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Genesi 19:12-29

Genesi 19:12-29 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

Quegli uomini dissero a Lot: «Chi hai ancora qui? Fa’ uscire da questo luogo generi, figli, figlie e chiunque dei tuoi è in questa città, perché noi distruggeremo questo luogo. Infatti il grido contro i suoi abitanti è grande davanti al SIGNORE, e il SIGNORE ci ha mandati a distruggerlo». Allora Lot uscì, parlò ai suoi generi che avevano preso le sue figlie, e disse: «Alzatevi, uscite da questo luogo, perché il SIGNORE sta per distruggere la città». Ma ai suoi generi parve che volesse scherzare. Quando l’alba cominciò ad apparire, gli angeli sollecitarono Lot dicendo: «Àlzati, prendi tua moglie e le tue figlie che si trovano qui, perché tu non perisca nel castigo di questa città». Ma egli indugiava; e quegli uomini presero per la mano lui, sua moglie e le sue due figlie, perché il SIGNORE lo voleva risparmiare. Lo portarono via e lo misero fuori dalla città. Dopo averli fatti uscire, uno di quegli uomini disse: «Metti la tua vita al sicuro: non guardare indietro e non ti fermare in alcun luogo della pianura; cerca scampo sul monte, altrimenti perirai!» Lot rispose loro: «No, mio signore! Ecco, il tuo servo ha trovato grazia ai tuoi occhi, e tu hai mostrato la grandezza della tua bontà verso di me conservandomi in vita; ma io non posso salvarmi sui monti prima che il disastro mi travolga e io muoia. Ecco, c’è questa città vicina per rifugiarmi – è piccola – e lascia che io fugga lì – e non è forse piccola? – e così io vivrò». E quello rispose: «Ecco, anche questa grazia io ti concedo: di non distruggere la città della quale hai parlato. Affrèttati, rifùgiati là, perché io non posso far nulla finché tu non vi sia giunto». Perciò quella città fu chiamata Soar. Il sole spuntava sulla terra quando Lot arrivò a Soar. Allora il SIGNORE fece piovere dal cielo su Sodoma e Gomorra zolfo e fuoco, da parte del SIGNORE. Egli distrusse quelle città, tutta la pianura, tutti gli abitanti delle città e quanto cresceva sul suolo. Ma la moglie di Lot si volse a guardare indietro e diventò una statua di sale. Abraamo si alzò la mattina presto e andò al luogo dove si era prima fermato davanti al SIGNORE; guardò verso Sodoma e Gomorra e verso tutta la regione della pianura, ed ecco vide un fumo che saliva dalla terra, come il fumo di una fornace. Fu così che Dio si ricordò di Abraamo, quando egli distrusse le città della pianura e fece scampare Lot al disastro, mentre distruggeva le città dove Lot aveva abitato.

Genesi 19:12-29 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

Quegli uomini dissero a Lot: «Chi hai ancora qui? Fa' uscire da questo luogo generi, figli, figlie e chiunque dei tuoi è in questa città, perché noi distruggeremo questo luogo. Infatti il grido contro i suoi abitanti è grande davanti al Signore, e il Signore ci ha mandati a distruggerlo». Allora Lot uscí, parlò ai suoi generi che avevano preso le sue figlie, e disse: «Alzatevi, uscite da questo luogo, perché il Signore sta per distruggere la città». Ma ai suoi generi parve che volesse scherzare. Quando l'alba cominciò ad apparire, gli angeli sollecitarono Lot, dicendo: «Àlzati, prendi tua moglie e le tue figlie che si trovano qui, perché tu non perisca nel castigo di questa città». Ma egli indugiava; e quegli uomini presero per la mano lui, sua moglie e le sue due figlie, perché il Signore lo voleva risparmiare; lo portarono via, e lo misero fuori della città. Dopo averli fatti uscire, uno di quegli uomini disse: «Metti la tua vita al sicuro: non guardare indietro e non ti fermare in alcun luogo della pianura; cerca scampo sul monte, altrimenti perirai!» Lot rispose loro: «No, mio signore! Ecco, il tuo servo ha trovato grazia ai tuoi occhi e tu hai mostrato la grandezza della tua bontà verso di me, conservandomi in vita; ma io non posso salvarmi sui monti prima che il disastro mi travolga e io muoia. Ecco, c'è questa città vicina per rifugiarmi –è piccola –e lascia che io fugga lí –e non è forse piccola? –e cosí io vivrò». E quello rispose: «Ecco, anche questa grazia io ti concedo: di non distruggere la città della quale hai parlato. Affrèttati, rifúgiati là, perché io non posso far nulla finché tu non vi sia giunto». Perciò quella città fu chiamata Soar. Il sole spuntava sulla terra quando Lot arrivò a Soar. Allora il Signore fece piovere dal cielo su Sodoma e *Gomorra zolfo e fuoco, da parte del Signore; egli distrusse quelle città, tutta la pianura, tutti gli abitanti delle città e quanto cresceva sul suolo. Ma la moglie di Lot si volse a guardare indietro e diventò una statua di sale. *Abraamo si alzò la mattina presto e andò al luogo dove si era prima fermato davanti al Signore; guardò verso Sodoma e Gomorra e verso tutta la regione della pianura, ed ecco vide un fumo che saliva dalla terra, come il fumo di una fornace. Fu cosí che Dio si ricordò d'Abraamo, quand'egli distrusse le città della pianura e fece scampare Lot al disastro, mentre distruggeva le città dove Lot aveva abitato.

