutti i fiumi corrono nel mare, e il mare non s'empie; i fiumi ritornano sempre a correre al luogo dove sogliono correre. Ogni cosa si affatica più che l'uomo non può dire; l'occhio non si sazia giammai di vedere, e l'orecchio non si riempie di udire. Quello che è stato è lo stesso che sarà; e quello che è stato fatto è lo stesso che si farà; e non vi è nulla di nuovo sotto il sole. Evvi cosa alcuna, della quale altri possa dire: Vedi questo, egli è nuovo? già è stato ne' secoli che sono stati avanti a noi. Non vi è alcuna memoria delle cose che sono state innanzi; così ancora non vi sarà memoria delle cose che saranno nel tempo a venire, fra coloro che verranno appresso. Io, il Predicatore, sono stato re sopra Israele, in Gerusalemme; ed ho recato il mio cuore a ricercare, e ad investigare, con sapienza, tutto ciò che si fa sotto il cielo; il che è una occupazione molesta, la quale Iddio ha data a' figliuoli degli uomini, per occuparvisi. Io ho vedute tutte le cose che si fanno sotto il sole; ed ecco, tutto ciò è vanità, e tormento di spirito. Le cose torte non si possono dirizzare; e i difetti non si possono annoverare. Io parlava nel cuor mio, dicendo: Ecco, io mi sono aggrandito, ed accresciuto in sapienza, più che tutti quelli che sono stati innanzi a me sopra Gerusalemme; e il cuor mio ha veduta molta sapienza e scienza; ed ho recato il mio cuore a conoscere la sapienza; ed anche a conoscere le pazzie e la stoltizia; ed ho riconosciuto che questo ancora è un tormento di spirito. Perciocchè, dove è molta sapienza, vi è molta molestia; e chi accresce la scienza accresce il dolore.