EVANGELO DI S. MARCO 4
4
Parabola del seminatore
(Mat. 13.1-23 e rif.)
1POI prese di nuovo ad insegnare, presso al mare; ed una gran moltitudine si raunò presso a lui, talchè egli, montato nella navicella, sedeva in essa sul mare; e tutta la moltitudine era in terra, presso del mare. 2Ed egli insegnava loro molte cose in parabole, e diceva loro nella sua dottrina:
3Udite: Ecco, un seminatore uscì a seminare. 4Ed avvenne che mentre egli seminava, una parte cadde lungo la via, e gli uccelli del cielo vennero, e la mangiarono.
5Ed un'altra cadde in luoghi pietrosi, ove non avea molta terra; e subito nacque, perciocchè non avea terreno profondo; 6ma quando il sole fu levato, fu riarsa; e, perciocchè non avea radice, si seccò.
7Ed un'altra cadde fra le spine, e le spine crebbero, e l'affogarono, e non fece frutto.
8Ed un'altra cadde in buona terra, e portò frutto, il quale montò, e crebbe; e portò l'uno trenta, l'altro sessanta e l'altro cento.
9Poi egli disse: Chi ha orecchie da udire, oda.
10Ora, quando egli fu in disparte coloro che lo seguitavano, co' dodici, lo domandarono della parabola. 11Ed egli disse loro: A voi è dato di conoscere il misterio del regno di Dio; ma a coloro che son di fuori tutte queste cose si propongono per parabole. 12Acciocchè riguardino bene, ma non veggano; e odano bene, ma non intendano#Is. 6.9 e rif.; che talora non si convertano, ed i peccati non sien loro rimessi.
13Poi disse loro: Non intendete voi questa parabola? e come intenderete tutte le altre parabole?
14Il seminatore è colui che semina la parola. 15Or questi son coloro che ricevono la semenza lungo la strada, cioè, coloro ne' quali la parola è seminata, e dopo che l'hanno udita, subito viene Satana, e toglie via la parola seminata ne' loro cuori.
16E simigliantemente questi son coloro che ricevono la semenza in luoghi pietrosi, cioè, coloro i quali, quando hanno udita la parola, prestamente la ricevono con allegrezza. 17Ma non hanno in sè radice, anzi son di corta durata; e poi, avvenendo tribolazione, o persecuzione per la parola, subito sono scandalezzati.
18E questi son coloro che ricevono la semenza fra le spine, cioè, coloro che odono la parola. 19Ma le sollecitudini di questo secolo, e l'inganno delle ricchezze, e le cupidità delle altre cose, entrate, affogano la parola, onde diviene infruttuosa.
20Ma questi son coloro che hanno ricevuta la semenza in buona terra, cioè, coloro i quali odono la parola, e la ricevono, e portano frutto, l'un trenta, e l'altro sessanta, e l'altro cento.
Parabola della lampana
(Luc. 8.16-18)
21DISSE loro ancora: È la lampana recata, acciocchè si ponga sotto il moggio#Mat. 5.15 e rif., o sotto il letto? non è ella recata, acciocchè sia posta sopra il candelliere? 22Poichè nulla è occulto, che non debba esser manifestato; ed anche nulla è restato occulto per lo passato: ma è convenuto che fosse palesato#Mat. 10.26 e rif..
23Se alcuno ha orecchie da udire, oda.
24Disse loro ancora: Ponete mente a ciò che voi udite. Della misura che misurate, vi sarà misurato#Mat. 7.2. Luc. 6.38 e rif.; ed a voi che udite sarà sopraggiunto. 25Perciocchè a chiunque ha, sarà dato; ma chi non ha, eziandio quel ch'egli ha gli sarà tolto#Mat. 13.12 e rif..
Parabola della semenza
26OLTRE a ciò disse: Il regno di Dio è come se un uomo avesse gettata la semenza in terra; 27e dormisse, e si levasse di giorno, e di notte; ed intanto la semenza germogliasse, e crescesse nella maniera ch'egli non sa. 28Poichè la terra da sè stessa produce prima erba, poi spiga, poi grano compiuto nella spiga. 29E quando il frutto è maturo, subito vi si mette la falce, perciocchè la mietitura è venuta#Apoc. 14.15..
