Isaia 63:1-19
Isaia 63:1-19 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Chi è costui che giunge da Edom, da Bosra, vestito splendidamente? Costui, magnificamente ammantato, che cammina fiero della grandezza della sua forza? «Sono io, che parlo con giustizia, che sono potente a salvare». Perché questo rosso sul tuo mantello e perché le tue vesti sono come quelle di chi calca l’uva nel tino? «Io sono stato solo a calcare l’uva nel tino, e nessun uomo fra i popoli è stato con me. Io li ho calcati nella mia ira, li ho calpestati nel mio furore; il loro sangue è spruzzato sulle mie vesti, ho macchiato tutti i miei abiti. Poiché il giorno della vendetta, che era nel mio cuore, e il mio anno di redenzione sono giunti. Io guardai, ma non c’era chi mi aiutasse; fui stupito che nessuno mi sostenesse; allora il mio braccio mi ha salvato e il mio furore mi ha sostenuto. Ho calpestato popoli nella mia ira, li ho ubriacati nel mio furore, ho fatto scorrere il loro sangue sulla terra». Io voglio ricordare le bontà del SIGNORE, le lodi del SIGNORE, considerando tutto quello che il SIGNORE ci ha elargito; ricorderò il gran bene che ha fatto alla casa d’Israele, secondo la sua misericordia e secondo l’abbondanza della sua bontà. Egli aveva detto: «Certo, essi sono il mio popolo, i figli che non m’inganneranno». Fu il loro Salvatore in tutte le loro angosce. Non fu un inviato, né un angelo, ma lui stesso a salvarli; nel suo amore e nella sua benevolenza egli li redense; se li prese sulle spalle e li portò tutti i giorni del passato; ma essi furono ribelli, contristarono il suo Spirito santo; perciò egli si mutò in loro nemico ed egli stesso combatté contro di loro. Allora il suo popolo si ricordò dei giorni antichi di Mosè. Dov’è colui che li fece uscire dal mare con il pastore del suo gregge? Dov’è colui che mise in mezzo a loro lo Spirito suo santo, che fece andare il suo braccio glorioso alla destra di Mosè, che divise le acque davanti a loro, per acquistarsi una rinomanza eterna, che li condusse attraverso gli abissi, come un cavallo nel deserto, senza che inciampassero? Come il bestiame che scende nella valle, lo Spirito del SIGNORE li condusse al riposo. Così tu guidasti il tuo popolo, per acquistarti una rinomanza gloriosa. Guarda dal cielo e osserva dalla tua abitazione santa e gloriosa. Dove sono il tuo zelo, i tuoi atti potenti? Il fremito delle tue viscere e le tue compassioni non si fanno più sentire verso di me. Tuttavia, tu sei nostro padre; poiché Abraamo non sa chi siamo e Israele non ci riconosce. Tu, SIGNORE, sei nostro padre, il tuo nome, in ogni tempo, è Redentore nostro. SIGNORE, perché ci fai peregrinare lontano dalle tue vie e rendi duro il nostro cuore perché non ti tema? Ritorna, per amore dei tuoi servi, delle tribù della tua eredità! Per poco tempo il tuo popolo santo ha posseduto il paese; i nostri nemici hanno calpestato il tuo santuario. Noi siamo diventati come quelli che tu non hai mai governati, come quelli che non portano il tuo nome!
