Ecclesiaste 3:1-22
Ecclesiaste 3:1-22 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Per tutto c’è il suo tempo, c’è il suo momento per ogni cosa sotto il cielo: un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per piantare e un tempo per sradicare ciò che è piantato, un tempo per uccidere e un tempo per guarire, un tempo per demolire e un tempo per costruire; un tempo per piangere e un tempo per ridere, un tempo per fare cordoglio e un tempo per ballare, un tempo per gettar via pietre e un tempo per raccoglierle, un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci; un tempo per cercare e un tempo per perdere, un tempo per conservare e un tempo per buttar via, un tempo per strappare e un tempo per cucire, un tempo per tacere e un tempo per parlare; un tempo per amare e un tempo per odiare, un tempo per la guerra e un tempo per la pace. Che profitto trae dalla sua fatica colui che lavora? Io ho visto le occupazioni che Dio dà agli uomini perché vi si affatichino. Dio ha fatto ogni cosa bella al suo tempo: egli ha perfino messo nei loro cuori il pensiero dell’eternità, sebbene l’uomo non possa comprendere dal principio alla fine l’opera che Dio ha fatta. Io ho riconosciuto che non c’è nulla di meglio per loro del rallegrarsi e del procurarsi del benessere durante la loro vita, ma che se uno mangia, beve e gode del benessere in mezzo a tutto il suo lavoro, è un dono di Dio. Io ho riconosciuto che tutto quel che Dio fa è per sempre; niente c’è da aggiungervi, niente da togliervi; e che Dio fa così perché gli uomini lo temano. Ciò che è, è già stato prima, e ciò che sarà, è già stato, e Dio riconduce ciò che è passato. Ho anche visto sotto il sole che nel luogo stabilito per giudicare c’è empietà, e che nel luogo stabilito per la giustizia c’è empietà, e ho detto in cuor mio: «Dio giudicherà il giusto e l’empio, poiché c’è un tempo per il giudizio di qualsiasi azione e, nel luogo fissato, sarà giudicata ogni opera». Io ho detto in cuor mio: «Così è a causa dei figli degli uomini, perché Dio li metta alla prova, ed essi stessi riconoscano che non sono che bestie». Infatti, la sorte dei figli degli uomini è la sorte delle bestie; agli uni e alle altre tocca la stessa sorte: come muore l’uno, così muore l’altra. Hanno tutti un medesimo soffio, e l’uomo non ha superiorità di sorta sulla bestia, poiché tutto è vanità. Tutti vanno in un medesimo luogo; tutti vengono dalla polvere e tutti ritornano alla polvere. Chi sa se il soffio dell’uomo sale in alto e se il soffio della bestia scende in basso nella terra? Io ho dunque visto che non c’è nulla di meglio per l’uomo del rallegrarsi nel compiere il suo lavoro; tale è la sua parte. Infatti, chi potrà farlo tornare per godere di ciò che verrà dopo di lui?
Ecclesiaste 3:1-22 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Per tutto c'è il suo tempo, c'è il suo momento per ogni cosa sotto il cielo: un tempo per nascere e un tempo per morire; un tempo per piantare e un tempo per sradicare ciò che è piantato; un tempo per uccidere e un tempo per guarire; un tempo per demolire e un tempo per costruire; un tempo per piangere e un tempo per ridere; un tempo per far cordoglio e un tempo per ballare; un tempo per gettar via pietre e un tempo per raccoglierle; un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci; un tempo per cercare e un tempo per perdere; un tempo per conservare e un tempo per buttar via; un tempo per strappare e un tempo per cucire; un tempo per tacere e un tempo per parlare; un tempo per amare e un tempo per odiare; un tempo per la guerra e un tempo per la pace. Che profitto trae dalla sua fatica colui che lavora? Io ho visto le occupazioni che Dio dà agli uomini perché vi si affatichino. Dio ha fatto ogni cosa bella al suo tempo: egli ha perfino messo nei loro cuori il pensiero dell'eternità, sebbene l'uomo non possa comprendere dal principio alla fine l'opera che Dio ha fatta. Io ho riconosciuto che non c'è nulla di meglio per loro del rallegrarsi e del procurarsi del benessere durante la loro vita, ma che se uno mangia, beve e gode del benessere in mezzo a tutto il suo lavoro, è un dono di Dio. Io ho riconosciuto che tutto quel che Dio fa è per sempre; niente c'è da aggiungervi, niente da togliervi; e che Dio fa cosí perché gli uomini lo temano. Ciò che è, è già stato prima, e ciò che sarà è già stato, e Dio riconduce ciò ch'è passato. Ho anche visto sotto il sole che nel luogo stabilito per giudicare c'è empietà, e che nel luogo stabilito per la giustizia c'è empietà, e ho detto in cuor mio: «Dio giudicherà il giusto e l'empio poiché c'è un tempo per il giudizio di qualsiasi azione e, nel luogo fissato, sarà giudicata ogni opera». Io ho detto in cuor mio: «Cosí è a causa dei figli degli uomini, perché Dio li metta alla prova, ed essi stessi riconoscano che non sono che bestie». Infatti, la sorte dei figli degli uomini è la sorte delle bestie; agli uni e alle altre tocca la stessa sorte; come muore l'uno, cosí muore l'altra; hanno tutti un medesimo soffio, e l'uomo non ha superiorità di sorta sulla bestia; poiché tutto è vanità. Tutti vanno in un medesimo luogo; tutti vengono dalla polvere, e tutti ritornano alla polvere. Chi sa se il soffio dell'uomo sale in alto, e se il soffio della bestia scende in basso nella terra? Io ho dunque visto che non c'è nulla di meglio per l'uomo del rallegrarsi nel compiere il suo lavoro; tale è la sua parte; infatti, chi potrà farlo tornare per godere di ciò che verrà dopo di lui?
