E gli disse: Io sono il Signore che ti ho fatto uscire di Ur de' Caldei, per darti questo paese, acciocchè tu lo possegga.
Ed Abramo rispose: Signore Iddio, a che conoscerò io che io lo possederò? E il Signore gli disse: Pigliami una giovenca di tre anni, ed una capra di tre anni, ed un montone di tre anni, ed una tortora ed un pippione. Ed egli prese tutte quelle cose, e le partì per lo mezzo, e pose ciascuna metà dirimpetto all'altra; ma non partì gli uccelli. Or certi uccelli discesero sopra quei corpi morti, ed Abramo, sbuffando, li cacciò.
Ed in sul tramontar del sole, un profondo sonno cadde sopra Abramo; ed ecco, uno spavento ed una grande oscurità cadde sopra lui. E il Signore disse ad Abramo: Sappi pure che la tua progenie dimorerà come straniera in un paese che non sarà suo, e servirà alla gente di quel paese, la quale l'affliggerà; e ciò sarà per lo spazio di quattrocent'anni. Ma altresì io farò giudicio della gente alla quale avrà servito; poi essi se ne usciranno con gran ricchezze. E tu te ne andrai a' tuoi padri in pace, e sarai seppellito in buona vecchiezza. E nella quarta generazione, essi ritorneranno qua; perciocchè fino ad ora l'iniquità degli Amorrei non è compiuta.
Ora, come il sole si fu coricato, venne una caligine; ed ecco, un forno fumante, ed un torchio acceso, il qual passò per mezzo quelle parti di quegli animali.
In quel giorno il Signore fece patto con Abramo, dicendo: Io ho dato alla tua progenie questo paese, dal fiume di Egitto fino al fiume grande, ch' è il fiume Eufrate; il paese de' Chenei, e de' Chenizzei, e de' Cadmonei; e degl'Hittei, e de' Ferezei, e de' Rafei; e degli Amorrei, e de' Cananei, e de' Ghirgasei, e de' Gebusei.