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Isaia 41:1-29

Isaia 41:1-29 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

«Isole, fate silenzio davanti a me! Riprendano nuove forze i popoli, si accostino e poi parlino! Veniamo assieme in giudizio! Chi ha suscitato dall’oriente colui che la giustizia chiama sui suoi passi? Egli dà in sua balìa le nazioni e lo fa dominare sui re; egli riduce la loro spada in polvere e il loro arco come pula portata via dal vento. Egli li insegue e passa in trionfo per una via che i suoi piedi non hanno mai calcato. Chi ha operato, chi ha fatto questo? Colui che fin dal principio ha chiamato le generazioni alla vita. Io, il SIGNORE, sono il primo; io sarò con gli ultimi». Le isole lo vedono e sono prese da paura; le estremità della terra tremano. Essi si avvicinano, arrivano! Si aiutano a vicenda; ognuno dice al suo fratello: «Coraggio!» Il fabbro incoraggia l’orafo; chi usa il martello per levigare incoraggia colui che batte l’incudine, e dice della saldatura: «È buona!» Egli fissa l’idolo con dei chiodi perché non si smuova. «Ma tu, Israele, mio servo, Giacobbe che io ho scelto, discendenza di Abraamo, l’amico mio, tu, che ho preso dalle estremità della terra, che ho chiamato dalle parti più remote di essa, a cui ho detto: “Tu sei il mio servo”, ti ho scelto e non ti ho rigettato. Tu, non temere, perché io sono con te; non ti smarrire, perché io sono il tuo Dio; io ti fortifico, io ti soccorro, io ti sostengo con la destra della mia giustizia. Ecco, tutti quelli che si sono infiammati contro di te saranno svergognati e confusi; i tuoi avversari saranno ridotti a nulla e periranno; tu li cercherai e non li troverai più. Quelli che litigavano con te, quelli che ti facevano guerra, saranno come nulla, come cosa che più non è; perché io, il SIGNORE, il tuo Dio, fortifico la tua mano destra e ti dico: “Non temere, io ti aiuto! Non temere, o Giacobbe, vermiciattolo, o residuo d’Israele. Io ti aiuto”, dice il SIGNORE. Il tuo Redentore è il Santo d’Israele. Ecco, io faccio di te un erpice nuovo dai denti aguzzi; tu trebbierai i monti e li ridurrai in polvere, e renderai le colline simili alla pula. Tu li ventilerai e il vento li porterà via; il turbine li disperderà; ma tu esulterai nel SIGNORE e ti glorierai del Santo d’Israele. I miseri e i poveri cercano acqua, e non ce n’è; la loro lingua è secca dalla sete. Io, il SIGNORE, li esaudirò. Io, il Dio d’Israele, non li abbandonerò. Io farò scaturire dei fiumi sulle nude alture, delle fonti in mezzo alle valli; farò del deserto uno stagno, della terra arida una terra di sorgenti; pianterò nel deserto il cedro, l’acacia, il mirto e l’olivo selvatico; metterò nei luoghi sterili il cipresso, il platano e il larice tutti assieme, affinché quelli vedano, sappiano, considerino e capiscano tutti quanti che la mano del SIGNORE ha operato questo e che il Santo d’Israele ne è il creatore. Presentate la vostra causa», dice il SIGNORE; «esponete le vostre ragioni», dice il re di Giacobbe. «Le espongano essi e ci dichiarino quel che avverrà. Le vostre predizioni di prima quali sono? Ditecele, perché possiamo porvi mente e riconoscerne il compimento; oppure fateci udire le cose future. Annunciateci quel che succederà più tardi e sapremo che siete degli dèi; sì, fate del bene o del male, affinché noi lo vediamo e lo consideriamo assieme. Ecco, voi siete niente, l’opera vostra non vale nulla. È una cosa abominevole scegliere voi! Io l’ho suscitato dal settentrione ed egli viene; dall’oriente, ed egli invoca il mio nome; egli calpesta i prìncipi come fango, come il vasaio che calca l’argilla. Chi ha annunciato questo fin dal principio perché lo sapessimo? Già da molto prima perché dicessimo: “È vero”? Nessuno l’ha annunciato, nessuno l’ha predetto, nessuno ha udito i vostri discorsi. Io per primo ho detto a Sion: “Guardate, eccoli!” A Gerusalemme ho inviato un messaggero di buone notizie. Io guardo, e non c’è nessuno; non c’è tra di loro nessuno che sappia dare un consiglio, che, se io lo interrogo, possa darmi risposta. Ecco, tutti quanti costoro non sono che vanità; le loro opere non sono nulla, i loro idoli non sono che vento e cose da niente.

