Geremia 2:1-37
Geremia 2:1-37 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
La parola del SIGNORE mi fu ancora rivolta in questi termini: «Va’, e grida alle orecchie di Gerusalemme: “Così dice il SIGNORE: ‘Io mi ricordo dell’affetto che avevi per me quando eri giovane, del tuo amore da fidanzata, quando mi seguivi nel deserto, in una terra non seminata. Israele era consacrato al SIGNORE, egli era le primizie della sua rendita; tutti quelli che lo divoravano si rendevano colpevoli e la calamità piombava su di loro’”», dice il SIGNORE. Ascoltate la parola del SIGNORE, o casa di Giacobbe, e voi tutte le famiglie della casa d’Israele! Così parla il SIGNORE: «Quale iniquità hanno trovato i vostri padri in me, che si sono allontanati da me e sono andati dietro alla vanità, e sono diventati essi stessi vanità? Essi non hanno detto: “Dov’è il SIGNORE che ci ha fatto uscire dal paese d’Egitto, che ci ha condotti per il deserto, per un paese di solitudine e di crepacci, per un paese di siccità e di ombra di morte, per un paese per il quale nessuno passò mai e dove non abitò mai nessuno?” Io vi ho condotti in un paese che è un frutteto, perché ne mangiaste i frutti e i buoni prodotti; ma voi, quando vi siete entrati, avete contaminato il mio paese e avete fatto della mia eredità un’abominazione. Non hanno detto i sacerdoti: “Dov’è il SIGNORE?” I depositari della legge non mi hanno conosciuto, i pastori mi sono stati infedeli, i profeti hanno profetizzato nel nome di Baal e sono andati dietro a cose che non giovano a nulla. Perciò io contenderò ancora in giudizio con voi», dice il SIGNORE, «e contenderò con i figli dei vostri figli. Passate dunque nelle isole di Chittim e guardate! Mandate a Chedar e osservate bene, e guardate se avvenne mai qualcosa di simile! C’è forse una nazione che abbia cambiato i suoi dèi, sebbene non siano dèi? Ma il mio popolo ha cambiato la sua gloria per ciò che non giova a nulla. O cieli, stupite di questo; inorridite e restate attoniti», dice il SIGNORE. «Il mio popolo infatti ha commesso due mali: ha abbandonato me, la sorgente d’acqua viva, e si è scavato delle cisterne, delle cisterne screpolate, che non tengono l’acqua. Israele è forse uno schiavo? È forse uno schiavo nato in casa? Perché dunque è diventato una preda? I leoncelli ruggiscono contro di lui, fanno udire la loro voce e riducono il suo paese in una desolazione; le sue città sono bruciate e non ci sono più abitanti. Persino gli abitanti di Nof e di Tafanes ti divorano il cranio. Tutto questo non ti succede forse perché hai abbandonato il SIGNORE, il tuo Dio, mentre egli ti guidava per la buona via? E ora, perché vai per la via che conduce in Egitto per andare a bere l’acqua del Nilo? O perché vai per la via che conduce in Assiria per andare a bere l’acqua dell’Eufrate? La tua malvagità è quella che ti castiga; le tue infedeltà sono la tua punizione. Sappi dunque e vedi che cattiva e amara cosa è abbandonare il SIGNORE, il tuo Dio, e il non aver di me nessun timore», dice il Signore, DIO degli eserciti. «Già da lungo tempo tu hai spezzato il tuo giogo, rotto le tue catene e hai detto: “Non voglio più servire!” Ma sopra ogni alto colle e sotto ogni albero verdeggiante ti sei buttata giù come una prostituta. Eppure, io ti avevo piantata come una nobile vigna, tutta del miglior ceppo; come mai ti sei trasformata in tralci degenerati di una vigna a me non familiare? Anche se ti lavassi con il nitro e usassi molto sapone, la tua iniquità lascerebbe una macchia davanti a me», dice il Signore, DIO. «Come puoi dire: “Non mi sono contaminata, non sono andata dietro ai Baal”? Guarda i tuoi passi nella valle, riconosci quello che hai fatto, dromedaria leggera e vagabonda! Asina selvatica, abituata al deserto, che sbuffa nell’ardore della sua passione! Chi le impedirà di soddisfare le sue voglie? Tutti quelli