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Seconda lettera ai Tessalonicesi 3:1-18

Seconda lettera ai Tessalonicesi 3:1-18 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

Per il resto, fratelli, pregate per noi perché la parola del Signore si spanda e sia glorificata come lo è tra di voi, e perché noi siamo liberati dagli uomini molesti e malvagi, poiché non tutti hanno la fede. Ma il Signore è fedele ed egli vi renderà saldi e vi guarderà dal maligno. A vostro riguardo abbiamo questa fiducia nel Signore, che fate e farete le cose che vi ordiniamo. Il Signore diriga i vostri cuori all’amore di Dio e alla paziente attesa di Cristo. Fratelli, vi ordiniamo, nel nome del {nostro} Signore Gesù Cristo, che vi ritiriate da ogni fratello che si comporta disordinatamente e non secondo l’insegnamento che avete ricevuto da noi. Infatti voi stessi sapete come ci dovete imitare: perché non ci siamo comportati disordinatamente tra di voi; né abbiamo mangiato gratuitamente il pane di nessuno, ma con fatica e con pena abbiamo lavorato notte e giorno per non essere di peso a nessuno di voi. Non che non ne avessimo il diritto, ma abbiamo voluto darvi noi stessi come esempio, perché ci imitaste. Infatti, quando eravamo con voi, vi comandavamo questo: che se qualcuno non vuole lavorare, neppure deve mangiare. Difatti sentiamo che alcuni tra di voi si comportano disordinatamente, non lavorando affatto, ma affaccendandosi in cose futili. Ordiniamo a quei tali e li esortiamo, nel Signore Gesù Cristo, a mangiare il proprio pane, lavorando tranquillamente. Quanto a voi, fratelli, non vi stancate di fare il bene. E se qualcuno non ubbidisce a ciò che diciamo in questa lettera, notatelo, e non abbiate relazione con lui, affinché si vergogni. Però non consideratelo un nemico, ma ammonitelo come un fratello. Il Signore della pace vi dia egli stesso la pace sempre e in ogni maniera. Il Signore sia con tutti voi. Il saluto è di mia propria mano, di me, Paolo; questo serve di segno in ogni mia lettera; è così che scrivo. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con tutti voi.

Seconda lettera ai Tessalonicesi 3:1-18 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

Per il resto, fratelli, pregate per noi perché la parola del Signore si spanda e sia glorificata come lo è tra di voi, e perché noi siamo liberati dagli uomini molesti e malvagi, poiché non tutti hanno la fede. Ma il Signore è fedele ed egli vi renderà saldi e vi guarderà dal maligno. A vostro riguardo abbiamo questa fiducia nel Signore, che fate e farete le cose che vi ordiniamo. Il Signore diriga i vostri cuori all'amore di Dio e alla paziente attesa di Cristo. Fratelli, vi ordiniamo nel nome del nostro Signore Gesú Cristo che vi ritiriate da ogni fratello che si comporta disordinatamente e non secondo l'insegnamento che avete ricevuto da noi. Infatti voi stessi sapete come ci dovete imitare: perché non ci siamo comportati disordinatamente tra di voi; né abbiamo mangiato gratuitamente il pane di nessuno, ma con fatica e con pena abbiamo lavorato notte e giorno per non essere di peso a nessuno di voi. Non che non ne avessimo il diritto, ma abbiamo voluto darvi noi stessi come esempio, perché ci imitaste. Infatti, quando eravamo con voi, vi comandavamo questo: che se qualcuno non vuole lavorare, neppure deve mangiare. Difatti sentiamo che alcuni tra di voi si comportano disordinatamente, non lavorando affatto, ma affaccendandosi in cose futili. Ordiniamo a quei tali e li esortiamo, nel Signore Gesú Cristo, a mangiare il proprio pane, lavorando tranquillamente. Quanto a voi, fratelli, non vi stancate di fare il bene. E se qualcuno non ubbidisce a ciò che diciamo in questa lettera, notatelo, e non abbiate relazione con lui, affinché si vergogni. Però non consideratelo un nemico, ma ammonitelo come un fratello. Il Signore della pace vi dia egli stesso la pace sempre e in ogni maniera. Il Signore sia con tutti voi. Il saluto è di mia propria mano, di me, *Paolo; questo serve di segno in ogni mia lettera; è cosí che scrivo. La grazia del Signore nostro Gesú Cristo sia con tutti voi.

