Ezechiele 24:1-27
Ezechiele 24:1-27 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
La parola del SIGNORE mi fu rivolta il nono anno, il decimo mese, il decimo giorno del mese, in questi termini: «Figlio d’uomo, scriviti la data di questo giorno, di quest’oggi! Oggi stesso il re di Babilonia marcia contro Gerusalemme. Proponi una parabola a questa casa ribelle e di’ loro: Così parla il Signore, DIO: “Metti, metti la pentola sul fuoco e versaci dentro dell’acqua; raccoglici dentro i pezzi di carne, tutti i buoni pezzi, coscia e spalla; riempila d’ossa scelte. Prendi il meglio del gregge, ammucchia sotto la pentola la legna per far bollire le ossa; falla bollire molto, affinché anche le ossa che ci sono dentro cuociano”. Perciò, così parla il Signore, DIO: “Guai alla città sanguinaria, pentola piena di verderame, il cui verderame non si stacca! Vuotala dei pezzi, uno dopo l’altro, senza tirare a sorte! Poiché il sangue che ha versato è in mezzo a lei; essa lo ha posto sulla roccia nuda, non lo ha sparso in terra per coprirlo di polvere. Per eccitare il furore, per farne vendetta, ho fatto mettere quel sangue sulla roccia nuda perché non fosse coperto”. Perciò, così parla il Signore, DIO: “Guai alla città sanguinaria! Anch’io voglio fare un gran fuoco! Ammucchia la legna, fa’ alzare la fiamma, fa’ cuocere bene la carne, fa’ sciogliere il grasso e fa’ in modo che le ossa si brucino! Poi metti la pentola vuota sui carboni perché si riscaldi e il suo bronzo diventi rovente, affinché la sua impurità si sciolga in mezzo a essa e il suo verderame sia consumato. Ogni sforzo è inutile: il suo abbondante verderame non si stacca; il suo verderame non se ne andrà che mediante il fuoco. C’è della scelleratezza nella tua impurità, perché io ti ho voluto purificare e tu non sei diventata pura; non sarai più purificata della tua impurità, finché io non abbia sfogato su di te il mio furore. Io, il SIGNORE, ho parlato; la cosa avverrà, io la compirò; non indietreggerò, non avrò pietà, non mi pentirò. Tu sarai giudicata secondo la tua condotta, secondo le tue azioni”, dice il Signore, DIO». La parola del SIGNORE mi fu rivolta in questi termini: «Figlio d’uomo, ecco, con un colpo improvviso io ti tolgo la delizia dei tuoi occhi; ma tu non fare lamento, non piangere, non versare lacrime. Sospira in silenzio; non portare lutto per i morti, copri il capo con il turbante, mettiti i calzari ai piedi, non ti coprire la barba e non mangiare il pane che la gente ti manda». La mattina parlai al popolo e la sera mia moglie morì. La mattina dopo feci come mi era stato comandato. Il popolo mi chiedeva: «Non dovrai forse spiegarci che cosa significhi quello che fai?» E io risposi loro: «La parola del SIGNORE mi è stata rivolta in questi termini: “Di’ alla casa d’Israele: Così parla il Signore, DIO: ‘Ecco, io profanerò il mio santuario, orgoglio della vostra forza, delizia dei vostri occhi, oggetto di venerazione delle vostre anime; i vostri figli e le vostre figlie che avete lasciati a Gerusalemme cadranno per la spada’”. Voi farete come ho fatto io: non vi coprirete la barba e non mangerete il pane che la gente vi manda; avrete i vostri turbanti in capo, i vostri calzari ai piedi; non farete lamento e non piangerete, ma vi consumerete nelle vostre iniquità e gemerete l’uno con l’altro. “Ezechiele sarà per voi un simbolo: tutto quello che fa lui, lo farete voi; quando queste cose accadranno voi conoscerete che io sono il Signore, DIO”». «Tu, figlio d’uomo, il giorno che io toglierò loro ciò che fa la loro forza, la gioia della loro gloria, il desiderio dei loro occhi, la brama dell’anima loro, i loro figli e le loro figlie, in quel giorno un fuggiasco verrà da te a recartene la notizia. In quel giorno la tua bocca si aprirà, all’arrivo del fuggiasco; tu parlerai, non sarai più muto, e sarai per loro un simbolo; essi conosceranno che io sono il SIGNORE».