che la cercano non hanno da affaticarsi: la trovano nel suo mese. Guarda che il tuo piede non si scalzi e che la tua gola non s’inaridisca! Ma tu hai detto: “Non c’è rimedio; no, io amo gli stranieri e andrò dietro a loro!” Come il ladro è confuso quando è colto sul fatto, così sono confusi quelli della casa d’Israele: essi, i loro re, i loro capi, i loro sacerdoti e i loro profeti, i quali dicono al legno: “Tu sei mio padre”, e alla pietra: “Tu ci hai dato la vita!” Poiché essi mi hanno voltato le spalle e non la faccia; ma nel tempo della loro sventura dicono: “Àlzati e salvaci!” Dove sono i tuoi dèi che ti sei fatti? Si alzino, se ti possono salvare nel tempo della tua sventura! Infatti, o Giuda, tu hai tanti dèi quante città. Perché mi contestate? Voi tutti mi siete stati infedeli», dice il SIGNORE. «Invano ho colpito i vostri figli: non ne hanno ricevuto correzione; la vostra spada ha divorato i vostri profeti come un leone distruttore. Gente, considerate la parola del SIGNORE! Io sono stato forse un deserto o un paese di fitte tenebre per Israele? Perché dice il mio popolo: “Noi siamo liberi, non vogliamo tornare più da te”? La fanciulla può forse dimenticare i suoi ornamenti o la sposa la sua cintura? Eppure il mio popolo ha dimenticato me, da giorni innumerevoli. Come sei brava a trovare la via per cercare l’amore! Hai di che insegnare persino alle donne malvagie! Anche sulla tua veste si trova il sangue di poveri innocenti, che tu non hai colto in flagrante delitto di scasso; eppure, dopo tutto questo, tu dici: “Io sono innocente; certo l’ira sua si è distolta da me”. Ecco, io ti condannerò perché hai detto: “Non ho peccato”. Perché hai tanta premura di cambiare strada? Anche dall’Egitto riceverai confusione, come già l’hai ricevuta dall’Assiria. Anche di là uscirai con le mani sul capo; perché il SIGNORE rigetta quelli nei quali tu confidi e tu non riuscirai nel tuo intento per loro mezzo».
Geremia 2:1-37 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
La parola del Signore mi fu ancora rivolta in questi termini: «Va', e grida alle orecchie di *Gerusalemme: “Cosí dice il Signore: Io mi ricordo dell'affetto che avevi per me quand'eri giovane, del tuo amore da fidanzata, quando mi seguivi nel deserto, in una terra non seminata. *Israele era consacrato al Signore, egli era le primizie della sua rendita; tutti quelli che lo divoravano si rendevano colpevoli, e la calamità piombava su di loro”», dice il Signore. Ascoltate la parola del Signore, o casa di *Giacobbe, e voi tutte le famiglie della casa d'Israele! Cosí parla il Signore: «Quale *iniquità hanno trovato i vostri padri in me, che si sono allontanati da me, e sono andati dietro alla vanità, e sono diventati essi stessi vanità? Essi non hanno detto: “Dov'è il Signore che ci ha fatto uscire dal paese d'Egitto, che ci ha condotti per il deserto, per un paese di solitudine e di crepacci, per un paese di siccità e di ombra di morte, per un paese per il quale nessuno passò mai e dove non abitò mai nessuno?” Io vi ho condotti in un paese che è un frutteto, perché ne mangiaste i frutti e i buoni prodotti; ma voi, quando vi siete entrati, avete contaminato il mio paese e avete fatto della mia eredità un'abominazione. Non hanno detto i sacerdoti: “Dov'è il Signore?” I depositari della legge non mi hanno conosciuto, i pastori mi sono stati infedeli, i *profeti hanno profetato nel nome di *Baal, e sono andati dietro a cose che non giovano a nulla. Perciò io contenderò ancora in giudizio con voi», dice il Signore, «e contenderò con i figli dei vostri figli. Passate dunque nelle isole di Chittim, e guardate! Mandate a Chedar e osservate bene, e guardate se avvenne mai qualcosa di simile! C'è forse una nazione che abbia cambiato i suoi dèi, sebbene non siano dèi? Ma il mio popolo ha cambiato la sua gloria per ciò che non giova a nulla. O