Isaia 41:1-29 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

«Isole, fate silenzio davanti a me! Riprendano nuove forze i popoli, si accostino e poi parlino! Veniamo assieme in giudizio! Chi ha suscitato dall'oriente colui che la giustizia chiama sui suoi passi? Egli dà in sua balía le nazioni e lo fa dominare sui re; egli riduce la loro spada in polvere e il loro arco come pula portata via dal vento. Egli li insegue e passa in trionfo per una via che i suoi piedi non hanno mai calcato. Chi ha operato, chi ha fatto questo? Colui che fin dal principio ha chiamato le generazioni alla vita. Io, il Signore, sono il primo; io sarò con gli ultimi». Le isole lo vedono e sono prese da paura; le estremità della terra tremano. Essi si avvicinano, arrivano! Si aiutano a vicenda; ognuno dice al suo fratello: «Coraggio!» Il fabbro incoraggia l'orafo; chi usa il martello per levigare incoraggia colui che batte l'incudine, e dice della saldatura: «È buona!» Egli fissa l'idolo con dei chiodi, perché non si smuova. «Ma tu, *Israele, mio servo, *Giacobbe che io ho scelto, discendenza di *Abraamo, l'amico mio, tu che ho preso dalle estremità della terra, che ho chiamato dalle parti piú remote di essa, a cui ho detto: “Tu sei il mio servo”, ti ho scelto e non ti ho rigettato. Tu, non temere, perché io sono con te; non ti smarrire, perché io sono il tuo Dio; io ti fortifico, io ti soccorro, io ti sostengo con la destra della mia giustizia. Ecco, tutti quelli che si sono infiammati contro di te saranno svergognati e confusi; i tuoi avversari saranno ridotti a nulla e periranno; tu li cercherai e non li troverai piú. Quelli che litigavano con te, quelli che ti facevano guerra, saranno come nulla, come cosa che piú non è; perché io, il Signore, il tuo Dio, fortifico la tua mano destra e ti dico: Non temere, io ti aiuto! Non temere, o Giacobbe, vermiciattolo, o residuo d'Israele. Io ti aiuto», dice il Signore. «Il tuo redentore è il Santo d'Israele. Ecco, io faccio di te un erpice nuovo dai denti aguzzi; tu trebbierai i monti e li ridurrai in polvere, e renderai le colline simili alla pula. Tu li ventilerai e il vento li porterà via; il turbine li disperderà; ma tu esulterai nel Signore e ti glorierai del Santo d'Israele. I miseri e i poveri cercano acqua, e non ce n'è; la loro lingua è secca dalla sete. Io, il Signore, li esaudirò. Io, il Dio d'Israele, non li abbandonerò. Io farò scaturire dei fiumi sulle nude alture, delle fonti in mezzo alle valli; farò del deserto uno stagno, della terra arida una terra di sorgenti; pianterò nel deserto il cedro, l'acacia, il mirto e l'olivo selvatico; metterò nei luoghi sterili il cipresso, il platano e il larice tutti assieme, affinché quelli vedano, sappiano, considerino e capiscano tutti quanti che la mano del Signore ha operato questo e che il Santo d'Israele ne è il creatore». «Presentate la vostra causa», dice il Signore; «esponete le vostre ragioni», dice il re di Giacobbe. «Le espongano essi e ci dichiarino quel che avverrà. Le vostre predizioni di prima quali sono? Ditecele, perché possiamo porvi mente, e riconoscerne il compimento; oppure fateci udire le cose future. Annunziateci quel che succederà piú tardi e sapremo che siete degli dèi; sí, fate del bene o del male, affinché noi lo vediamo e lo consideriamo assieme. Ecco, voi siete niente, l'opera vostra non vale nulla. È una cosa abominevole scegliere voi! Io l'ho suscitato dal settentrione ed egli viene; dall'oriente, ed egli invoca il mio nome; egli calpesta i príncipi come fango, come il vasaio che calca l'argilla. Chi ha annunziato questo fin dal principio perché lo sapessimo? Già da molto prima perché dicessimo: “È vero?” Nessuno l'ha annunziato, nessuno l'ha predetto, nessuno ha udito i vostri discorsi. Io per primo ho detto a *Sion: “Guardate, eccoli!” A *Gerusalemme ho inviato un messaggero di buone notizie. E guardo… e non c'è nessuno; non c'è tra di loro nessuno che sappia dare un consiglio, che, se io lo interrogo, possa darmi risposta. Ecco, tutti quanti costoro non sono che vanità; le loro opere non sono nulla, i loro idoli non sono che vento e cose da niente.