Ezechiele 24:1-27 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
La parola del Signore mi fu rivolta il nono anno, il decimo mese, il decimo giorno del mese, in questi termini: «*Figlio d'uomo, scriviti la data di questo giorno, di quest'oggi! Oggi stesso, il re di *Babilonia marcia contro *Gerusalemme. Proponi una *parabola a questa casa ribelle, e di' loro: “Cosí parla Dio, il Signore: Metti, metti la pentola sul fuoco, e versaci dentro dell'acqua; raccoglici dentro i pezzi di carne, tutti i buoni pezzi, coscia e spalla; riempila d'ossa scelte. Prendi il meglio del gregge, ammucchia sotto la pentola la legna per far bollire le ossa; falla bollire molto, affinché anche le ossa che ci sono dentro cuociano. Perciò, cosí parla Dio, il Signore: Guai alla città sanguinaria, pentola piena di verderame, il cui verderame non si stacca! Vuotala dei pezzi, uno dopo l'altro, senza tirare a sorte! Poiché il sangue che ha versato è in mezzo a lei; essa lo ha posto sulla roccia nuda; non l'ha sparso in terra, per coprirlo di polvere. Per eccitare il furore, per farne vendetta, ho fatto mettere quel sangue sulla roccia nuda, perché non fosse coperto. Perciò, cosí parla Dio, il Signore: Guai alla città sanguinaria! Anch'io voglio fare un gran fuoco! Ammucchia la legna, fa' alzare la fiamma, fa' cuocere bene la carne, fa' sciogliere il grasso, e fa' in modo che le ossa si brucino! Poi metti la pentola vuota sui carboni perché si riscaldi e il suo rame diventi rovente, affinché la sua impurità si sciolga in mezzo a essa e il suo verderame sia consumato. Ogni sforzo è inutile; il suo abbondante verderame non si stacca; il suo verderame non se ne andrà che mediante il fuoco. C'è della scelleratezza nella tua impurità; perché io ti ho voluto purificare e tu non sei diventata pura; non sarai piú purificata della tua impurità, finché io non abbia sfogato su di te il mio furore. Io, il Signore, ho parlato; la cosa avverrà, io la compirò; non indietreggerò, non avrò pietà, non mi pentirò; tu sarai giudicata secondo la tua condotta, secondo le tue azioni, dice Dio, il Signore”». La parola del Signore mi fu rivolta in questi termini: «Figlio d'uomo, ecco, con un colpo improvviso io ti tolgo la delizia dei tuoi occhi; ma tu non fare lamento, non piangere, non versare lacrime. Sospira in silenzio; non portare lutto per i morti, copri il capo con il turbante, mettiti i calzari ai piedi, non ti coprire la barba, e non mangiare il pane che la gente ti manda». La mattina parlai al popolo e la sera mia moglie morí. La mattina dopo feci come mi era stato comandato. Il popolo mi chiedeva: «Non dovrai forse spiegarci che cosa significhi quello che fai?» E io risposi loro: «La parola del Signore mi è stata rivolta in questi termini: Di' alla casa d'*Israele: “Cosí parla Dio, il Signore: Ecco, io profanerò il mio *santuario, orgoglio della vostra forza, delizia dei vostri occhi, oggetto di venerazione delle vostre anime; i vostri figli e le vostre figlie che avete lasciati a Gerusalemme cadranno per la spada. Voi farete come ho fatto io: non vi coprirete la barba e non mangerete il pane che la gente vi manda; avrete i vostri turbanti in capo, i vostri calzari ai piedi; non farete lamento e non piangerete, ma vi consumerete nelle vostre *iniquità, e gemerete l'uno con l'altro. *Ezechiele sarà per voi un simbolo; tutto quello che fa lui, lo farete voi; quando queste cose accadranno voi conoscerete che io sono Dio, il Signore”. Tu, figlio d'uomo, il giorno che io toglierò loro ciò che fa la loro forza, la gioia della loro gloria, il desiderio dei loro occhi, la brama dell'anima loro, i loro figli e le loro figlie, in quel giorno un fuggiasco verrà da te a recartene la notizia. In quel giorno la tua bocca si aprirà, all'arrivo del fuggiasco; tu parlerai, non sarai piú muto, e sarai per loro un simbolo; essi conosceranno che io sono il Signore».
