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EPISTOLA DI S. PAOLO A'~FILIPPESI 4:2-23

EPISTOLA DI S. PAOLO A'~FILIPPESI 4:2-23 DB1885

Io esorto Evodia, esorto parimente Sintiche, d'avere un medesimo sentimento nel Signore. Io prego te ancora, leal consorte, sovvieni a queste donne, le quali hanno combattuto meco nell'evangelo, insieme con Clemente, e gli altri miei compagni d'opera, i cui nomi sono nel libro della vita. Rallegratevi del continuo nel Signore; da capo dico, rallegratevi. La vostra mansuetudine sia nota a tutti gli uomini, il Signore è vicino. Non siate con ansietà solleciti di cosa alcuna; ma sieno in ogni cosa le vostre richieste notificate a Dio, per l'orazione e per la preghiera, con ringraziamento. E la pace di Dio, la qual sopravanza ogni intelletto, guarderà i vostri cuori, e le vostre menti, in Cristo Gesù. Quant'è al rimanente, fratelli, tutte le cose che son veraci, tutte le cose che sono oneste, tutte le cose che son giuste, tutte le cose che sono pure, tutte le cose che sono amabili, tutte le cose che son di buona fama, se vi è alcuna virtù, e se vi è alcuna lode, a queste cose pensate. Le quali ancora avete imparate, e ricevute, e udite da me, e vedute in me; fate queste cose, e l'Iddio della pace sarà con voi. OR io mi son grandemente rallegrato nel Signore, che omai voi siete rinverditi ad aver cura di me; di cui ancora avevate cura, ma vi mancava l'opportunità. Io nol dico, perchè io abbia mancamento; perciocchè io ho imparato ad esser contento nello stato nel qual mi trovo. Io so essere abbassato, so altresì abbondare; in tutto, e per tutto sono ammaestrato ad esser saziato, e ad aver fame; ad abbondare, ed a sofferir mancamento. Io posso ogni cosa in Cristo, che mi fortifica. Tuttavolta, voi avete fatto bene d'aver dal canto vostro preso parte alla mia afflizione. Or voi ancora, o Filippesi, sapete che nel principio dell'evangelo, quando io partii di Macedonia, niuna chiesa mi comunicò nulla, per conto del dare e dell'avere, se non voi soli. Poichè ancora in Tessalonica mi avete mandato, una e due volte, quel che mi era bisogno. Non già ch'io ricerchi i doni, anzi ricerco il frutto che abbondi a vostra ragione. Or io ho ricevuto il tutto, ed abbondo; io son ripieno, avendo ricevuto da Epafrodito ciò che mi è stato mandato da voi, che è un odor soave, un sacrificio accettevole, piacevole a Dio. Or l'Iddio mio supplirà ogni vostro bisogno, secondo le ricchezze sue in gloria, in Cristo Gesù. Or all'Iddio, e Padre nostro, sia la gloria ne' secoli de' secoli. Amen. Salutate tutti i santi in Cristo Gesù. I fratelli che son meco vi salutano; tutti i santi vi salutano, e massimamente quei della casa di Cesare. La grazia del Signor nostro Gesù Cristo sia con tutti voi. Amen.