Isaia 41:1-29 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

«Ascoltatemi in silenzio, popolazioni lontane, voi nazioni, fatevi forza, avvicinatevi. Presentiamoci assieme per un processo, e poi parlerete! Chi ha fatto venire dall’oriente quell’uomo che ottiene vittorie a ogni passo? Chi gli sottomette i popoli, chi fa cadere i re di fronte a lui? La sua spada li riduce in polvere e il suo arco in paglia che si disperde. Egli li insegue e avanza sicuro, con i piedi sfiora appena la strada. Chi ha fatto e portato a perfezione tutto questo? Colui che dirige gli avvenimenti umani fin dall’inizio. Io, il Signore, sono il primo; io stesso sono con gli ultimi. Le popolazioni lontane vedono e hanno paura; tremano gli abitanti degli estremi confini della terra; vengono insieme e si radunano. Si aiutano e si fanno coraggio l’un l’altro. L’artista incoraggia l’orefice e dice: “Ben fatto!”. Colui che leviga il metallo incoraggia chi lo inchioda, e dice: “La saldatura è buona!”. Poi con i chiodi l’idolo viene ben fissato al suo posto». «Tu Israele, sei il mio servo; tu, Giacobbe, il popolo da me scelto, discendente del mio amico Abramo. Ti ho preso dai confini della terra, ti ho chiamato dagli angoli più remoti e ti ho detto: “Tu sei il mio servo. Ti ho scelto e non ti ho allontanato da me. Non temere, io sono con te. Non preoccuparti, io sono il tuo Dio. Ti rendo forte, ti aiuto, ti proteggo con la mia mano invincibile. Tutti quelli che si scagliano contro di te saranno confusi e svergognati. Saranno distrutti e periranno tutti quelli che ti combattono. Cercherai quelli che ti facevano guerra ma non li troverai più. Saranno annientati e ridotti a zero quelli che ti combattevano. Io sono il Signore tuo Dio, io ti prendo per mano e ti dico: Non temere, son qui io ad aiutarti!”». Dice il Signore: «Israele, popolo di Giacobbe, sei piccolo e debole come un verme, ma non temere: io ti aiuterò. Io, il Santo d'Israele, sono colui che ti salva. Ti renderò come una trebbia appuntita, nuova, con molti denti: tu trebbierai le montagne e le stritolerai e ridurrai in paglia le colline. Le getterai in aria, e il vento le porterà via, il turbine le disperderà, tu invece sarai pieno di gioia, sarai orgoglioso del Signore, il Santo d'Israele». «Il mio popolo è come povera gente assetata, dalla gola riarsa: cerca acqua ma non ne trova. Io, il Signore, esaudirò la loro preghiera. Io, Dio d'Israele, non li abbandonerò mai. Farò scorrere fiumi su brulle colline e nelle valli sgorgheranno fontane. Trasformerò il deserto in un lago e la terra arida in sorgenti d'acqua. Nel deserto pianterò alberi di cedro, acacie, mirti e ulivi. Nella steppa metterò insieme cipressi, platani e abeti. Così vedranno e sapranno che io, il Signore, ho fatto questo. Guarderanno e comprenderanno che l’ho creato io, il Santo d'Israele». Il Signore, il re di Giacobbe, dice: «Idoli delle nazioni, presentate la vostra causa, portate le vostre prove. Fatevi avanti e diteci quel che accadrà; così lo sapremo in anticipo. Comunicateci che cosa avvenne in passato, e come l’avete annunziato. Vogliamo rifletterci su e controllare. Dovete predirci il futuro e così sapremo che voi siete dèi. Fate accadere qualcosa di bene o di male perché possiamo vederlo e stupirci. Ma voi non siete niente, non siete capaci di nulla, e chi vi sceglie come dèi è un essere abbietto. Io ho chiamato per nome un uomo che vive in oriente: lo guiderò ad attaccare dal nord, egli calpesterà i governanti come la creta, come il vasaio schiaccia l’argilla. Chi di voi lo ha annunziato dal principio perché noi lo sapessimo e potessimo dire: “È vero!”? Nessuno lo ha annunziato, nessuno di voi ne ha parlato e nessuno l’ha sentito dire da voi. Io, per primo, l’ho fatto sapere a Sion, e ho dato a Gerusalemme questo annunzio di gioia». Ho guardato gli idoli: non ce n’è stato uno capace di dare un consiglio o di rispondere almeno a una sola domanda. Tutti questi dèi sono inutili non possono fare nulla di valido. I loro idoli non valgono nulla.