Parabola del granel di senape
(Mat. 13.31,32 e rif.)
30DICEVA ancora: A che assomiglieremo il regno di Dio? o con qual similitudine lo rappresenteremo? 31Egli è simile ad un granel di senape, il quale, quando è seminato in terra, è il più piccolo di tutti i semi che son sopra la terra; 32ma, dopo che è stato seminato, cresce, e si fa la maggiore di tutte l'erbe, e fa rami grandi#Fat. 2.41; 4.4; 5.14., talchè gli uccelli del cielo possono ripararsi sotto l'ombra sua.
33E per molte tali parabole proponeva loro la parola, secondo che potevano udire#Mat. 13.34. Giov. 16.12.. 34E non parlava loro senza similitudine; ma, in disparte, egli dichiarava ogni cosa a' suoi discepoli.
Gesù acqueta la tempesta
(Mat. 8.23-27 e rif.)
35OR in quello stesso giorno, fattosi sera, disse loro: Passiamo all'altra riva. 36E i discepoli, licenziata la moltitudine, lo raccolsero, così come egli era, nella navicella. Or vi erano delle altre navicelle con lui. 37Ed un gran turbo di vento si levò, e cacciava le onde dentro alla navicella, talchè quella già si empieva.
38Or egli era a poppa, dormendo sopra un guanciale. Ed essi lo destarono, e gli dissero: Maestro, non ti curi tu che noi periamo? 39Ed egli, destatosi, sgridò il vento, e disse al mare: Taci, e sta' cheto. E il vento si acquetò, e si fece gran bonaccia. 40Poi disse loro: Perchè siete voi così timidi? come non avete voi fede?
41Ed essi temettero di gran timore, e dicevano gli uni agli altri: Chi è pur costui, cui il vento ed il mare ubbidiscono?
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EVANGELO DI S. MARCO 4
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Parabola del seminatore
(Mat. 13.1-23 e rif.)
1POI prese di nuovo ad insegnare, presso al mare; ed una gran moltitudine si raunò presso a lui, talchè egli, montato nella navicella, sedeva in essa sul mare; e tutta la moltitudine era in terra, presso del mare. 2Ed egli insegnava loro molte cose in parabole, e diceva loro nella sua dottrina:
3Udite: Ecco, un seminatore uscì a seminare. 4Ed avvenne che mentre egli seminava, una parte cadde lungo la via, e gli uccelli del cielo vennero, e la mangiarono.
5Ed un'altra cadde in luoghi pietrosi, ove non avea molta terra; e subito nacque, perciocchè non avea terreno profondo; 6ma quando il sole fu levato, fu riarsa; e, perciocchè non avea radice, si seccò.
7Ed un'altra cadde fra le spine, e le spine crebbero, e l'affogarono, e non fece frutto.
8Ed un'altra cadde in buona terra, e portò frutto, il quale montò, e crebbe; e portò l'uno trenta, l'altro sessanta e l'altro cento.
9Poi egli disse: Chi ha orecchie da udire, oda.
10Ora, quando egli fu in disparte coloro che lo seguitavano, co' dodici, lo domandarono della parabola. 11Ed egli disse loro: A voi è dato di conoscere il misterio del regno di Dio; ma a coloro che son di fuori tutte queste cose si propongono per parabole. 12Acciocchè riguardino bene, ma non veggano; e odano bene, ma non intendano#Is. 6.9 e rif.; che talora non si convertano, ed i peccati non sien loro rimessi.
13Poi disse loro: Non intendete voi questa parabola? e come intenderete tutte le altre parabole?
14Il seminatore è colui che semina la parola. 15Or questi son coloro che ricevono la semenza lungo la strada, cioè, coloro ne' quali la parola è seminata, e dopo che l'hanno udita, subito viene Satana, e toglie via la parola seminata ne' loro cuori.
