Io son la rosa di Saron, Il giglio delle valli. Quale è il giglio fra le spine, Tale è l'amica mia fra le fanciulle. Quale è il melo fra gli alberi d'un bosco, Tale è il mio amico fra i giovani; Io ho desiderato d'esser all'ombra sua, E mi vi son posta a sedere; E il suo frutto è stato dolce al mio palato. Egli mi ha condotta nella casa del convito, E l'insegna ch'egli mi alza è: Amore. Confortatemi con delle schiacciate d'uva, Sostenetemi con de' pomi, Perciocchè io languisco d'amore. Sia la sua man sinistra sotto al mio capo, Ed abbraccimi la sua destra. IO vi scongiuro, o figliuole di Gerusalemme, Per le cavriuole, e per le cerve della campagna, Che voi non isvegliate l'amor mio, e non le rompiate il sonno, Finchè non le piaccia. Ecco la voce del mio amico; Ecco, egli ora viene Saltando su per i monti, Saltellando su per i colli.
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