Ecclesiaste 3:1-22 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Nella vita dell'uomo, per ogni cosa c’è il suo momento, per tutto c’è un’occasione opportuna. Tempo di nascere, tempo di morire, tempo di piantare, tempo di sradicare, tempo di uccidere, tempo di curare, tempo di demolire, tempo di costruire, tempo di piangere, tempo di ridere, tempo di lutto, tempo di baldoria, tempo di gettare via le pietre, tempo di raccogliere le pietre, tempo di abbracciare, tempo di staccarsi, tempo di cercare, tempo di perdere, tempo di conservare, tempo di buttar via, tempo di strappare, tempo di cucire, tempo di tacere, tempo di parlare, tempo di amare, tempo di odiare, tempo di guerra, tempo di pace. Perché tanto lavorare e tribolare? Che senso hanno tutte le fatiche alle quali Dio ha sottoposto l’uomo? Dio ha dato un senso a tutto, ha messo ogni cosa al suo posto. Negli uomini Dio ha messo il desiderio di conoscere il mistero del mondo. Ma non son capaci di capire tutto quel che Dio ha fatto, dalla prima all’ultima cosa. Mi sono convinto che la cosa migliore per l’uomo è stare sereno e godersi la vita. Anche mangiare e bere e godersi i frutti del proprio lavoro è un dono di Dio. Anche questo ho capito: tutto ciò che Dio fa durerà per sempre; ogni cosa rimane al suo posto. Dio vuole che noi lo rispettiamo. Quello che è successo in passato, capita anche oggi; quello che avverrà in futuro è già capitato in passato. Tutto passa, ma a Dio non sfugge niente. Ho osservato che, in questo mondo, ci sono anche giudici ingiusti e amministratori disonesti. Allora mi son detto: un giorno Dio giudicherà sia i giusti sia i cattivi. Infatti ogni cosa ed ogni azione avviene quando è il suo momento. Ho anche pensato: Dio vuole metterci alla prova per farci capire che, in fondo, non siamo che bestie. Gli uomini e le bestie hanno lo stesso destino: tutti devono morire. Tutti hanno lo stesso spirito vitale ma l’uomo non è superiore agli animali. Tutto è come un soffio. Tutti vanno allo stesso luogo. Tutti vengono dalla polvere e tutti alla polvere ritorneranno. Chi può sapere se lo spirito degli uomini sale veramente in alto e lo spirito degli animali scende sotto terra? Ho concluso che la cosa migliore per noi è goderci i frutti del nostro lavoro. Questo è il nostro destino. Noi non possiamo sapere quel che accadrà in futuro.
Ecclesiaste 3:1-22 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
OGNI cosa ha la sua stagione, ed ogni azione sotto il cielo ha il suo tempo. Vi è tempo di nascere, e tempo di morire; tempo di piantare, e tempo di divellere ciò che è piantato; tempo di uccidere, e tempo di sanare; tempo di distruggere, e tempo di edificare; tempo di piangere, e tempo di ridere; tempo di far cordoglio, e tempo di saltare; tempo di spargere le pietre, e tempo di raccorle; tempo di abbracciare, e tempo di allontanarsi dagli abbracciamenti; tempo di procacciare, e tempo di perdere; tempo di guardare, e tempo di gittar via; tempo di stracciare, e tempo di cucire; tempo di tacere, e tempo di parlare; tempo di amare, e tempo di odiare; tempo di guerra, e tempo di pace. Che profitto ha chi fa alcuna cosa, di quello intorno a che egli si affatica? Io ho veduta questa occupazione, che Iddio ha data a' figliuoli degli uomini, acciocchè si occupino in essa. Egli ha fatta ogni cosa bella nella sua stagione: ha eziandio posto l'eternità nel cuor degli uomini, senza che però l'uomo possa giammai rinvenir l'opere che Iddio ha fatte, da capo al fine. Io ho conosciuto che fra essi non vi è altro bene, che di rallegrarsi, e di far bene in vita sua. Ed anche che ogni uomo mangi e beva; e, con ogni sua fatica, goda del bene, è dono di Dio. Io ho conosciuto che tutto quello che Iddio fa è in perpetuo; a ciò niente si può aggiungere, e niente se ne può diminuire; e Dio il fa, acciocchè gli uomini lo temano. Ciò che è stato era già prima, e ciò che ha da essere già è stato; e Iddio ricerca quello che è passato. Avendo, oltre a ciò, veduto sotto il sole, che nel'luogo del giudicio vi è l'empietà; che nelluogo della giustizia vi è l'empietà; io ho detto nel mio cuore: Iddio giudicherà il giusto e l'empio; perciocchè, là, vi è un tempo per ogni cosa e per ogni opera. Io ho detto nel mio cuore, intorno alla condizione de' figliuoli degli uomini, ch'egli sarebbe da desiderare che Iddio li chiarisse, e ch'essi vedessero che da loro stessi non sono altro che bestie. Perciocchè ciò che avviene a' figliuoli degli uomini è ciò che avviene alle bestie; vi è un medesimo avvenimento per essi tutti; come muore l'uno, così muore l'altro, e tutti hanno un medesimo fiato; e l'uomo non ha vantaggio alcuno sopra le bestie; perciocchè tutti son vanità. Tutti vanno in un medesimo luogo; tutti sono stati fatti di polvere, e tutti ritornano in polvere. Chi sa che lo spirito de' figliuoli degli uomini salga in alto, e quel delle bestie scenda a basso sotterra? Io ho dunque veduto che non vi è altro bene, se non che l'uomo si rallegri nelle sue opere; conciossiachè questa sia la sua parte; perciocchè chi lo rimenerà, per veder quello che sarà dopo lui?