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EZECHIELE 7:1-17

EZECHIELE 7:1-17 DB1885

LA parola del Signore mi fu ancora indirizzata, dicendo: Figliuol d'uomo, così ha detto il Signore Iddio alla terra d'Israele: La fine, la fine viene sopra i quattro canti del paese. Ora ti soprasta la fine, ed io manderò contro a te le mia ira, e ti giudicherò secondo le tue vie, e ti metterò addosso tutte le tue abbominazioni. E l'occhio mio non ti perdonerà, ed io non ti risparmierò; anzi ti metterò le tue vie addosso, e le tue abbominazioni saranno nel mezzo di te; e voi conoscerete che io sono il Signore. Così ha detto il Signore Iddio: Ecco un male, un male viene. La fine viene, la fine viene; ella si è destata contro a te; ecco, viene. Quel mattutino ti è sopaggiunto, o abitator del paese; il tempo è venuto, il giorno della rotta è vicino, che non sarà un'eco di monti. Ora fra breve spazio io spanderò la mia ira sopra te, e adempierò il mio cruccio in te, e ti giudicherò secondo le tue vie, e ti metterò addosso tutte le tue abbominazioni. E l'occhio mio non perdonerà, ed io non risparmierò; io ti darò la pena secondo le tue vie, e le tue abbominazioni saranno nel mezzo di te; e voi conoscerete che io, il Signore, son quel che percuoto. Ecco il giorno, ecco, è venuto; quel mattutino è uscito; la verga è fiorita, la superbia è germogliata. La violenza è cresciuta in verga d'empietà; non più d'essi, non più della lor moltitudine, non più della lor turba; e non facciasi alcun lamento di loro. Il tempo è venuto, il giorno è giunto; chi compera non si rallegri, chi vende non si dolga; perciocchè vi è ardor d'ira contro a tutta la moltitudine di essa. Perciocchè chi vende non ritornerà a ciò ch'egli avrà venduto, benchè sia ancora in vita; perciocchè la visione contro a tutta la moltitudine di essa non sarà rivocata; e niuno si potrà fortificare per la sua iniquità, per salvar la vita sua. Han sonato con la tromba, ed hanno apparecchiata ogni cosa; ma non vi è stato alcuno che sia andato alla battaglia; perciocchè l'ardor della mia ira è contro a tutta la moltitudine d'essa. La spada è di fuori; e la peste e la fame dentro; chi sarà fuori a' campi morrà per la spada, e chi sarà nella città, la fame e la peste lo divoreranno. E quelli d'infra loro che saranno scampati si salveranno, e saranno su per li monti come le colombe delle valli, gemendo tutti, ciascuno per la sua iniquità. Tutte le mani diverranno fiacche, e tutte le ginocchia andranno in acqua.