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Genesi 19:15-38

Genesi 19:15-38 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

Quando l’alba cominciò ad apparire, gli angeli sollecitarono Lot dicendo: «Àlzati, prendi tua moglie e le tue figlie che si trovano qui, perché tu non perisca nel castigo di questa città». Ma egli indugiava; e quegli uomini presero per la mano lui, sua moglie e le sue due figlie, perché il SIGNORE lo voleva risparmiare. Lo portarono via e lo misero fuori dalla città. Dopo averli fatti uscire, uno di quegli uomini disse: «Metti la tua vita al sicuro: non guardare indietro e non ti fermare in alcun luogo della pianura; cerca scampo sul monte, altrimenti perirai!» Lot rispose loro: «No, mio signore! Ecco, il tuo servo ha trovato grazia ai tuoi occhi, e tu hai mostrato la grandezza della tua bontà verso di me conservandomi in vita; ma io non posso salvarmi sui monti prima che il disastro mi travolga e io muoia. Ecco, c’è questa città vicina per rifugiarmi – è piccola – e lascia che io fugga lì – e non è forse piccola? – e così io vivrò». E quello rispose: «Ecco, anche questa grazia io ti concedo: di non distruggere la città della quale hai parlato. Affrèttati, rifùgiati là, perché io non posso far nulla finché tu non vi sia giunto». Perciò quella città fu chiamata Soar. Il sole spuntava sulla terra quando Lot arrivò a Soar. Allora il SIGNORE fece piovere dal cielo su Sodoma e Gomorra zolfo e fuoco, da parte del SIGNORE. Egli distrusse quelle città, tutta la pianura, tutti gli abitanti delle città e quanto cresceva sul suolo. Ma la moglie di Lot si volse a guardare indietro e diventò una statua di sale. Abraamo si alzò la mattina presto e andò al luogo dove si era prima fermato davanti al SIGNORE; guardò verso Sodoma e Gomorra e verso tutta la regione della pianura, ed ecco vide un fumo che saliva dalla terra, come il fumo di una fornace. Fu così che Dio si ricordò di Abraamo, quando egli distrusse le città della pianura e fece scampare Lot al disastro, mentre distruggeva le città dove Lot aveva abitato. Lot salì da Soar per andare ad abitare sul monte insieme con le sue due figlie, perché temeva di stare in Soar; e si stabilì in una caverna, egli con le sue due figlie. La maggiore disse alla minore: «Nostro padre è vecchio e non c’è più nessuno sulla terra per mettersi con noi, come si usa in tutta la terra. Vieni, diamo da bere del vino a nostro padre, e corichiamoci con lui, perché possiamo conservare la razza di nostro padre». Quella stessa notte diedero da bere del vino al loro padre; la maggiore entrò e si coricò con suo padre, ed egli non si accorse quando lei si coricò né quando si alzò. Il giorno seguente la maggiore disse alla minore: «Ecco, la notte passata io mi sono coricata con mio padre; diamogli da bere del vino anche questa notte e tu entra, coricati con lui, perché possiamo conservare la razza di nostro padre». E anche quella notte diedero da bere del vino al loro padre e la minore andò a coricarsi con lui; egli non si accorse quando lei si coricò né quando si alzò. Così le due figlie di Lot rimasero incinte del loro padre. La maggiore partorì un figlio, che chiamò Moab. Questi è il padre dei Moabiti, che esistono fino al giorno d’oggi. Anche la minore partorì un figlio, che chiamò Ben-Ammi. Questi è il padre degli Ammoniti, che esistono fino al giorno d’oggi.