Ezechiele 24:1-27 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Nel nono anno dalla deportazione, il decimo giorno del decimo mese, il Signore mi disse: «Ezechiele, segna la data di oggi, perché proprio oggi il re di Babilonia comincia l’assedio di Gerusalemme. Presenta questa parabola al mio popolo ribelle, dicendogli che sono io, Dio, il Signore, che la propongo: Metti la pentola sul fuoco, versaci l’acqua dentro. Riempila con pezzi di carne, pezzi scelti, la coscia e la spalla. Aggiungi anche gli ossi migliori. Prendi la carne dei montoni più belli, ammucchia la legna sotto la pentola. Falla bollire molto, perché devono cuocere anche gli ossi! Io, Dio, il Signore, dichiaro che la città sanguinaria non ha scampo. Somiglia a una pentola arrugginita, che non si può pulire. Vuota la pentola pezzo per pezzo, senza lasciarne neppure uno. Il sangue versato è ancora in città sparso sulla nuda pietra, e non sulla terra dove la polvere poteva coprirlo. Io stesso lascio il sangue sulla nuda roccia, senza ricoprirlo, perché susciti la mia collera e chieda vendetta. Non ha più scampo la città assassina, lo dico io, Dio, il Signore: sto preparando un grande rogo! Ammucchia la legna, attizza il fuoco, fa’ cuocere ben bene la carne e aggiungi spezie, fa’ consumare gli ossi! Poi metti la pentola vuota sui carboni perché si riscaldi e si arroventi. Così la sporcizia che c’è dentro sparirà, e la ruggine sarà distrutta. «Ma ogni sforzo è inutile, la ruggine è troppa e non scompare neppure con il fuoco. Gerusalemme, ti sei sporcata con la tua immoralità. Ho cercato di purificarti, ma non me l’hai lasciato fare. Diventerai pura solo quando io avrò sfogato su di te la mia collera. Io, il Signore, dico che tutto questo accadrà, io stesso lo realizzerò. Non esiterò, non avrò pietà né compassione. Sarai condannata per il tuo comportamento, per le tue azioni malvagie. Lo dichiaro io, Dio, il Signore». Il Signore mi parlò: «Ezechiele, sto per strapparti all’improvviso colei che è la gioia dei tuoi occhi. Ma tu non lamentarti, non gemere e non versare lacrime. Mantieni il tuo dolore per te, in silenzio, non fare lutto: tieni il turbante sul capo e i sandali ai piedi, non coprirti il viso e non mangiare il pane del lutto». Al mattino avevo parlato al popolo e la sera stessa mia moglie morì. Il mattino seguente mi comportai come il Signore mi aveva ordinato. La gente mi chiedeva di spiegare perché agivo in quel modo. Risposi: «Il Signore mi ha detto di riferire a voi Israeliti queste sue parole: Io, Dio, il Signore, lascerò profanare il mio santuario di cui andate orgogliosi: è la gioia dei vostri occhi, speranza della vostra vita. Ma i vostri figli e le vostre figlie rimasti a Gerusalemme saranno uccisi in guerra. Allora agirete come Ezechiele: non vi coprirete il viso e non mangerete il pane preparato dal vicino, avrete il turbante in testa e i sandali ai piedi, non vi lamenterete e non piangerete. Ma per le vostre colpe vi consumerete e gemerete l’uno con l’altro. Tutto quel che ha fatto Ezechiele è il segno di come farete anche voi. Quando questo accadrà, allora riconoscerete che io sono Dio, il Signore». Il Signore disse: «Ora, Ezechiele, io toglierò loro il santuario, rifugio, orgoglio e speranza, la gioia dei loro occhi. Prenderò i loro figli e le figlie. Quando arriverà quel giorno, un superstite verrà a darti la notizia. Allora non sarai più muto, riacquisterai la parola e parlerai con il superstite. Tu sarai un segno per il mio popolo e allora riconosceranno che io sono il Signore».