16E simigliantemente questi son coloro che ricevono la semenza in luoghi pietrosi, cioè, coloro i quali, quando hanno udita la parola, prestamente la ricevono con allegrezza. 17Ma non hanno in sè radice, anzi son di corta durata; e poi, avvenendo tribolazione, o persecuzione per la parola, subito sono scandalezzati.
18E questi son coloro che ricevono la semenza fra le spine, cioè, coloro che odono la parola. 19Ma le sollecitudini di questo secolo, e l'inganno delle ricchezze, e le cupidità delle altre cose, entrate, affogano la parola, onde diviene infruttuosa.
20Ma questi son coloro che hanno ricevuta la semenza in buona terra, cioè, coloro i quali odono la parola, e la ricevono, e portano frutto, l'un trenta, e l'altro sessanta, e l'altro cento.
Parabola della lampana
(Luc. 8.16-18)
21DISSE loro ancora: È la lampana recata, acciocchè si ponga sotto il moggio#Mat. 5.15 e rif., o sotto il letto? non è ella recata, acciocchè sia posta sopra il candelliere? 22Poichè nulla è occulto, che non debba esser manifestato; ed anche nulla è restato occulto per lo passato: ma è convenuto che fosse palesato#Mat. 10.26 e rif..
23Se alcuno ha orecchie da udire, oda.
24Disse loro ancora: Ponete mente a ciò che voi udite. Della misura che misurate, vi sarà misurato#Mat. 7.2. Luc. 6.38 e rif.; ed a voi che udite sarà sopraggiunto. 25Perciocchè a chiunque ha, sarà dato; ma chi non ha, eziandio quel ch'egli ha gli sarà tolto#Mat. 13.12 e rif..
Parabola della semenza
26OLTRE a ciò disse: Il regno di Dio è come se un uomo avesse gettata la semenza in terra; 27e dormisse, e si levasse di giorno, e di notte; ed intanto la semenza germogliasse, e crescesse nella maniera ch'egli non sa. 28Poichè la terra da sè stessa produce prima erba, poi spiga, poi grano compiuto nella spiga. 29E quando il frutto è maturo, subito vi si mette la falce, perciocchè la mietitura è venuta#Apoc. 14.15..
Parabola del granel di senape
(Mat. 13.31,32 e rif.)
30DICEVA ancora: A che assomiglieremo il regno di Dio? o con qual similitudine lo rappresenteremo? 31Egli è simile ad un granel di senape, il quale, quando è seminato in terra, è il più piccolo di tutti i semi che son sopra la terra; 32ma, dopo che è stato seminato, cresce, e si fa la maggiore di tutte l'erbe, e fa rami grandi#Fat. 2.41; 4.4; 5.14., talchè gli uccelli del cielo possono ripararsi sotto l'ombra sua.
33E per molte tali parabole proponeva loro la parola, secondo che potevano udire#Mat. 13.34. Giov. 16.12.. 34E non parlava loro senza similitudine; ma, in disparte, egli dichiarava ogni cosa a' suoi discepoli.
Gesù acqueta la tempesta
(Mat. 8.23-27 e rif.)
35OR in quello stesso giorno, fattosi sera, disse loro: Passiamo all'altra riva. 36E i discepoli, licenziata la moltitudine, lo raccolsero, così come egli era, nella navicella. Or vi erano delle altre navicelle con lui. 37Ed un gran turbo di vento si levò, e cacciava le onde dentro alla navicella, talchè quella già si empieva.
38Or egli era a poppa, dormendo sopra un guanciale. Ed essi lo destarono, e gli dissero: Maestro, non ti curi tu che noi periamo? 39Ed egli, destatosi, sgridò il vento, e disse al mare: Taci, e sta' cheto. E il vento si acquetò, e si fece gran bonaccia. 40Poi disse loro: Perchè siete voi così timidi? come non avete voi fede?
41Ed essi temettero di gran timore, e dicevano gli uni agli altri: Chi è pur costui, cui il vento ed il mare ubbidiscono?
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