Genesi 19:15-38 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

Quando l'alba cominciò ad apparire, gli angeli sollecitarono Lot, dicendo: «Àlzati, prendi tua moglie e le tue figlie che si trovano qui, perché tu non perisca nel castigo di questa città». Ma egli indugiava; e quegli uomini presero per la mano lui, sua moglie e le sue due figlie, perché il Signore lo voleva risparmiare; lo portarono via, e lo misero fuori della città. Dopo averli fatti uscire, uno di quegli uomini disse: «Metti la tua vita al sicuro: non guardare indietro e non ti fermare in alcun luogo della pianura; cerca scampo sul monte, altrimenti perirai!» Lot rispose loro: «No, mio signore! Ecco, il tuo servo ha trovato grazia ai tuoi occhi e tu hai mostrato la grandezza della tua bontà verso di me, conservandomi in vita; ma io non posso salvarmi sui monti prima che il disastro mi travolga e io muoia. Ecco, c'è questa città vicina per rifugiarmi –è piccola –e lascia che io fugga lí –e non è forse piccola? –e cosí io vivrò». E quello rispose: «Ecco, anche questa grazia io ti concedo: di non distruggere la città della quale hai parlato. Affrèttati, rifúgiati là, perché io non posso far nulla finché tu non vi sia giunto». Perciò quella città fu chiamata Soar. Il sole spuntava sulla terra quando Lot arrivò a Soar. Allora il Signore fece piovere dal cielo su Sodoma e *Gomorra zolfo e fuoco, da parte del Signore; egli distrusse quelle città, tutta la pianura, tutti gli abitanti delle città e quanto cresceva sul suolo. Ma la moglie di Lot si volse a guardare indietro e diventò una statua di sale. *Abraamo si alzò la mattina presto e andò al luogo dove si era prima fermato davanti al Signore; guardò verso Sodoma e Gomorra e verso tutta la regione della pianura, ed ecco vide un fumo che saliva dalla terra, come il fumo di una fornace. Fu cosí che Dio si ricordò d'Abraamo, quand'egli distrusse le città della pianura e fece scampare Lot al disastro, mentre distruggeva le città dove Lot aveva abitato. Lot salí da Soar per andare ad abitar sul monte insieme con le sue due figlie, perché temeva di stare in Soar; e si stabilí in una caverna, egli con le sue due figlie. La maggiore disse alla minore: «Nostro padre è vecchio, e non c'è piú nessuno sulla terra per mettersi con noi, come si usa in tutta la terra. Vieni, diamo da bere del vino a nostro padre, e corichiamoci con lui, perché possiamo conservare la razza di nostro padre». Quella stessa notte diedero da bere del vino al loro padre; la maggiore entrò e si coricò con suo padre; ed egli non si accorse quando lei si coricò né quando si alzò. Il giorno seguente la maggiore disse alla minore: «Ecco, la notte passata io mi sono coricata con mio padre; diamogli da bere del vino anche questa notte e tu entra, coricati con lui, perché possiamo conservare la razza di nostro padre». E anche quella notte diedero da bere del vino al loro padre e la minore andò a coricarsi con lui; egli non si accorse quando lei si coricò né quando si alzò. Cosí le due figlie di Lot rimasero incinte del loro padre. La maggiore partorí un figlio, che chiamò *Moab. Questi è il padre dei Moabiti, che esistono fino al giorno d'oggi. Anche la minore partorí un figlio, che chiamò *Ben-Ammi. Questi è il padre degli *Ammoniti, che esistono fino al giorno d'oggi.

Genesi 19:15-38 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

L’alba stava appena sorgendo quando quegli uomini fecero premura a Lot. «Sbrigati — gli dicevano — prendi tua moglie e le tue due figlie che sono con te e parti, altrimenti morirete nella punizione di questa malvagia città!». Lot era ancora indeciso, ma poiché il Signore voleva risparmiarlo, quegli uomini presero per mano lui, sua moglie e le due figlie, li fecero uscire e li lasciarono fuori della città. Nel condurli fuori uno di essi diceva a Lot: — Scappa! Ne va della tua vita! Non voltarti indietro. Non fermarti nella pianura! Fuggi in montagna, così non verrai travolto dal disastro. Ma Lot rispose: — No, mio Signore, ti prego! Certo tu sei stato favorevole a me che sono tuo servo. Hai avuto verso di me grande benignità conservandomi in vita. Ma io non ce la faccio a salvarmi in montagna, per sfuggire al disastro e non morire. Vedi quella piccola città? È abbastanza vicina perché io possa raggiungerla. Ti prego, permettimi di rifugiarmi là: è tanto piccola! Così io vivrò. — Ecco — gli rispose il Signore — ti concedo anche questo. Non distruggerò la città che hai indicato. Presto, corri! Io non potrò agire finché tu non sarai arrivato laggiù. Per questo la città è stata chiamata Soar. Il sole si era levato e Lot era giunto a Soar quando il Signore fece piovere dal cielo su Sòdoma e Gomorra zolfo e fuoco. Il Signore distrusse quelle città e tutti i loro abitanti, tutta la pianura e la vegetazione del territorio. Ma la moglie di Lot si voltò indietro a guardare e divenne una statua di sale. Abramo, alzatosi di buon mattino, andò al luogo dove si era fermato a parlare con il Signore. Volse lo sguardo su Sòdoma e Gomorra e su tutta l’estensione della valle. Vide alzarsi da terra un fumo simile a quello di una fornace. Così, quando distrusse le città della valle dove Lot aveva abitato, Dio non si dimenticò di Abramo e salvò Lot da quel disastro. Poi Lot se ne andò da Soar perché aveva paura di restare lì e si stabilì sulla montagna con le due figlie. Abitò con esse in una grotta. La maggiore disse all’altra: «Nostro padre è vecchio e qui intorno non ci sono uomini per sposarci come si fa dappertutto. Vieni, facciamo bere nostro padre e passiamo la notte con lui: così avremo figli da nostro padre». E in quella stessa notte ubriacarono il padre, e la figlia maggiore andò con lui, ma egli non si rese conto di quel che succedeva. Il giorno seguente la maggiore disse alla sorella: «La notte scorsa sono andata io con mio padre. Ubriachiamolo di nuovo e questa notte va’ tu a dormire con lui: così avremo figli da nostro padre». Quella notte ubriacarono ancora il padre, e la figlia minore andò con lui, ma egli non si rese conto di quel che succedeva. Così le due figlie di Lot rimasero incinte del loro padre. La maggiore partorì un figlio che chiamò Moab: egli è il capostipite degli odierni Moabiti. Anche la sorella minore partorì un figlio, che chiamò Ben-Ammi: egli è il capostipite degli odierni Ammoniti.

