Lettera agli Ebrei 2:16-18
Lettera agli Ebrei 2:16-18 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Infatti, egli non viene in aiuto ad angeli, ma viene in aiuto alla discendenza di Abraamo. Perciò egli doveva diventare simile ai suoi fratelli in ogni cosa, per essere un misericordioso e fedele sommo sacerdote nelle cose che riguardano Dio, per compiere l’espiazione dei peccati del popolo. Infatti, poiché egli stesso ha sofferto la tentazione, può venire in aiuto di quelli che sono tentati.
Lettera agli Ebrei 2:16-18 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Infatti, egli non viene in aiuto ad angeli, ma viene in aiuto alla discendenza di *Abraamo. Perciò, egli doveva diventare simile ai suoi fratelli in ogni cosa, per essere un misericordioso e fedele sommo sacerdote nelle cose che riguardano Dio, per compiere l'espiazione dei peccati del popolo. Infatti, poiché egli stesso ha sofferto la tentazione, può venire in aiuto di quelli che sono tentati.
Lettera agli Ebrei 2:16-18 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Certamente non è degli angeli che Gesù si prende cura. Piuttosto egli si prende cura dei discendenti di Abramo. Per questo, doveva diventare del tutto simile ai suoi fratelli, ed essere per loro un *sommo sacerdote misericordioso, fedele ai suoi impegni verso Dio, per liberare il popolo dai peccati. Infatti egli può venire in aiuto di quelli che sono nella tentazione, perché anche lui ha provato la tentazione e ha sofferto personalmente.
Lettera agli Ebrei 2:16-18 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
Poichè certo egli non viene in aiuto agli angeli, ma alla progenie d'Abrahamo. Laonde è convenuto ch'egli fosse in ogni cosa simile a' fratelli; acciocchè fosse misericordioso, e fedel sommo sacerdote, nelle cose appartenenti a Dio, per fare il purgamento de' peccati del popolo. Perciocchè in quanto ch'egli stesso, essendo tentato, ha sofferto, può sovvenire a coloro che son tentati.