cieli, stupite di questo; inorridite e restate attoniti», dice il Signore. «Il mio popolo infatti ha commesso due mali: ha abbandonato me, la sorgente d'acqua viva, e si è scavato delle cisterne, delle cisterne screpolate, che non tengono l'acqua. «Israele è forse uno schiavo? È forse uno schiavo nato in casa? Perché dunque è diventato una preda? I leoncelli ruggono contro di lui, fanno udire la loro voce, e riducono il suo paese in una desolazione; le sue città sono bruciate e non ci sono piú abitanti. Persino gli abitanti di Nof e di Tafanes ti divorano il cranio. Tutto questo non ti succede forse perché hai abbandonato il Signore, il tuo Dio, mentre egli ti guidava per la buona via? E ora, perché vai per la via che conduce in Egitto per andare a bere l'acqua del Nilo? o perché vai per la via che conduce in Assiria per andare a bere l'acqua dell'Eufrate? La tua malvagità è quella che ti castiga; le tue infedeltà sono la tua punizione. Sappi dunque e vedi che cattiva e amara cosa è abbandonare il Signore, il tuo Dio, e il non aver di me nessun timore», dice il Signore, Dio degli eserciti. «Già da lungo tempo tu hai spezzato il tuo giogo, rotto le tue catene, e hai detto: “Non voglio piú servire!” Ma sopra ogni alto colle e sotto ogni albero verdeggiante ti sei buttata giú come una prostituta. Eppure, io ti avevo piantata come una nobile vigna, tutta del miglior ceppo; come mai ti sei trasformata in tralci degenerati di una vigna a me non familiare? Anche se ti lavassi con il nitro e usassi molto sapone, la tua iniquità lascerebbe una macchia davanti a me», dice il Signore, Dio. «Come puoi dire: “Non mi sono contaminata, non sono andata dietro ai Baali”? Guarda i tuoi passi nella valle, riconosci quello che hai fatto, dromedaria leggera e vagabonda! Asina selvatica, abituata al deserto, che sbuffa nell'ardore della sua passione! Chi le impedirà di soddisfare le sue voglie? Tutti quelli che la cercano non hanno da affaticarsi: la trovano nel suo mese. Guarda che il tuo piede non si scalzi e che la tua gola non s'inaridisca! Ma tu hai detto: “Non c'è rimedio; no, io amo gli stranieri e andrò dietro a loro!” Come il ladro è confuso quand'è colto sul fatto, cosí sono confusi quelli della casa d'Israele: essi, i loro re, i loro capi, i loro sacerdoti e i loro profeti, i quali dicono al legno: “Tu sei mio padre”, e alla pietra: “Tu ci hai dato la vita!” Poiché essi mi hanno voltato le spalle e non la faccia; ma nel tempo della loro sventura dicono: “Àlzati e salvaci!” Dove sono i tuoi dèi che ti sei fatti? Si alzino, se ti possono salvare nel tempo della tua sventura! Infatti, o *Giuda, tu hai tanti dèi quante città. «Perché mi contestate? Voi tutti mi siete stati infedeli», dice il Signore. «Invano ho colpito i vostri figli; non ne hanno ricevuto correzione; la vostra spada ha divorato i vostri profeti come un leone distruttore. Gente, considerate la parola del Signore! Io sono stato forse un deserto o un paese di fitte tenebre per Israele? Perché dice il mio popolo: “Noi siamo liberi, non vogliamo tornare piú da te”? La fanciulla può forse dimenticare i suoi ornamenti, o la sposa la sua cintura? Eppure il mio popolo ha dimenticato me, da giorni innumerevoli. Come sei brava a trovare la via per cercare l'amore! Hai di che insegnare persino alle donne malvagie! Anche sulla tua veste si trova il sangue di poveri innocenti, che tu non hai còlto in flagrante delitto di scasso; eppure, dopo tutto questo, tu dici: “Io sono innocente; certo l'ira sua si è distolta da me”. Ecco io ti condannerò perché hai detto: “Non ho peccato”. Perché hai tanta premura di cambiare strada? Anche dall'Egitto riceverai confusione, come già l'hai ricevuta dall'Assiria. Anche di là uscirai con le mani sul capo; perché il Signore rigetta quelli nei quali tu confidi, e tu non riuscirai nel tuo intento per loro mezzo».
