Prima lettera ai Tessalonicesi 5:1-11
Prima lettera ai Tessalonicesi 5:1-11 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Quanto poi ai tempi e ai momenti, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva; perché voi stessi sapete molto bene che il giorno del Signore verrà come viene un ladro nella notte. Quando diranno: «Pace e sicurezza», allora una rovina improvvisa verrà loro addosso, come le doglie alla donna incinta; e non scamperanno. Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, così che quel giorno abbia a sorprendervi come un ladro; perché voi tutti siete figli di luce e figli del giorno; noi non siamo della notte né delle tenebre. Non dormiamo dunque come gli altri, ma vegliamo e siamo sobri; poiché quelli che dormono, dormono di notte, e quelli che si ubriacano, lo fanno di notte. Ma noi, che siamo del giorno, siamo sobri, avendo rivestito la corazza della fede e dell’amore e preso per elmo la speranza della salvezza. Dio infatti non ci ha destinati a ira, ma ad ottenere salvezza per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo, il quale è morto per noi affinché, sia che vegliamo sia che dormiamo, viviamo insieme con lui. Perciò, consolatevi a vicenda ed edificatevi gli uni gli altri, come d’altronde già fate.
Prima lettera ai Tessalonicesi 5:1-11 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Quanto poi ai tempi e ai momenti, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva; perché voi stessi sapete molto bene che il *giorno del Signore verrà come viene un ladro nella notte. Quando diranno: «Pace e sicurezza», allora una rovina improvvisa verrà loro addosso, come le doglie alla donna incinta; e non scamperanno. Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, cosí che quel giorno abbia a sorprendervi come un ladro; perché voi tutti siete figli di luce e figli del giorno; noi non siamo della notte né delle tenebre. Non dormiamo dunque come gli altri, ma vegliamo e siamo sobri; poiché quelli che dormono, dormono di notte, e quelli che si ubriacano, lo fanno di notte. Ma noi, che siamo del giorno, siamo sobri, avendo rivestito la corazza della fede e dell'amore e preso per elmo la speranza della salvezza. Dio infatti non ci ha destinati a ira, ma ad ottenere salvezza per mezzo del nostro Signore Gesú Cristo, il quale è morto per noi affinché, sia che vegliamo sia che dormiamo, viviamo insieme con lui. Perciò, consolatevi a vicenda ed edificatevi gli uni gli altri, come d'altronde già fate.
Prima lettera ai Tessalonicesi 5:1-11 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Non è il caso, fratelli, che io vi dica quando questo accadrà. Voi stessi sapete bene che il giorno del Signore verrà improvvisamente, come un ladro di notte. Quando la gente dirà: «Ora tutto è tranquillo e sicuro», proprio allora il disastro li colpirà, improvviso, come i dolori del parto. E nessuno potrà sfuggire. Ma voi, fratelli, non vivete nelle tenebre, e quindi quel momento non vi prenderà di sorpresa, come un ladro: tutti, infatti, siete dalla parte della luce e del giorno. Noi non siamo dalla parte delle tenebre e della notte. Di conseguenza, non dobbiamo rimanere addormentati, come gli altri; dobbiamo rimanere svegli e pronti. Quelli che dormono, dormono di notte. Quelli che si ubriacano, lo fanno di notte. Ma noi che siamo dalla parte del giorno, dobbiamo essere pronti: la fede e l’amore siano la nostra corazza, e la speranza della salvezza sia il nostro elmo. Perché Dio non ci ha destinati a subire la sua condanna, ma piuttosto a possedere la salvezza, per mezzo di Gesù *Cristo nostro Signore. Egli è morto per farci vivere con lui, sia che noi siamo morti o vivi, quando egli verrà. Perciò incoraggiatevi e aiutatevi a vicenda, come già fate.
Prima lettera ai Tessalonicesi 5:1-11 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
Ora, quant'è a' tempi, ed alle stagioni, fratelli, voi non avete bisogno che ve ne sia scritto. Poichè voi stessi sapete molto bene che il giorno del Signore verrà come un ladro di notte. Perciocchè, quando diranno: Pace e sicurtà, allora di subito sopraggiungerà loro perdizione, come i dolori del parto alla donna gravida; e non iscamperanno punto. Ma voi, fratelli, non siete in tenebre, sì che quel giorno vi colga, a guisa di ladro. Voi tutti siete figliuoli di luce, e figliuoli di giorno; noi non siam della notte, nè delle tenebre. Perciò, non dormiamo, come gli altri; ma vegliamo, e siamo sobri. Perciocchè coloro che dormono dormono di notte, e coloro che s'inebbriano s'inebbriano di notte. Ma noi, essendo figliuoli del giorno, siamo sobri, vestiti dell'usbergo della fede, e della carità; e per elmo, della speranza della salute. Poichè Iddio non ci ha posti ad ira, ma ad acquisto di salute, per lo Signor nostro Gesù Cristo; il quale è morto per noi, acciocchè, o che vegliamo, o che dormiamo, viviamo insieme con lui. Perciò, consolatevi gli uni gli altri, ed edificate l'un l'altro, come ancora fate.