Lettera ai Colossesi 1:20-26
Lettera ai Colossesi 1:20-26 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
e di riconciliare con sé tutte le cose per mezzo di lui, avendo fatto la pace mediante il sangue della sua croce; {per mezzo di lui, dico,} tanto le cose che sono sulla terra, quanto quelle che sono nei cieli. Anche voi, che un tempo eravate estranei e nemici a causa dei vostri pensieri e delle vostre opere malvagie, ora egli vi ha riconciliati nel corpo della sua carne, per mezzo della sua morte, per farvi comparire davanti a sé santi, senza difetto e irreprensibili, se appunto perseverate nella fede, fondati e saldi e senza lasciarvi smuovere dalla speranza del vangelo che avete ascoltato, il quale è stato predicato a ogni creatura sotto il cielo e di cui io, Paolo, sono diventato servitore. Ora sono lieto di soffrire per voi; e quel che manca alle afflizioni di Cristo lo compio nella mia carne a favore del suo corpo che è la chiesa. Di questa io sono diventato servitore, secondo l’incarico che Dio mi ha dato per voi di annunciare nella sua totalità la parola di Dio, cioè, il mistero che è stato nascosto per tutti i secoli e per tutte le generazioni, ma che ora è stato manifestato ai suoi santi.
Lettera ai Colossesi 1:20-26 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
e di riconciliare con sé tutte le cose per mezzo di lui, avendo fatto la pace mediante il sangue della sua croce; per mezzo di lui, dico, tanto le cose che sono sulla terra, quanto quelle che sono nei cieli. Anche voi, che un tempo eravate estranei e nemici a causa dei vostri pensieri e delle vostre opere malvagie, ora egli vi ha riconciliati nel corpo della sua carne, per mezzo della sua morte, per farvi comparire davanti a sé santi, senza difetto e irreprensibili, se appunto perseverate nella fede, fondati e saldi e senza lasciarvi smuovere dalla speranza del vangelo che avete ascoltato, il quale è stato predicato a ogni creatura sotto il cielo e di cui io, Paolo, sono diventato servitore. Ora sono lieto di soffrire per voi; e quel che manca alle afflizioni di Cristo lo compio nella mia carne a favore del suo corpo che è la chiesa. Di questa io sono diventato servitore, secondo l'incarico che Dio mi ha dato per voi di annunziare nella sua totalità la parola di Dio, cioè, il mistero che è stato nascosto per tutti i secoli e per tutte le generazioni, ma che ora è stato manifestato ai suoi santi.
Lettera ai Colossesi 1:20-26 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
e per mezzo di lui ha voluto rifare amicizia con tutte le cose, con quelle della terra e con quelle del cielo; per mezzo della sua morte in croce Dio ha fatto pace con tutti. Un tempo anche voi eravate lontani da Dio: eravate nemici, perché pensavate e facevate opere cattive. Ora invece, per mezzo della morte che Cristo ha sofferto, Dio ha fatto pace anche con voi per farvi essere santi, innocenti e senza difetti di fronte a lui, perché rimaniate fermi e saldi nella fede, e non permettiate a nessuno di portarvi lontano da quella speranza che è vostra dal giorno in cui avete ascoltato l’annunzio del *Vangelo. Questo Vangelo è stato annunziato a tutti gli uomini in tutto il mondo e io, Paolo, sono diventato il suo servitore. Ora, io sono felice di soffrire per voi. Con le mie sofferenze completo in me ciò che Cristo soffre a vantaggio del suo corpo, cioè della chiesa. Io sono diventato servitore anche della chiesa, perché Dio mi ha dato un incarico da compiere in mezzo a voi: devo portare a compimento la sua parola, cioè quel progetto segreto che egli ha sempre tenuto nascosto a tutti, ma che ora ha rivelato al suo popolo.
Lettera ai Colossesi 1:20-26 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
ed avendo fatta la pace per il sangue della croce d'esso, riconciliarsi per lui tutte le cose; così quelle che sono sopra la terra, come quelle che sono ne' cieli. E voi stessi, che già eravate alieni, e nemici con la mente, nelle opere malvage; pure ora vi ha riconciliati nel corpo della sua carne, per la morte, per farvi comparire davanti a sè santi, ed irreprensibili, e senza colpa. Se pure perseverate nella fede, essendo fondati e fermi; e non essendo smossi dalla speranza dell'evangelo che voi avete udito, il quale è stato predicato fra ogni creatura che è sotto il cielo; del quale io Paolo sono stato fatto ministro. ORA mi rallegro nelle mie sofferenza per voi, e per mia vicenda compio nella mia carne ciò che resta ancora a compiere delle afflizioni di Cristo, per lo corpo d'esso, che è la chiesa. Della quale io sono stato fatto ministro, secondo la dispensazione di Dio, che mi è stata data inverso voi, per compiere il servigio della parola di Dio. Il misterio, che è stato occulto da secoli ed età; ed ora è stato manifestato a' santi d'esso.