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Daniele 1:1-21

Daniele 1:1-21 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

Il terzo anno del regno di Ioiachim, re di Giuda, Nabucodonosor, re di Babilonia, marciò contro Gerusalemme e l’assediò. Il Signore gli diede nelle mani Ioiachim, re di Giuda, e una parte degli arredi della casa di Dio. Nabucodonosor portò gli arredi nel paese di Scinear, nella casa del suo dio, e li mise nella casa del tesoro del suo dio. Il re disse ad Aspenaz, capo dei suoi eunuchi, di condurgli dei figli d’Israele, di stirpe reale o di famiglie nobili. Dovevano essere ragazzi senza difetti fisici, di bell’aspetto, dotati di ogni saggezza, istruiti e intelligenti, capaci di stare nel palazzo reale per apprendere la scrittura e la lingua dei Caldei. Il re assegnò loro una razione giornaliera dei cibi della sua tavola e dei vini che egli beveva, e ordinò di istruirli per tre anni dopo i quali sarebbero passati al servizio del re. Tra di loro c’erano dei figli di Giuda: Daniele, Anania, Misael e Azaria. Il capo degli eunuchi diede loro altri nomi: a Daniele pose nome Baltazzar, ad Anania, Sadrac, a Misael, Mesac e ad Azaria, Abed-Nego. Daniele prese in cuor suo la decisione di non contaminarsi con i cibi del re e con il vino che il re beveva, e chiese al capo degli eunuchi di non obbligarlo a contaminarsi. Dio fece trovare a Daniele grazia e compassione presso il capo degli eunuchi. Questi disse a Daniele: «Io temo il re mio signore, che ha stabilito quello che dovete mangiare e bere; se egli vedesse le vostre facce più magre di quelle dei giovani della vostra stessa età, voi mettereste in pericolo la mia testa presso il re». Allora Daniele disse al maggiordomo, al quale il capo degli eunuchi aveva affidato la cura di Daniele, di Anania, di Misael e di Azaria: «Ti prego, metti i tuoi servi alla prova per dieci giorni: dacci da mangiare legumi e da bere acqua. In seguito confronterai il nostro aspetto con quello dei giovani che mangiano i cibi del re e ti regolerai su ciò che dovrai fare». Il maggiordomo accordò loro quanto domandavano e li mise alla prova per dieci giorni. Alla fine dei dieci giorni essi avevano miglior aspetto ed erano più prosperosi di tutti i giovani che avevano mangiato i cibi del re. Così il maggiordomo portò via il cibo e il vino che erano loro destinati, e diede loro legumi. A questi quattro giovani Dio diede di conoscere e comprendere ogni scrittura e ogni saggezza. Daniele aveva il dono di interpretare ogni specie di visioni e di sogni. Giunto il momento della loro presentazione, il capo degli eunuchi condusse i giovani da Nabucodonosor. Il re parlò con loro, ma fra tutti quei giovani non se ne trovò nessuno che fosse pari a Daniele, Anania, Misael e Azaria, i quali furono ammessi al servizio del re. Su tutti i punti che richiedevano saggezza e intelletto, sui quali il re li interrogasse, egli li trovava dieci volte superiori a tutti i magi e astrologi che erano in tutto il suo regno. Daniele continuò così fino al primo anno del re Ciro.