Geremia 2:1-37 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Il Signore mi mandò a proclamare questo messaggio a tutti gli abitanti di Gerusalemme: «Israele, voglio ricordare come mi eri fedele negli anni della tua giovinezza, come mi amavi quando eri fidanzata. Camminavi dietro a me nel deserto, là, dove non si può seminare. Eri consacrata a me, come mia è l’offerta dei primi prodotti del raccolto, e io punivo tutti quelli che ti facevano del male. Lo dico io, il Signore». Ascoltate la parola del Signore, voi discendenti di Giacobbe, tutte le tribù d'Israele. Il Signore dice: «Che male ho fatto ai vostri antenati? Perché si sono allontanati da me? Sono corsi dietro agli idoli vani, e loro stessi sono diventati vani. Non hanno cercato me, che li ho fatti uscire dall’Egitto, che li ho guidati attraverso il deserto, in mezzo alle aride steppe, tra le ombre allucinanti di una terra bruciata dal sole, dove nessuno passa, dove nessuno può sopravvivere. Io li ho fatti entrare in una terra fertile, perché gustassero i suoi frutti migliori. Ma essi, subito, hanno profanato la mia terra, hanno reso abominevole il mio possedimento. Neppure i sacerdoti si sono domandati: “Dov’è il Signore?”. Essi hanno sempre tra le mani la mia legge eppure non sanno nemmeno chi sono io. I pastori del popolo si sono ribellati contro di me, i profeti hanno parlato in nome di Baal e sono corsi dietro a esseri vani». «Per questo, io, il Signore, voglio fare di nuovo causa a voi e ai vostri discendenti. Andate pure a vedere nelle isole greche, mandate qualcuno a informarsi bene nel territorio della tribù di Kedar. Vedrete che non è mai accaduto quel che accade qui. Nessun’altra nazione ha mai cambiato i suoi dèi! E quelli, poi, non sono neppure dèi. Il mio popolo invece ha sostituito me che sono la sua vera gloria, con esseri che non possono nulla. Per questo sconvolgerò il cielo e tutti saranno atterriti dall’orrore, — dice il Signore. — Due sono le colpe che ha commesso il mio popolo: ha abbandonato me, sorgente di acqua fresca e viva, e ha preferito scavarsi cisterne, cisterne screpolate, incapaci di contenere acqua. Israele non è nato schiavo, né lo è diventato. Come mai allora è diventato una preda? Si gettano su di lui con grida minacciose; ruggiscono come leoni, hanno ridotto la sua terra a un deserto, hanno incendiato le sue città e più nessuno le può abitare. Perfino gli abitanti di Menfi e di Tafni gli hanno rasato il capo. Certamente questo ti accade, Israele, perché hai abbandonato me, il Signore Dio tuo, quando ti guidavo nel cammino. Perché ora corri in Egitto a bere le acque del Nilo? Perché corri in Assiria a bere le acque dell'Eufrate? Il male che hai fatto ti punisce, il tuo tradimento ti castiga. Riconosci con dura esperienza quanto è malvagio ed amaro abbandonare il Signore, Dio tuo, e non avere più rispetto per lui. Lo dico io, il Signore, Dio dell'universo». Così dice Dio, il Signore: «Gente d'Israele, da quanto tempo, hai spezzato il tuo giogo, hai sciolto i tuoi legami e hai detto: “Non voglio più essere schiava!”