Isaia 41:1-29 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

ISOLE, fatemi silenzio; e rinforzinsi le nazioni; accostinsi, ed allora parlino; veniamo insieme a giudicio. Chi ha eccitata la giustizia dall'Oriente? chi l'ha chiamata, perchè lo seguiti a passo a passo? chi mette davanti a sè le genti, e signoreggia i re, e rende le spade loro come polvere, e i loro archi come stoppia agitata? Egli li persegue, e passa oltre pacificamente, per una strada, per la quale non è venuto coi suoi piedi. Chi ha operato, e fatto questo? Colui, che fin dal principio chiama le generazoni; io, il Signore, che sono il primiero, ed anche son con gli ultimi; io son desso. Le isole hanno veduto, ed hanno temuto; le estremità della terra hanno tremato, si sono appressate, e son venute. Ciascuno aiuta il suo prossimo, e dice al suo fratello: Fa' animo. Il fabbro conforta l'orafo; colui che tocca l'opera col martello conforta colui che colpisce su l'incudine; l'uno dice: Quest'è buono per esser saldato; l'altro ferma il lavoro con chiodi, acciocchè non si smuova. Ma tu, Israele, mio servitore; e tu, Giacobbe, che io ho eletto; progenie d'Abrahamo, mio amico (conciossiachè io ti abbia preso dalle estremità della terra, e ti abbia chiamato d'infra i maggiori di essa, e ti abbia detto: Tu sei mio servitore; io ti ho eletto, e non ti ho riprovato); non temere, perciocchè io son teco; non ismarrirti, perciocchè io sono il tuo Dio; io t'ho fortificato, anzi aiutato, anzi sostenuto con la destra della mia giustizia. Ecco, tutti quelli che sono attizzati contro a te saranno svergognati e confusi; i tuoi avversari saranno ridotti a nulla, e periranno. Tu cercherai quelli che contendono teco, e non li troverai; quelli che ti fanno guerra saranno ridotti a nulla, e consumati. Perciocchè io sono il Signore Iddio tuo, che ti tengo per la man destra; che ti dico: Non temere, io ti aiuto. Non temere, o verme di Giacobbe, uomini d'Israele; io ti aiuto, dice il Signore; e il tuo Redentore è il Santo d'Israele. Ecco, io ti farò essere come una trebbia, come una erpice a denti nuova; tu trebbierai i monti, e li triterai; e renderai i colli simili a della pula. Tu li sventolerai, e il vento li porterà via, e li turbo li dispergerà; ma tu giubilerai nel Signore, tu ti glorierai nel Santo d'Israele. Quant'è a' poveri e bisognosi, che cercano dell'acque, e non ne trovano alcune; la cui lingua spasima di sete; io, il Signore, li esaudirò; io, l'Iddio d'Israele, non li abbandonerà. Io farò sorgere de' fiumi sopra i luoghi eccelsi, e delle fonti in mezzo delle campagne; io ridurrò il deserto in istagna d'acque, e la terra asciutta in rampolli d'acque. Io metterò nel deserto il cedro, l'acacia, ed il mirto, e l'ulivo; il metterò nella solitudine l'abete, l'olmo, e il busso insieme. Acciocchè tutti insieme veggano, e conoscano, e considerino, ed intendano, che la mano del Signore ha fatto questo, e che il Santo d'Israele l'ha creato. Producete la vostra lite, dirà il Signore; recate le ragioni, delle quali voi vi fortificate, dirà il Re di Giacobbe. Facciano pure accostare i lor dii, e ci annunzino essi le cose che avverranno; annunziate quali saranno le primiere, e noi vi porrem mente, e conosceremo le cose che seguiranno dopo quelle; ovvero anche, fateci intendere quelle che verranno appresso. Annunziate le cose che avverranno ne' tempi appresso, e noi conosceremo che siete dii; ovvero anche fate qualche bene, o qualche male, e noi lo mireremo con diletto, e lo vedremo tutti insieme. Ecco, voi siete di niente, e l'opera vostra è di nulla; chi vi elegge è abbominazione. Io ho suscitato colui dall'Aquilone, ed egli verrà; egli prediccherà il mio Nome dal sol levante; egli calpesterà i potentati come fango, ed a guisa che il vasellaio calca l'argilla. Chi ha annunziate queste cose da principio, e noi lo riconosceremo? ed ab antico, e noi lo pronunzieremo giusto? Ma certo non vi è stato alcuno che le abbia dichiarate, nè che le abbia pur fatte intendere; ed anche non vi è alcuno che ne abbia uditi i vostri ragionamenti. Il primiero verrà a Sion, dicendo: Ecco, ecco quelle cose; ed io manderò a Gerusalemme un messo di buone novelle. Or io ho riguardato, e non vi è alcuno; eziandio fra coloro, e non vi è alcuno che dia consiglio, il quale, quando io lo domando, dia alcuna risposta. Ecco, essi tutti son vanità; le opere loro son nulla; le loro statue di getto son vento, e cosa vana.