Daniele 1:1-21 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

Il terzo anno del regno di Ioiachim re di *Giuda, *Nabucodonosor, re di *Babilonia, marciò contro *Gerusalemme e l'assediò. Il Signore gli diede nelle mani Ioiachim, re di Giuda, e una parte degli arredi della casa di Dio. Nabucodonosor portò gli arredi nel paese di Scinear, nella casa del suo dio, e li mise nella casa del tesoro del suo dio. Il re disse ad Aspenaz, capo dei suoi eunuchi, di condurgli dei figli d'*Israele, di stirpe reale o di famiglie nobili. Dovevano essere ragazzi senza difetti fisici, di bell'aspetto, dotati di ogni saggezza, istruiti e intelligenti, capaci di stare nel palazzo reale per apprendere la scrittura e la lingua dei *Caldei. Il re assegnò loro una razione giornaliera dei cibi della sua tavola e dei vini che egli beveva; e ordinò di istruirli per tre anni dopo i quali sarebbero passati al servizio del re. Tra di loro c'erano dei figli di Giuda: *Daniele, Anania, Misael e Azaria; il capo degli eunuchi diede loro altri nomi: a Daniele pose nome Baltazzar; ad Anania, Sadrac; a Misael, Mesac e ad Azaria Abed-Nego. Daniele prese in cuor suo la decisione di non contaminarsi con i cibi del re e con il vino che il re beveva; e chiese al capo degli eunuchi di non obbligarlo a contaminarsi; Dio fece trovare a Daniele grazia e compassione presso il capo degli eunuchi. Questi disse a Daniele: «Io temo il re, mio signore, che ha stabilito quello che dovete mangiare e bere; se egli vedesse le vostre facce piú magre di quelle dei giovani della vostra stessa età, voi mettereste in pericolo la mia testa presso il re». Allora Daniele disse al maggiordomo, al quale il capo degli eunuchi aveva affidato la cura di Daniele, di Anania, di Misael e di Azaria: «Ti prego, metti i tuoi servi alla prova per dieci giorni; dacci da mangiare legumi e da bere acqua; in seguito confronterai il nostro aspetto con quello dei giovani che mangiano i cibi del re e ti regolerai su ciò che dovrai fare». Il maggiordomo accordò loro quanto domandavano e li mise alla prova per dieci giorni. Alla fine dei dieci giorni, essi avevano miglior aspetto ed erano piú prosperosi di tutti i giovani che avevano mangiato i cibi del re. Cosí il maggiordomo portò via il cibo e il vino che erano loro destinati, e diede loro legumi. A questi quattro giovani Dio diede di conoscere e comprendere ogni scrittura e ogni saggezza. Daniele aveva il dono di interpretare ogni specie di visioni e di sogni. Giunto il momento della loro presentazione, il capo degli eunuchi condusse i giovani da Nabucodonosor. Il re parlò con loro; ma fra tutti quei giovani non se ne trovò nessuno che fosse pari a Daniele, Anania, Misael e Azaria, i quali furono ammessi al servizio del re. Su tutti i punti che richiedevano saggezza e intelletto, sui quali il re li interrogasse, li trovava dieci volte superiori a tutti i *magi e *astrologi che erano in tutto il suo regno. Daniele continuò cosí fino al primo anno del re *Ciro.

Daniele 1:1-21 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

Durante il terzo anno del regno di Ioiakìm re di Giuda, Nabucodònosor re di Babilonia pose l’assedio alla città di Gerusalemme. Il Signore permise a Nabucodònosor di impadronirsi di Ioiakìm re di Giuda, e di una parte degli arredi sacri del tempio di Dio. Il re li fece trasportare nel paese di Sinar per metterli nel tempio dei suoi dèi, nella sala del tesoro. Egli ordinò poi ad Asfenàz, capo dei funzionari di corte, di scegliere tra gli Israeliti alcuni giovani della famiglia reale o nobili. Dovevano essere senza difetti fisici e di bella presenza; dovevano essere pieni di saggezza, intelligenza e prudenza per poter entrare al servizio del re, nel suo palazzo. A loro sarebbero state insegnate la lingua e la scrittura dei Caldei. Il re stabilì che ogni giorno fosse dato ai giovani lo stesso cibo e lo stesso vino della sua tavola e che fossero istruiti per tre anni. Dopo questo periodo di preparazione, sarebbero entrati al suo servizio. Fra loro c’erano quattro giovani della tribù di Giuda: Daniele, Ananìa, Misaele e Azaria. Il capo dei funzionari di corte cambiò loro il nome: Daniele fu chiamato Baltassàr; Ananìa, Sadrac; Misaele, Mesac; Azaria, Abdènego. Ma Daniele decise in cuor suo di non diventare impuro mangiando lo stesso cibo e bevendo lo stesso vino della tavola del re. Chiese perciò al capo dei funzionari di corte di non costringerlo a contaminarsi con questi alimenti. Dio concesse a Daniele la simpatia e la benevolenza del capo dei funzionari, il quale però rispose al giovane: «Il re in persona ha stabilito quel che dovete mangiare e bere. Ho paura che vi trovi più magri degli altri giovani della vostra età, e così io rischio la vita a causa vostra». Il capo dei funzionari aveva incaricato un servo di occuparsi di Ananìa, Misaele, Azaria e Daniele. Allora Daniele disse al servo: «Ti prego, mettici alla prova per dieci giorni: dacci da mangiare soltanto legumi e da bere soltanto acqua. Alla fine confronterai il nostro aspetto con quello dei giovani che mangiano lo stesso cibo del re. Deciderai allora di fare con noi come avrai constatato». L’uomo accettò la proposta e fece la prova per dieci giorni con Daniele e i suoi compagni. Alla fine si rese conto che il loro aspetto era più bello e più florido di quello degli altri giovani che avevano mangiato lo stesso cibo del re. Perciò d'allora in poi il servo continuò a mettere da parte il cibo e il vino stabilito e a dar loro soltanto legumi. Dio concesse ai quattro giovani capacità di discernimento, ampia conoscenza nel sapere e saggezza. Daniele era inoltre capace di interpretare sogni e visioni. Terminato il periodo stabilito dal re Nabucodònosor per la preparazione dei giovani scelti, il capo dei funzionari li condusse davanti al re. Nabucodònosor si intrattenne con tutti loro, ma neppure uno si dimostrò competente come Daniele, Ananìa, Misaele e Azaria. Perciò essi entrarono al suo servizio. Se il re li interrogava su qualunque argomento che richiedesse saggezza e intelligenza, li trovava capaci di dare risposte dieci volte migliori di quelle di tutti gli indovini e maghi del suo regno. Daniele rimase al servizio di Nabucodònosor fino a quando incominciò a regnare il re Ciro.