Isaia 63:1-19 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Chi è costui che giunge da *Edom, da Bosra, vestito splendidamente? Costui, magnificamente ammantato, che cammina fiero della grandezza della sua forza? «Sono io, che parlo con giustizia, che sono potente a salvare». Perché questo rosso sul tuo mantello e perché le tue vesti sono come quelle di chi calca l'uva nel tino? «Io sono stato solo a calcare l'uva nel tino, e nessun uomo di fra i popoli è stato con me; io li ho calcati nella mia ira, li ho calpestati nel mio furore; il loro sangue è spruzzato sulle mie vesti, ho macchiato tutti i miei abiti. Poiché il giorno della vendetta, che era nel mio cuore, e il mio anno di redenzione sono giunti. Io guardai, ma non c'era chi mi aiutasse; fui stupito che nessuno mi sostenesse; allora il mio braccio mi ha salvato, e il mio furore mi ha sostenuto. Ho calpestato popoli nella mia ira, li ho ubriacati nel mio furore, ho fatto scorrere il loro sangue sulla terra». Io voglio ricordare le bontà del Signore, le lodi del Signore, considerando tutto quello che il Signore ci ha elargito; ricorderò il gran bene che ha fatto alla casa d'*Israele, secondo la sua misericordia e secondo l'abbondanza della sua bontà. Egli aveva detto: «Certo, essi sono il mio popolo, i figli che non m'inganneranno». Fu il loro salvatore in tutte le loro angosce. Non fu un inviato, né un angelo ma lui stesso a salvarli; nel suo amore e nella sua benevolenza egli li redense; se li prese sulle spalle e li portò tutti i giorni del passato; ma essi furono ribelli, contristarono il suo Spirito santo; perciò egli si mutò in loro nemico, ed egli stesso combatté contro di loro. Allora il suo popolo si ricordò dei giorni antichi di *Mosè: Dov'è colui che li fece uscire dal mare con il pastore del suo gregge? Dov'è colui che mise in mezzo a loro lo Spirito suo santo, che fece andare il suo braccio glorioso alla destra di Mosè, che divise le acque davanti a loro, per acquistarsi una rinomanza eterna, che li condusse attraverso gli abissi, come un cavallo nel deserto, senza che inciampassero? Come il bestiame che scende nella valle, lo Spirito del Signore li condusse al riposo. Cosí tu guidasti il tuo popolo, per acquistarti una rinomanza gloriosa. Guarda dal cielo, e osserva, dalla tua abitazione santa e gloriosa. Dove sono il tuo zelo, i tuoi atti potenti? Il fremito delle tue viscere e le tue compassioni non si fanno piú sentire verso di me. Tuttavia, tu sei nostro padre; poiché *Abraamo non sa chi siamo e Israele non ci riconosce. Tu, Signore, sei nostro padre, il tuo nome, in ogni tempo, è Salvatore nostro. Signore, perché ci fai peregrinare lontano dalle tue vie e rendi duro il nostro cuore perché non ti tema? Ritorna, per amor dei tuoi servi, delle tribú della tua eredità! Per poco tempo il tuo popolo santo ha posseduto il paese; i nostri nemici hanno calpestato il tuo *santuario. Noi siamo diventati come quelli che tu non hai mai governati, come quelli che non portano il tuo nome!
Isaia 63:1-19 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
«Chi è che arriva da Bosra, la capitale di Edom, con vesti tinte di rosso? È avvolto nel suo splendido mantello, cammina a testa alta, conosce tutta la sua forza». «Sono io, il Signore. Vengo a rendere giustizia, e sono potente per salvare il mio popolo». «Ma perché i tuoi vestiti sono rossi come quelli di chi pigia l’uva nel tino?». «Infatti ho lavorato al tino e da solo, nessun popolo mi ha aiutato. Ho pigiato le nazioni, le ho calpestate con furore e collera. Il loro sangue è sprizzato sulle mie vesti e ne sono rimaste tutte macchiate. Era venuta l’ora della vendetta, il momento di salvare il mio popolo. Sono rimasto sorpreso quando ho visto che nessuno mi aiutava. Solamente il mio furore e la mia forza mi hanno aiutato a vincere. Ho calpestato i popoli con collera, li ho ubriacati con il mio furore, ho sparso il loro sangue per terra». Voglio ricordare quanto ci ha voluto bene il Signore, lodarlo per tutto quel che ha fatto per noi. Egli è stato molto generoso verso Israele, lo ha trattato con amore e con immensa bontà. Il Signore aveva detto: «Questo è il mio popolo, sono figli miei e non mi deluderanno». Egli li ha salvati dalle loro sofferenze. Non ha mandato un altro in aiuto, nemmeno un angelo, ma lui stesso ha voluto salvarli. Nel suo amore e nella sua compassione li ha liberati dall’oppressione. Si è sempre preso cura di loro. Ma essi si sono ribellati, hanno amareggiato Dio, nel suo spirito. Allora egli è diventato loro nemico e li ha combattuti. Allora il popolo si è ricordato del tempo passato e di Mosè, e si è chiesto: «Dov’è il Signore che ha salvato dall’acqua del mare il suo popolo con il suo pastore? Dov’è il Signore che ha messo il suo santo spirito in mezzo al popolo? Egli avanzava con la sua grande potenza, alla destra di Mosè, e ha diviso l’acqua davanti a loro, per essere lodato per sempre. Li ha fatti avanzare sul fondo del mare, come un cavallo nella pianura, come un gregge che scende a valle non hanno inciampato. Lo spirito del Signore li guidava al riposo». Così hai condotto il tuo popolo, Signore, e hai reso glorioso il tuo nome. Guarda, Signore, dall’alto del cielo, osserva dalla tua dimora splendida e santa. Dove sono il tuo ardore, il tuo valore, il tuo amore premuroso, la tua compassione? Perché non li manifesti più verso di noi? Tu sei nostro padre. Abramo e Giacobbe, nostri antenati, non ci riconoscono più. Ma tu, Signore, sei nostro padre, ‘Nostro Liberatore’ è da sempre il tuo nome. Perché, Signore, ci lasci vagare lontano dal tuo cammino, sempre più ostinati nel rifiutare la tua autorità? Per amore nostro torna da noi tuoi servitori, noi, il popolo che ti appartiene. Noi, tuo popolo santo, abbiamo avuto in possesso la terra per poco tempo. Ma poi i nostri nemici hanno profanato il tuo tempio santo. Da troppo tempo non siamo più il popolo sul quale regni, il popolo che porta il tuo nome!