Genesi 19:12-29 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

I due uomini dissero a Lot: «Il Signore ci ha mandato per distruggere questo luogo, perché tremenda è la protesta salita fino a lui contro i suoi abitanti. Perciò fa’ uscire di qui i tuoi figli, le tue figlie, i tuoi futuri generi, tutti i tuoi che abitano in questa città e ogni altro parente, se ne hai ancora». Lot andò ad avvertire i suoi futuri generi: «Alzatevi — disse loro — lasciate questo luogo, perché il Signore sta per distruggerlo». Ma essi pensavano che Lot stesse scherzando. L’alba stava appena sorgendo quando quegli uomini fecero premura a Lot. «Sbrigati — gli dicevano — prendi tua moglie e le tue due figlie che sono con te e parti, altrimenti morirete nella punizione di questa malvagia città!». Lot era ancora indeciso, ma poiché il Signore voleva risparmiarlo, quegli uomini presero per mano lui, sua moglie e le due figlie, li fecero uscire e li lasciarono fuori della città. Nel condurli fuori uno di essi diceva a Lot: — Scappa! Ne va della tua vita! Non voltarti indietro. Non fermarti nella pianura! Fuggi in montagna, così non verrai travolto dal disastro. Ma Lot rispose: — No, mio Signore, ti prego! Certo tu sei stato favorevole a me che sono tuo servo. Hai avuto verso di me grande benignità conservandomi in vita. Ma io non ce la faccio a salvarmi in montagna, per sfuggire al disastro e non morire. Vedi quella piccola città? È abbastanza vicina perché io possa raggiungerla. Ti prego, permettimi di rifugiarmi là: è tanto piccola! Così io vivrò. — Ecco — gli rispose il Signore — ti concedo anche questo. Non distruggerò la città che hai indicato. Presto, corri! Io non potrò agire finché tu non sarai arrivato laggiù. Per questo la città è stata chiamata Soar. Il sole si era levato e Lot era giunto a Soar quando il Signore fece piovere dal cielo su Sòdoma e Gomorra zolfo e fuoco. Il Signore distrusse quelle città e tutti i loro abitanti, tutta la pianura e la vegetazione del territorio. Ma la moglie di Lot si voltò indietro a guardare e divenne una statua di sale. Abramo, alzatosi di buon mattino, andò al luogo dove si era fermato a parlare con il Signore. Volse lo sguardo su Sòdoma e Gomorra e su tutta l’estensione della valle. Vide alzarsi da terra un fumo simile a quello di una fornace. Così, quando distrusse le città della valle dove Lot aveva abitato, Dio non si dimenticò di Abramo e salvò Lot da quel disastro.

Genesi 19:12-29 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

E quegli uomini dissero a Lot: Chi de' tuoi è ancora qui? fa' uscir di questo luogo generi, figliuoli e figliuole, e chiunque è de' tuoi in questa città. Perciocchè noi di presente distruggeremo questo luogo; perchè il grido loro è grande nel cospetto del Signore; e il Signore ci ha mandati per distruggerlo. Lot adunque uscì fuori, e parlò a' suoi generi, che doveano prender le sue figliole, e disse loro: Levatevi, uscite di questo luogo; perciocchè il Signore di presente distruggerà questa città. Ma parve loro ch'egli si facesse beffe. E, come l'alba cominciò ad apparire, gli Angeli sollecitarono Lot, dicendo: Levati, prendi la tua moglie, e le tue due figliuole che qui si ritrovano; che talora tu non perisca nell'iniquità della città. Ed egli s'indugiava; ma quegli uomini presero lui, la sua moglie e le sue due figliuole, per la mano (perciocchè il Signore voleva risparmiarlo), e lo fecero uscire, e lo misero fuor della città. E quando li ebber fatti uscir fuori, il Signore disse: Scampa sopra l'anima tua; non riguardare indietro, e non fermarti in tutta la pianura; scampa verso il monte, che talora tu non perisca. E Lot disse loro: Deh! no, Signore. Ecco, ora il tuo servitore ha trovato grazia appo te, e tu hai usata gran benignità in ciò che hai fatto verso me, conservando in vita la mia persona; ma io non potrò scampar verso il monte, che il male non mi giunga, onde io morrò. Deh! ecco, questa città è vicina, per rifuggirmici, ed è poca cosa; deh! lascia che io mi salvi là (non è ella poca cosa?), e la mia persona resterà in vita. Ed egli gli disse: Ecco, io ti ho esaudito eziandio in questa cosa, per non sovvertir quella città, della quale tu hai parlato. Affrettati, scampa là; perciocchè io non potrò far nulla fin che tu non vi sii arrivato. Perciò quella città è stata nominata Soar. Il sole si levava in su la terra, quando Lot arrivò a Soar. E il Signore fece piover dal cielo sopra Sodoma e sopra Gomorra, solfo e fuoco, dal Signore. E sovvertì quelle città e tutta la pianura, e tutti gli abitanti di esse città, e le piante della terra. Or la moglie di Lot riguardò di dietro a lui, e divenne una statua di sale. Ed Abrahamo levatosi la mattina a buon'ora, andò al luogo ove si era fermato davanti al Signore. E, riguardando verso Sodoma e Gomorra e verso tutto il paese della pianura, vide che dalla terra saliva un fumo simile ad un fumo di fornace. Così avvenne che, quando Iddio distrusse le città della pianura, egli si ricordò di Abrahamo, e mandò Lot fuori di mezzo la sovversione, mentre egli sovvertiva le città nelle quali Lot era dimorato.