Seconda lettera ai Corinzi 5:1-8
Seconda lettera ai Corinzi 5:1-8 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Sappiamo infatti che se questa tenda, che è la nostra dimora terrena, viene disfatta, abbiamo da Dio un edificio, una casa non fatta da mano d’uomo, eterna, nei cieli. Perciò in questa tenda gemiamo, desiderando intensamente di essere rivestiti della nostra abitazione celeste, se pure saremo trovati vestiti e non nudi. Poiché noi che siamo in questa tenda gemiamo, oppressi; e perciò desideriamo non già di essere spogliati, ma di essere rivestiti, affinché ciò che è mortale sia assorbito dalla vita. Ora colui che ci ha formati per questo è Dio, il quale ci ha dato la caparra dello Spirito. Siamo dunque sempre pieni di fiducia e sappiamo che, mentre abitiamo nel corpo, siamo assenti dal Signore (poiché camminiamo per fede e non per visione); ma siamo pieni di fiducia e preferiamo partire dal corpo e abitare con il Signore.
Seconda lettera ai Corinzi 5:1-8 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Sappiamo infatti che se questa tenda che è la nostra dimora terrena viene disfatta, abbiamo da Dio un edificio, una casa non fatta da mano d'uomo, eterna, nei cieli. Perciò in questa tenda gemiamo, desiderando intensamente di essere rivestiti della nostra abitazione celeste, se pure saremo trovati vestiti e non nudi. Poiché noi che siamo in questa tenda, gemiamo, oppressi; e perciò desideriamo non già di essere spogliati, ma di essere rivestiti, affinché ciò che è mortale sia assorbito dalla vita. Or colui che ci ha formati per questo è Dio, il quale ci ha dato la caparra dello Spirito. Siamo dunque sempre pieni di fiducia, e sappiamo che mentre abitiamo nel corpo siamo assenti dal Signore (poiché camminiamo per fede e non per visione); ma siamo pieni di fiducia e preferiamo partire dal corpo e abitare con il Signore.
Seconda lettera ai Corinzi 5:1-8 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Noi sappiamo infatti che la tenda nella quale abitiamo, cioè il nostro corpo terreno, viene distrutta. Sappiamo però di avere in cielo un’altra abitazione costruita da Dio, che dura per sempre. Finché siamo in questa condizione, noi sospiriamo per il desiderio di avere quell’abitazione che viene dal cielo. Speriamo così di esserne rivestiti e di non essere trovati nudi. Mentre viviamo in questa tenda terrena, gemiamo oppressi da un peso. Infatti non vogliamo essere privati della tenda terrena, ma ricevere anche quella celeste. Così, quel che è destinato alla morte sarà assorbito dalla vita. Dio ci ha preparati per questo, e come caparra ci ha dato il suo Spirito. Coraggio dunque! È certo che finché viviamo in questa vita terrena siamo lontani da casa, lontani dal Signore: viviamo nella fede e non vediamo ancora chiaramente. Però abbiamo fiducia, e preferiamo lasciare questa vita pur di essere vicini al Signore.
Seconda lettera ai Corinzi 5:1-8 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
Perciocchè noi sappiamo che, se il nostro terrestre albergo di questa tenda è disfatto, noi abbiamo da Dio un edificio, che è una casa fatta senza opera di mano, eterna ne' cieli. Poichè in questa tenda ancora sospiriamo, desiderando d'esser sopravvestiti della nostra abitazione, che è celeste. Se pur saremo trovati vestiti, e non ignudi. Perciocchè noi, che siamo in questa tenda, sospiriamo, essendo aggravati; e perciò non desideriamo già d'essere spogliati, ma sopravvestiti; acciocchè ciò che è mortale sia assorbito dalla vita. Or colui che ci ha formati a questo stesso, è Iddio, il quale ancora ci ha data l'arra dello Spirito. Noi adunque abbiamo sempre confidanza; e sappiamo che, mentre dimoriamo come forestieri nel corpo, siamo in pellegrinaggio, assenti dal Signore. Poichè camminiamo per fede, e non per aspetto. Ma noi abbiamo confidanza, ed abbiamo molto più caro di partire dal corpo, e di andare ad abitar col Signore.