Ezechiele 24:1-27 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
OR nell'anno nono, del decimo mese, nel decimo giorno del mese, la parola del Signore mi fu indirizzata dicendo: Figliuol d'uomo, scriviti il nome di questo giorno, di questo stesso giorno; il re di Babilonia si è posto sopra Gerusalemme questo stesso giorno. E proponi una parabola a questa casa ribelle, e di' loro: Così ha detto il Signore Iddio: Metti la pignatta al fuoco; mettivela ed anche versavi dentro dell'acqua. Raccogli i suoi pezzi di carne dentro di essa, ogni buon pezzo, coscia, e spalla; empila della scelta delle ossa. Prendi delle migliori bestie della greggia, e anche disponi le ossa nel fondo di essa; falla bollire a gran bollori, e sieno anche le sue ossa cotte dentro di essa. Perciò, così ha detto il Signore Iddio: Guai alla città di sangue, alla pignatta, che ha dentro di sè la sua bruttura, la cui bruttura non è uscita fuori! vuotala a pezzo a pezzo; non traggasi la sorte sopra essa. Conciossiachè il suo sangue sia stato in mezzo di lei; essa l'ha posto sopra un sasso liscio, non l'ha sparso in terra, per coprirlo di polvere. Io altresì, montando in ira, per far vendetta, metterò il suo sangue sopra un sasso liscio, acciocchè non sia coperto. Perciò, così ha detto il Signore Iddio: Guai alla città di sangue! anch'io farò una grande stipa; mettendovi legne assai, accendendo il fuoco, e facendo consumar la carne, e riducendola ad esser come una composizione di odori; talchè anche le ossa saranno arse. Poi facendola star vuota sopra le sue brace; acciocchè si riscaldi, e sia bruciato il suo rame, e che la sua bruttura sia strutta in mezzo di essa, e che la sua schiuma sia consumata. Ella si è affaticata intorno a cose vane, e la sua grossa schiuma non è uscita fuor di lei; la sua schiuma non è uscita per lo fuoco. Vi è scelleratezza nella tua immondizia; perciocchè io ti avea nettata, e tu non sei stata netta; tu non sarai più nettata della tua immondizia, finchè io abbia acquetata l'ira mia sopra te. Io, il Signore, ho parlato; la cosa avverrà, ed io l'eseguirò; io non la rivocherò, e non risparmierò, e non mi pentirò. Coloro ti giudicheranno secondo le tue vie, e secondo i tuoi fatti, dice il Signore Iddio. La parola del Signore mi fu ancora indirizzata, dicendo: Figliuol d'uomo, ecco, io ti tolgo il desio de' tuoi occhi, per una piaga; e tu, non farne cordoglio, e non piangerne, e non ispanderne lagrime. Rimanti di sospirare, non far duolo di morto; legati la tua tiara in sul capo, e mettiti le tue scarpe ne' piedi, e non velarti il labbro disopra, e non mangiare il pan delle persone afflitte. Io parlai adunque la mattina al popolo, e la sera la mia moglie morì; e la mattina seguente feci come mi era stato comandato. E il popolo mi disse: Non ci dichiarerai tu ciò che ci significano queste cose che tu fai? Ed io risposi loro: La parola del Signore mi è stata indirizzata, dicendo: Di' alla casa d'Israele: Così ha detto il Signore Iddio: Ecco, io profano il mio santuario, la magnificenza della vostra forza, il desio degli occhi vostri, e la tenerezza delle anime vostre; e i vostri figliuoli, e le vostre figliuole, che voi avete lasciate, caderanno per la spada. E voi farete come ho fatto io; voi non vi velerete il labbro di sopra, e non mangerete il pane delle persone afflitte; ed avrete le vostre tiare in su la testa, e le vostre scarpe ne' piedi; non farete cordoglio, e non piangerete; ma vi struggerete per le vostre iniquità, e gemerete l'un con l'altro. Ed Ezechiele vi sarà per segno; voi farete del tutto come egli ha fatto; quando ciò sarà avvenuto, voi conoscerete che io sono il Signore Iddio. E quant'è a te, figliuol d'uomo, nel giorno che io torrò loro la lor forza, la gioia della lor gloria, il desio degli occhi loro, e l'intento delle anime loro, i lor figliuoli, e le lor figliuole; in quel giorno, colui che sarà scampato non verrà egli a te, per fartene saper le novelle? In quel giorno la bocca tua ti sarà aperta, per parlar con colui che sarà scampato, e tu parlerai, e non sarai più mutolo, e sarai loro per segno; ed essi conosceranno che io sono il Signore.