Genesi 19:15-38 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

E, come l'alba cominciò ad apparire, gli Angeli sollecitarono Lot, dicendo: Levati, prendi la tua moglie, e le tue due figliuole che qui si ritrovano; che talora tu non perisca nell'iniquità della città. Ed egli s'indugiava; ma quegli uomini presero lui, la sua moglie e le sue due figliuole, per la mano (perciocchè il Signore voleva risparmiarlo), e lo fecero uscire, e lo misero fuor della città. E quando li ebber fatti uscir fuori, il Signore disse: Scampa sopra l'anima tua; non riguardare indietro, e non fermarti in tutta la pianura; scampa verso il monte, che talora tu non perisca. E Lot disse loro: Deh! no, Signore. Ecco, ora il tuo servitore ha trovato grazia appo te, e tu hai usata gran benignità in ciò che hai fatto verso me, conservando in vita la mia persona; ma io non potrò scampar verso il monte, che il male non mi giunga, onde io morrò. Deh! ecco, questa città è vicina, per rifuggirmici, ed è poca cosa; deh! lascia che io mi salvi là (non è ella poca cosa?), e la mia persona resterà in vita. Ed egli gli disse: Ecco, io ti ho esaudito eziandio in questa cosa, per non sovvertir quella città, della quale tu hai parlato. Affrettati, scampa là; perciocchè io non potrò far nulla fin che tu non vi sii arrivato. Perciò quella città è stata nominata Soar. Il sole si levava in su la terra, quando Lot arrivò a Soar. E il Signore fece piover dal cielo sopra Sodoma e sopra Gomorra, solfo e fuoco, dal Signore. E sovvertì quelle città e tutta la pianura, e tutti gli abitanti di esse città, e le piante della terra. Or la moglie di Lot riguardò di dietro a lui, e divenne una statua di sale. Ed Abrahamo levatosi la mattina a buon'ora, andò al luogo ove si era fermato davanti al Signore. E, riguardando verso Sodoma e Gomorra e verso tutto il paese della pianura, vide che dalla terra saliva un fumo simile ad un fumo di fornace. Così avvenne che, quando Iddio distrusse le città della pianura, egli si ricordò di Abrahamo, e mandò Lot fuori di mezzo la sovversione, mentre egli sovvertiva le città nelle quali Lot era dimorato. POI Lot salì di Soar, e dimorò sul monte, insieme con le sue due figliuole (perciocchè egli temeva di dimorare in Soar), e dimorò in una spelonca, egli e le sue due figliuole. E la maggiore disse alla minore: Nostro padre è vecchio, e non vi è più uomo alcuno sulla terra ch'entri da noi, secondo l'usanza di tutta la terra. Vieni, diam da bere del vino a nostro padre, e giaciamoci con lui; e così di nostro padre conserveremo in vita alcuna progenie. Quell'istessa notte adunque diedero a ber del vino al loro padre; e la maggiore venne, e si giacque con suo padre, il quale non si avvide nè quando ella si pose a giacere, nè quando si levò. E il giorno seguente, la maggiore disse alla minore: Ecco, la notte passata io son giaciuta con mio padre; diamogli a ber del vino ancora questa notte; poi va', e giaciti con lui; così di nostro padre conserveremo in vita alcuna progenie. Quella notte adunque diedero ancora a ber del vino al padre loro, e la minore si levò, e si giacque con lui; ed egli non si avvide nè quando ella si pose a giacere, nè quando si levò. E le due figliuole di Lot concepettero di lor padre. E la maggiore partorì un figliuolo, al quale pose nome Moab. Esso è il padre de' Moabiti, che son fino ad oggi. E la minore partorì anch'essa un figliuolo, al quale pose nome Ben-ammi. Esso è il padre degli Ammoniti, che son fino ad oggi.