Osea 5:1-15
Osea 5:1-15 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
«Ascoltate questo, sacerdoti! State attenti, voi della casa d’Israele! Porgete l’orecchio, voi della casa del re! Questo giudizio è contro di voi, perché siete stati un laccio a Mispa e una rete tesa sul Tabor. Con i loro sacrifici rendono più profonde le loro infedeltà, ma io li castigherò tutti. Io conosco Efraim, e Israele non mi è ignoto; poiché ora, o Efraim, tu ti sei prostituito, e Israele si è contaminato. Le loro azioni non permettono di tornare al loro Dio, perché lo spirito di prostituzione è in loro e non conoscono il SIGNORE. Ma l’orgoglio d’Israele testimonia contro di lui. Israele ed Efraim cadranno per la loro malvagità, e anche Giuda cadrà con loro. Andranno con le loro greggi e con le loro mandrie in cerca del SIGNORE, ma non lo troveranno: egli si è ritirato da loro. Hanno agito perfidamente contro il SIGNORE; hanno generato figli bastardi, ma ora basterà un mese a divorarli con i loro beni. Suonate il corno a Ghibea e la tromba a Rama! Date l’allarme a Bet-Aven! Ti sono alle spalle, Beniamino! Efraim sarà devastato nel giorno del castigo; io annuncio fra le tribù d’Israele una cosa certa. I capi di Giuda sono come quelli che spostano i confini; io riverserò la mia ira su di loro come acqua. Efraim è oppresso, schiacciato nel suo diritto, perché ha seguito le prescrizioni che più gli piacevano; perciò io sono come una tignola per Efraim, come un tarlo per la casa di Giuda. Quando Efraim ha visto il suo male e Giuda la sua piaga, Efraim è andato verso l’Assiria e ha mandato dei messaggeri a un re perché lo difendesse; ma questi non potrà guarirvi, né vi guarirà della vostra piaga. Perché io sarò come un leone per Efraim, come un leoncello per la casa di Giuda. Io, io strapperò e me ne andrò; li porterò via, e non vi sarà chi li salvi. Io me ne andrò e tornerò al mio luogo, finché essi non si riconoscano colpevoli e cerchino la mia faccia; quando saranno nell’angoscia, ricorreranno a me.
Osea 5:1-15 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
«Ascoltate questo, *sacerdoti! State attenti, voi della casa d'*Israele! Porgete l'orecchio, voi della casa del re! Questo giudizio è contro di voi, perché siete stati un laccio a Mispa, e una rete tesa sul Tabor. Con i loro sacrifici rendono piú profonde le loro infedeltà, ma io li castigherò tutti. Io conosco *Efraim, e Israele non mi è ignoto; poiché ora, o Efraim, tu ti sei prostituito, e Israele si è contaminato. Le loro azioni non permettono di tornare al loro Dio; perché lo spirito di prostituzione è in loro, e non conoscono il Signore. Ma l'orgoglio d'Israele testimonia contro di lui. Israele ed Efraim cadranno per la loro malvagità; e anche *Giuda cadrà con loro. Andranno con le loro greggi e con le loro mandrie in cerca del Signore, ma non lo troveranno: egli si è ritirato da loro. Hanno agito perfidamente contro il Signore; hanno generato figli bastardi, ma ora basterà un mese a divorarli con i loro beni. Sonate il corno a Ghibea, e la tromba a Rama! Date l'allarme a Bet-Aven! Ti sono alle spalle, *Beniamino! Efraim sarà devastato nel giorno del castigo; io annunzio fra le tribú d'Israele una cosa certa. I capi di Giuda sono come quelli che spostano i confini; io riverserò la mia ira su di loro come acqua. Efraim è oppresso, schiacciato nel suo diritto, perché ha seguito le prescrizioni che piú gli piacevano; perciò io sono come una tignola per Efraim, e come un tarlo per la casa di Giuda. Quando Efraim ha visto il suo male e Giuda la sua piaga, Efraim è andato verso l'Assiria e ha mandato dei messaggeri a un re perché lo difendesse; ma questi non potrà guarirvi, né vi guarirà della vostra piaga. Perché io sarò per Efraim come un leone e per la casa di Giuda come un leoncello; io, io strapperò e me ne andrò; li porterò via, e non vi sarà chi li salvi. Io me n'andrò e tornerò al mio luogo, finch'essi non si riconoscano colpevoli, e cerchino la mia faccia; quando saranno nell'angoscia, ricorreranno a me».
