Ezechiele 31:1-9
Ezechiele 31:1-9 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
L’anno undicesimo, il terzo mese, il primo giorno del mese, la parola del SIGNORE mi fu rivolta in questi termini: «Figlio d’uomo, di’ al faraone, re d’Egitto, e alla sua moltitudine: “A chi somigli tu nella tua grandezza? Ecco, l’Assiro era un cedro del Libano, dai bei rami, dall’ombra folta, dal tronco slanciato, dalla vetta sporgente tra il folto dei rami. Le acque lo nutrivano, l’abisso lo faceva crescere facendo scorrere i suoi fiumi intorno al luogo dov’era piantato, mentre mandava i suoi canali a tutti gli alberi dei campi. Perciò la sua altezza era superiore a quella di tutti gli alberi della campagna, i suoi rami si erano moltiplicati, i suoi ramoscelli si erano allungati per l’abbondanza delle acque che lo facevano sviluppare. Tutti gli uccelli del cielo si annidavano fra i suoi rami, tutte le bestie dei campi figliavano sotto i suoi ramoscelli, tutte le grandi nazioni abitavano alla sua ombra. Era bello per la sua grandezza, per la lunghezza dei suoi rami, perché la sua radice era presso acque abbondanti. I cedri non lo sorpassavano nel giardino di Dio, i cipressi non uguagliavano i suoi ramoscelli e i platani non erano neppure come i suoi rami; nessun albero nel giardino di Dio lo pareggiava in bellezza. Io lo avevo reso bello per l’abbondanza dei suoi rami, e tutti gli alberi di Eden, che sono nel giardino di Dio, gli portavano invidia”.
Ezechiele 31:1-9 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
L'anno undicesimo, il terzo mese, il primo giorno del mese, la parola del Signore mi fu rivolta in questi termini: «*Figlio d'uomo, di' al *faraone re d'Egitto e alla sua moltitudine: “A chi somigli tu nella tua grandezza? Ecco, l'Assiro era un cedro del Libano, dai bei rami, dall'ombra folta, dal tronco slanciato, dalla vetta sporgente tra il folto dei rami. Le acque lo nutrivano, l'abisso lo faceva crescere facendo scorrere i suoi fiumi intorno al luogo dov'era piantato, mentre mandava i suoi canali a tutti gli alberi dei campi. Perciò la sua altezza era superiore a quella di tutti gli alberi della campagna, i suoi rami si erano moltiplicati, i suoi ramoscelli si erano allungati per l'abbondanza delle acque che lo facevano sviluppare. Tutti gli uccelli del cielo si annidavano fra i suoi rami, tutte le bestie dei campi figliavano sotto i suoi ramoscelli, tutte le grandi nazioni abitavano alla sua ombra. Era bello per la sua grandezza, per la lunghezza dei suoi rami, perché la sua radice era presso acque abbondanti. I cedri non lo sorpassavano nel giardino di Dio; i cipressi non uguagliavano i suoi ramoscelli, e i platani non erano neppure come i suoi rami; nessun albero nel giardino di Dio lo pareggiava in bellezza. Io l'avevo reso bello per l'abbondanza dei suoi rami, e tutti gli alberi di *Eden, che sono nel giardino di Dio, gli portavano invidia.
Ezechiele 31:1-9 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Nell’undicesimo anno dalla deportazione, il primo giorno del terzo mese, il Signore mi disse: «Ezechiele, di’ al faraone d'Egitto e al suo numeroso popolo: A chi potrai essere paragonato per la tua grandezza? A un pino, anzi a un cedro del Libano, dai rami magnifici e dall’ombra folta, dal tronco slanciato, con la cima in mezzo alle nubi. La pioggia l’aveva nutrito, un fiume sotterraneo l’aveva fatto crescere. L’acqua prima bagnava le sue radici, poi scorreva come un ruscello verso gli altri alberi della campagna. Era diventato il più maestoso di tutti gli alberi, i suoi rami erano lunghi e ricchi di foglie, per l’acqua abbondante che l’aveva fatto crescere. Fra i rami facevano il nido uccelli d'ogni specie, sotto le sue foglie gli animali selvatici davano alla luce i loro piccoli, alla sua ombra viveva gente di tutti i popoli. Era un albero stupendo, dai rami estesi, perché le sue radici raggiungevano l’acqua del fiume sotterraneo. Nel giardino di Dio nessun cedro era simile a lui, nessun cipresso era paragonabile ai suoi rami, nessun platano frondoso come loro. Nessun albero nel giardino di Dio uguagliava la sua bellezza. Io l’avevo reso splendido, con rami superbi, e tutti gli altri alberi dell'Eden, il giardino di Dio, ne erano gelosi».
Ezechiele 31:1-9 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
AVVENNE, eziandio, nell'anno undecimo, nel primo giorno del terzo mese, che la parola del Signore mi fu indirizzata, dicendo: Figliuol d'uomo, di' a Faraone, re di Egitto, ed alla sua moltitudine: A chi sei tu simile nella tua grandezza? Ecco l'Assirio; egli era un cedro nel Libano, bello di frondi, ed ombroso di rami, e alto di tronco; e la sua cima era fra rami folti. Le acque l'aveano fatto crescere, l'abisso l'avea fatto divenir alto; esso, co' suoi fiumi, andava d'intorno alla sua pianta, e rimandava i suoi condotti a tutti gli alberi della campagna. Perciò, la sua altezza si era elevata sopra tutti gli alberi della campagna, ed i suoi rami erano moltiplicati, e i suoi ramoscelli si erano allungati, per la copia delle acque, che l'aveano adacquato, mentre metteva. Tutti gli uccelli del cielo si annidavano ne' suoi rami, e tutte le bestie della campagna figliavano sotto a' suoi ramoscelli; e tutte le gran nazioni dimoravano all'ombra sua. Egli era adunque bello nella sua grandezza, nella lunghezza de' suoi rami; perciocchè la sua radice era presso a grandi acque. I cedri non gli facevano ombra nel giardin di Dio; gli abeti non eran simili pure a' suoi rami; ed i platani non eran pur come i suoi ramoscelli; niun albero, nel giardino del Signore, lo pareggiava di bellezza. Io l'avea fatto bello nella moltitudine de' suoi rami; e tutti gli alberi di Eden, ch'erano nel giardino di Dio, l'invidiavano.