Isaia 63:1-19 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
CHI è costui, che viene d'Edom, di Bosra, co' vestimenti macchiati? costui, ch'è magnifico nel suo ammanto, che cammina nella grandezza della sua forza? Io son desso, che parlo in giustizia, e son grande per salvare. Perchè vi è del rosso nel tuo ammanto, e perchè sono i tuoi vestimenti come di chi calca nel torcolo? Io ho calcato il tino tutto solo, e niuno d'infra i popoli è stato meco; ed io li ho calcati nel mio cruccio, e li ho calpestati nella mia ira; ed è sprizzato del lor sangue sopra i miei vestimenti, ed io ho bruttati tutti i miei abiti. Perciocchè il giorno della vendetta è nel mio cuore, e l'anno dei miei riscattati è venuto. Ed io ho riguardato, e non vi è stato alcuno che mi aiutasse; ed ho considerato con maraviglia, e non vi è stato alcuno che mi sostenesse; ma il mio braccio mi ha operata salute, e la mia ira è stata quella che mi ha sostenuto. Ed io ho calcati i popoli nel mio cruccio, e li ho inebbriati nella mia ira, ed ho sparso il lor sangue a terra. IO rammemorerò le benignità del Signore, e le sue lodi, secondo tutti i beneficii ch'egli ci ha fatti, e secondo il gran bene ch'egli ha fatto alla casa d'Israele, secondo le sue compassioni, e secondo la grandezza delle sue benignità. Or egli aveva detto: Veramente essi son mio popolo, figliuoli che non traligneranno; e fu loro Salvatore. In tutte le lor distrette, egli stesso fu in distretta; e l'Angelo della sua faccia li salvò: per lo suo amore, e per la sua clemenza, egli li riscattò, e li levò in ispalla, e li portò in ogni tempo. Ma essi furon ribelli, e contristarono lo Spirito della sua santità; onde egli si convertì loro in nemico, egli stesso combattè contro a loro. E pure egli si ricordò de' giorni antichi, di Mosè, e del suo popolo. Ma ora, dove è colui che li trasse fuor del mare, co' pastori della sua greggia? dove è colui che metteva il suo Spirito santo in mezzo di loro? Il quale faceva camminare il braccio della sua gloria alla destra di Mosè? il quale fendette le acque davanti a loro, per acquistarsi un nome eterno? Il quale li condusse per gli abissi, ove, come un cavallo per un deserto, non s'intopparono? Lo Spirito del Signore li condusse pianamente, a guisa di bestia che scende in una valle; così conducesti il tuo popolo, per acquistarti un nome glorioso. Riguarda dal cielo, dalla stanza della tua santità, e della tua gloria, e vedi; dove è la tua gelosia, la tua forza, e il commovimento delle tue interiora, e delle tue compassioni? Elle si son ristrette inverso me. Certo, tu sei nostro Padre, benchè Abrahamo non ci conosca, e che Israele non ci riconosca; tu, Signore, sei nostro Padre, e il tuo Nome ab eterno è: Redentor nostro. Perchè, o Signore, ci hai traviati dalle tue vie, ed hai indurato il cuor nostro, per non temerti? Rivolgiti, per amor de' tuoi servitori, delle tribù della tua eredità. Il popolo della tua santità è stato per poco tempo in possessione; i nostri nemici han calpestato il tuo santuario. Noi siamo stati come quelli sopra i quali tu non hai giammai signoreggiato, e sopra i quali il tuo Nome non è invocato.