Osea 5:1-15 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
«Ascoltate, sacerdoti! Prestate attenzione, capi d'Israele! Ascoltate, voi della casa reale! «Voi dovevate giudicare con giustizia, perciò ora il mio giudizio vi ricadrà addosso. Siete stati per il popolo una trappola a Mispa, una rete tesa sul monte Tabor e una fossa profonda a Sittìm. Io conosco bene Èfraim, il popolo d'Israele. Èfraim si è prostituito, il popolo d'Israele non è più degno di servirmi. Il male che il popolo ha fatto non gli permette di tornare al suo Dio. Un forte desiderio di prostituirsi lo agita e rifiuta di conoscere il Signore. L’arroganza del popolo d'Israele testimonia contro di lui. Le colpe faranno traballare e cadere Èfraim, il popolo d'Israele, e con lui cadrà anche il popolo di Giuda. «Con greggi e mandrie da sacrificare andranno in cerca del Signore ma non lo troveranno, perché li ha abbandonati. Sono stati infedeli al Signore: hanno generato figli non suoi. Così, in breve tempo, essi e le loro terre saranno distrutti». «Suonate la tromba di guerra in Gàbaa e annunziate il pericolo in Rama, date l’allarme a Bet-Aven. All’armi, uomini di Beniamino! È arrivato il giorno della punizione e Israele sarà distrutto. Èfraim, ti assicuro che questo ti accadrà». Il Signore dice: «I capi di Giuda hanno invaso Israele e spostato le sue frontiere. Così riverserò come acqua la mia punizione su di loro. Èfraim ha chiesto aiuto a chi non poteva dargli niente, perciò è oppresso, schiacciato dal mio giudizio. Io, come un tarlo, ho distrutto Èfraim e come una tignola ho rovinato Giuda. Quando Èfraim ha visto le sue malattie e Giuda le sue piaghe, allora entrambi si sono rivolti al grande re d'Assiria. Ma egli non ha potuto aiutarli né guarire le loro piaghe. Io sarò come un leone per Èfraim e per la gente di Giuda. Io stesso sbranerò e poi me ne andrò, mi porterò via la preda e nessuno potrà togliermela. «Mi allontanerò dal mio popolo finché non avrà sofferto abbastanza per i suoi peccati e verrà a cercarmi. Forse nella sua sofferenza si rivolgerà a me».
Osea 5:1-15 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
ASCOLTATE questo, o sacerdoti, e siate attenti, o casa d'Israele, e porgete l'orecchio, o casa del re; conciossiachè a voi appartenga il giudicio; perciocchè voi siete stati un laccio in Mispa, e una rete tesa sopra Tabor. Ed essi hanno di nascosto scannati quelli che si stornano dalla strada maestra: ma io sarò correzione ad essi tutti. Io conosco Efraim, e Israele non mi è nascosto; conciossiachè ora, o Efraim, tu abbi fornicato, e Israele si sia contaminato. Essi non dispongono le loro opere a convertirsi all'Iddio loro; perciocchè lo spirito delle fornicazioni è dentro loro, e non conoscono il Signore. E la superbia d'Israele testimonia contro a lui in faccia; laonde Israele ed Efraim caderanno per la loro iniquità; Giuda ancora caderà con loro. Andranno con le lor pecore, e co' lor buoi, a cercare il Signore; ma non lo troveranno; egli si è sottratto da loro. Essi si sono dislealmente portati inverso il Signore; conciossiachè abbiano generati figliuoli bastardi; ora li divorerà un mese, con le lor possessioni. Sonate col corno in Ghibea, e con la tromba in Rama; sonate a stormo in Bet-aven, dietro a te, o Beniamino. Efraim sarà messo in desolazione, nel giorno del castigamento; io ho fatto assapere una cosa certa fra le tribù d'Israele. I principi di Giuda son simili a quelli che muovono i termini, io spanderò la mia indegnazione sopra loro, a guisa d'acqua. Efraim è oppressato, egli è fiaccato per giudicio; perciocchè volontariamente è ito dietro al comandamento. Perciò, io sarò ad Efraim come una tignuola, e come un tarlo alla casa di Giuda. Or Efraim, avendo veduta la sua infermità, e Giuda la sua piaga, Efraim è andato ad Assur, e Giuda ha mandato ad un re, che difendesse la sua causa; ma egli non potrà risanarvi, e non vi guarirà della vostra piaga. Perciocchè io sarò come un leone ad Efraim, e come un leoncello alla casa di Giuda; io, io rapirò, e me ne andrò; io porterò via, e non vi sarà alcuno che riscuota. Io me ne andrò, e me ne ritornerò al mio luogo, finchè si riconoscano colpevoli, e cerchino la mia faccia. Quando saranno in distretta, mi ricercheranno.