Secondo libro delle Cronache 36:15-21
Secondo libro delle Cronache 36:15-21 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Il SIGNORE, Dio dei loro padri, mandò loro a più riprese degli ammonimenti per mezzo dei suoi messaggeri, perché voleva risparmiare il suo popolo e la sua casa; ma quelli si beffarono dei messaggeri di Dio, disprezzarono le sue parole e schernirono i suoi profeti, finché l’ira del SIGNORE contro il suo popolo arrivò al punto che non ci fu più rimedio. Allora egli fece salire contro di essi il re dei Caldei, che uccise di spada i loro giovani nella casa del loro santuario, e non risparmiò giovane, né fanciulla, né anziano, né vecchio. Il SIGNORE gli diede nelle mani ogni cosa. Nabucodonosor portò a Babilonia tutti gli utensili della casa di Dio, grandi e piccoli, i tesori della casa del SIGNORE e i tesori del re e dei suoi capi. I Caldei incendiarono la casa di Dio, demolirono le mura di Gerusalemme, diedero alle fiamme tutti i suoi palazzi e ne distrussero tutti gli oggetti preziosi. Nabucodonosor deportò a Babilonia quanti erano scampati alla spada; ed essi furono assoggettati a lui e ai suoi figli, fino all’avvento del regno di Persia (affinché si adempisse la parola del SIGNORE pronunciata per bocca di Geremia), fino a che il paese avesse goduto dei suoi sabati; difatti esso dovette riposare per tutto il tempo della sua desolazione, finché furono compiuti i settant’anni.
Secondo libro delle Cronache 36:15-21 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Il Signore, Dio dei loro padri, mandò loro a piú riprese degli ammonimenti, per mezzo dei suoi messaggeri perché voleva risparmiare il suo popolo e la sua casa; ma quelli si beffarono dei messaggeri di Dio, disprezzarono le sue parole e schernirono i suoi profeti, finché l'ira del Signore contro il suo popolo arrivò al punto che non ci fu piú rimedio. Allora egli fece salire contro di essi il re dei *Caldei, che uccise di spada i loro giovani nella casa del loro *santuario, e non risparmiò giovane, né fanciulla, né anziano, né vecchio. Il Signore gli diede nelle mani ogni cosa. Nabucodonosor portò a Babilonia tutti gli utensili della casa di Dio, grandi e piccoli, i tesori della casa del Signore, e i tesori del re e dei suoi capi. I Caldei incendiarono la casa di Dio, demolirono le mura di Gerusalemme, diedero alle fiamme tutti i suoi palazzi e ne distrussero tutti gli oggetti preziosi. Nabucodonosor deportò a Babilonia quanti erano scampati alla spada; ed essi furono assoggettati a lui e ai suoi figli, fino all'avvento del regno di Persia (affinché si adempisse la parola del Signore pronunziata per bocca di Geremia), fino a che il paese avesse goduto dei suoi sabati; difatti esso dovette riposare per tutto il tempo della sua desolazione, finché furono compiuti i settant'anni.
Secondo libro delle Cronache 36:15-21 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
A più riprese, per mezzo dei suoi messaggeri, il Signore Dio dei loro padri mandò ad essi avvertimenti, perché amava il suo popolo e il suo tempio. Ma gli Israeliti derisero i suoi messaggeri, non presero sul serio le sue parole e si beffarono dei suoi profeti, finché l’indignazione del Signore contro il suo popolo fu tanta che non ci fu più rimedio. Allora il Signore mandò contro di loro il re di Babilonia e li abbandonò tutti in suo potere. I soldati furono uccisi perfino dentro il tempio; non furono risparmiati né i giovani né le ragazze né gli anziani né i moribondi. Nel tempio i Babilonesi presero tutto, portarono a Babilonia i tesori del tempio, della reggia e di tutti i ministri. Poi incendiarono il tempio, abbatterono le mura di Gerusalemme, bruciarono tutti gli edifici e distrussero ogni cosa di valore. I sopravvissuti al massacro furono deportati a Babilonia. Rimasero schiavi del re e dei suoi successori fino a quando sorse l’impero persiano. In questo modo si realizzò la parola del Signore annunziata dal profeta Geremia: «La terra sarà abbandonata per settant’anni per compensare tutti gli anni di riposo che non sono stati osservati».
Secondo libro delle Cronache 36:15-21 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
E il Signore Iddio de' lor padri mandava ogni mattina ad ammonirli per li suoi messi (conciossiachè egli risparmiasse il suo popolo e il suo abitacolo); ma essi si beffavano de' messi di Dio, e sprezzavano le parole di esso, e schernivano i suoi profeti; talchè l'ira del Signore s'infiammò in tal maniera contro al suo popolo, che non vi fu più rimedio alcuno. Ed egli fece salir contro a loro il re de' Caldei, il quale uccise i lor giovani con la spada, nella casa del lor santuario, e non risparmiò nè giovane, nè vergine, nè vecchio, nè decrepito; egli li diede tutti in mano di quello; ed insieme tutti gli arredi della Casa di Dio, piccoli e grandi; e i tesori della Casa del Signore, e i tesori del re, e de' suoi principi. Egli fece portar tutto ciò in Babilonia. E i Caldei arsero la Casa di Dio, e disfecero le mura di Gerusalemme, e bruciarono col fuoco tutti i suoi palazzi, e guastarono tutti i suoi più cari arredi. E il re de' Caldei menò in cattività in Babilonia quelli ch'erano scampati dalla spada; e furono servi a lui ed a' suoi figliuoli, finchè il regno di Persia ottenne l'imperio; (acciocchè la parola del Signore, pronunziata per la bocca di Geremia, si adempiesse;) mentre la terra si compiaceva ne' suoi sabati; tutto il tempo ch'ella restò desolata, ella si riposò, finchè fossero compiuti settant'anni.