Daniele 1:1-21 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

NELL'anno terzo del regno di Gioiachim, re di Giuda, Nebucadnesar, re di Babilonia, venne contro a Gerusalemme, e l'assediò. E il Signore diede in man sua Gioiachim, re di Giuda, ed una parte degli arredi della Casa di Dio; ed egli li condusse nel paese di Sinear, nella casa de' suoi dii; e portò quegli arredi nella casa del tesoro de' suoi dii. E il re disse ad Aspenaz, capo de' suoi eunuchi, che, d'infra i figliuoli d'Israele, e del sangue reale, e de' principi, ne menasse de' fanciulli, in cui non fosse alcun difetto, belli d'aspetto, e intendenti in ogni sapienza, e saputi in iscienza, e dotati d'avvedimento, e di conoscimento, e prodi della persona, per istare nel palazzo del re; e che s'insegnassero loro le lettere, e la lingua de' Caldei. E il re assegnò loro una certa provvisione per giorno, delle vivande reali, e del vino del suo bere; e ordinò ancora che si allevassero lo spazio di tre anni, in capo de' quali stessero davanti al re. Or fra essi furono, de' figliuoli di Giuda, Daniele, Anania, Misael, ed Azaria. Ma il capo degli eunuchi pose loro altri nomi: a Daniele pose nome Beltsasar; e ad Anania, Sadrac; ed a Misael, Mesac; e ad Azaria, Abed-nego. Or Daniele si mise in cuore di non contaminarsi con le vivande del re, nè col vino del suo bere; e richiese il capo degli eunuchi che gli fosse permesso di non contaminarsi. E Iddio fece trovare a Daniele grazia, e pietà appresso il capo degli eunuchi. Ma il capo degli eunuchi disse a Daniele: Io temo il re, mio signore, il quale ha ordinato il vostro cibo, e le vostre bevande; imperocchè, perchè s'egli vedesse le vostre facce più triste di quelle degli altri fanciulli, pari vostri, vorreste voi rendermi colpevole di fallo capitale inverso il re? Ma Daniele disse al Melsar, il quale il capo degli eunuchi avea costituito sopra Daniele, Anania, Misael, ed Azaria: Deh! fa' prova dei tuoi servitori lo spazio di dieci giorni; e sienci dati de' legumi da mangiare, e dell'acqua da bere. E poi sieno riguardate in presenza tua le nostre facce, e quelle de' fanciulli che mangiano delle vivande reali; e allora fa' co' tuoi servitori, come tu avviserai. Ed egli acconsentì loro, e fece prova di essi per dieci giorni. E in capo de' dieci giorni, le lor facce apparvero più belle, e più piene di carne, che quelle di tutti gli altri fanciulli che mangiavano le vivande reali. Laonde il Melsar da quel dì innanzi prendeva le lor vivande, e il vino del lor bere, e dava lor de' legumi. E Iddio donò a tutti e quattro quei fanciulli conoscimento, e intendimento in ogni letteratura e sapienza; e rendette Daniele intendente in ogni visione, ed in sogni. E in capo del tempo, che il re avea detto che que' fanciulli gli fosser menati, il capo degli eunuchi li menò nel cospetto di Nebucadnesar. E il re parlò con loro; ma fra essi tutti non si trovò alcuno simile a Daniele, ad Anania, a Misael, e ad Azaria; ed essi stettero nella presenza del re. E in ogni affare di sapienza, e d'intendimento, del quale il re li domandasse, li trovò sopravanzar per dieci volte tutti i magi, e gli astrologi, ch'erano in tutto il suo regno. E Daniele fu così fino all'anno primo del re Ciro.