Seconda lettera ai Tessalonicesi 3:1-18 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

E poi, fratelli, pregate per me. Pregate perché la parola del Signore si diffonda e sia bene accolta come accade tra voi. Pregate che Dio mi liberi da certa gente cattiva e malvagia. Infatti non tutti arrivano alla fede. Ma il Signore è fedele: egli vi darà forza e vi proteggerà dal Male. Il Signore mi fa avere fiducia in voi. Penso che voi fate e farete ciò che io vi ho raccomandato. Il Signore conduca i vostri cuori verso l’amore di Dio e verso quella pazienza che è un dono di *Cristo. Fratelli, in nome del Signore Gesù Cristo, vi do un comando: state lontani da quei fratelli che vivono una vita disordinata e vanno contro le istruzioni che hanno ricevuto da me. Voi sapete bene come dovete fare per seguire il mio esempio. Quando sono stato in mezzo a voi, io non sono rimasto in ozio: non mi sono fatto mantenere da nessuno, ma ho lavorato giorno e notte con grande fatica, perché non volevo essere un peso per nessuno. Certamente avevo qualche diritto; ma ho fatto così, per darvi un esempio da imitare. Infatti, quando ero con voi, vi ho dato questa regola: chi non vuol lavorare, non deve neanche mangiare. Ora, sento dire che alcuni tra voi vivono in maniera sregolata: non fanno nulla, ma sono sempre affaccendati. In nome del Signore Gesù Cristo, io ordino e raccomando a questi fratelli di lavorare tranquilli e di guadagnarsi da vivere. Voi altri, fratelli, non lasciatevi scoraggiare nel fare il bene. Se qualcuno non ubbidisce a queste istruzioni che mando per lettera, prendete nota e interrompete i rapporti con lui, in modo che abbia vergogna. Però non trattatelo come un nemico; rimproveratelo come fratello. Il Signore della pace, vi doni egli stesso la sua pace, sempre e in ogni maniera. Il Signore sia con tutti voi. Questi saluti sono scritti da me, Paolo, personalmente. Questa è la mia firma in tutte le mie lettere. Io scrivo così. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con tutti voi.

Seconda lettera ai Tessalonicesi 3:1-18 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

NEL rimanente, fratelli, pregate per noi, acciocchè la parola del Signore corra, e sia glorificata, come fra voi. Ed acciocchè noi siam liberati dagli uomini insolenti, e malvagi; perchè la fede non è di tutti. Or il Signore è fedele, il quale vi raffermerà, e vi guarderà dal maligno. E noi ci confidiam di voi, nel Signore, che voi fate, e farete le cose che vi ordiniamo. Or il Signore addirizzi i vostri cuori all'amor di Dio, e alla paziente aspettazione di Cristo. Ora, fratelli, noi vi ordiniamo, nel nome del Signor nostro Gesù Cristo, che vi ritiriate da ogni fratello che cammina disordinatamente, e non secondo l'insegnamento che ha ricevuto da noi. Perciocchè voi stessi sapete come ci conviene imitare; poichè non ci siam portati disordinatamente fra voi. E non abbiam mangiato il pane, ricevutolo da alcuno in dono; ma con fatica, e travaglio, lavorando notte e giorno, per non gravare alcun di voi. Non già che non ne abbiamo la podestà; ma per darvi noi stessi per esempi, acciocchè c'imitiate. Perciocchè ancora, quando eravamo fra voi, vi dinunziavamo questo: che chi non vuol lavorare non mangi. Imperocchè intendiamo che fra voi ve ne sono alcuni che camminano disordinatamente, non facendo opera alcuna, ma occupandosi in cose vane. Or a tali dinunziamo, e li esortiamo per lo Signor nostro Gesù Cristo che lavorando quietamente, mangino il pane loro. Ma, quant'è a voi, fratelli, non vi stancate facendo bene. E se alcuno non ubbidisce alla nostra parola, significata per questa epistola, notate un tale, e non vi mescolate con lui, acciocchè si vergogni. Ma pur nol tenete per nemico, anzi ammonitelo come fratello. Or il Signore stesso della pace vi dia del continuo la pace in ogni maniera. Il Signore sia con tutti voi. Il saluto di man propria di me Paolo, che è un segnale in ogni epistola: così scrivo. La grazia del Signor nostro Gesù Cristo sia con tutti voi. Amen.