. E invece ti sei prostituita sulla cima di tutte le colline, all’ombra di ogni albero. Avevo piantato viti di prima qualità per fare di te una vigna eccezionale. Come mai ti sei mutata in tralci bastardi di uva selvatica? Anche se continui a lavarti con la soda e con molto sapone, resterà sempre davanti ai miei occhi la macchia della tua colpa. Come osi dire: “Non mi sono macchiata, non sono andata dietro ai Baal”? Guarda e riconosci almeno quel che fai nella valle: ti comporti come una cammella irrequieta che corre qua e là dove vuole, come un’asina selvatica abituata al deserto. Quando entra in calore, ansima, si eccita, niente la trattiene. Tutti quelli che la vogliono non fanno fatica a trovarla: essa è sempre disponibile. Fermati, Israele, prima che i tuoi piedi restino scalzi e la tua gola diventi secca. Ma tu rispondi: “È inutile insistere. Amo gli stranieri e voglio ancora correre dietro a loro”». Il Signore dice: «Come si vergogna un ladro sorpreso a rubare, così dovresti vergognarti tu, popolo d'Israele, con tutti i tuoi re, i tuoi capi, i tuoi sacerdoti e i tuoi profeti. Rivolti a un pezzo di legno dicono: “Tu sei mio padre”, e a una pietra: “Tu sei mia madre”. A me invece rivolgono le spalle e non la fronte. Ma quando si trovano in difficoltà mi supplicano: “Vieni! Salvaci!”. «Gente di Giuda, dove sono gli dèi che ti sei costruiti? Vengano loro a salvarti, se sono capaci, quando sei colpita dal male. I tuoi dèi sono diventati numerosi come le tue città. Perché vuoi accusare me, mentre sei stata tu a ribellarti contro di me? — così dice il Signore. — Ti ho punito inutilmente: tu non hai imparato la lezione. La tua spada ha assassinato i tuoi profeti con la ferocia di un leone. Popolo d'Israele, fa’ attenzione alla parola del Signore. Sono forse stato per te come un deserto o come una terra dove è sempre notte profonda? Perché quelli del mio popolo dicono: “Vogliamo fare come ci pare, non ritorneremo più da te”? Nessuna ragazza dimentica di mettersi i suoi gioielli, nessuna sposa dimentica l’abito di nozze. Il mio popolo invece si è dimenticato di me da troppo tempo. Come sai trovare il modo per ricercare l’amore dei tuoi amanti! Anche la peggiore delle donne può imparare da te. I tuoi vestiti sono imbrattati fino all’orlo del sangue di povera gente innocente, non di quello di ladri sorpresi a rubare. «Eppure, tu continui a ripetere: “Io sono innocente, certamente il Signore non è più in collera con me”. Invece io pronunzio la sentenza contro di te proprio perché ti ostini a dire che non hai fatto niente di male. Come sei caduta in basso, prendendo questa strada! Anche l’Egitto ti deluderà come ti ha delusa l’Assiria. Anche dall’Egitto verrai via umiliata e ti metterai le mani nei capelli per la vergogna. Infatti, io il Signore disprezzo i tuoi progetti che ti danno sicurezza: non ti serviranno a niente».
Geremia 2:1-37 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
LA parola del Signore mi fu ancora indirizzata, dicendo: Va', e grida agli orecchi di Gerusalemme, dicendo: Così ha detto il Signore: Io mi ricordo di te, della benignità che io usai inverso te nella tua giovanezza, dell'amore che io ti portava nel tempo delle tue sponsalizie, quando tu comminavi dietro a me per lo deserto, per terra non seminata. Israele era una cosa santa al Signore, le primizie della sua rendita; tutti quelli che lo divoravano erano colpevoli, male ne avveniva loro, dice il Signore. Ascoltate la parola del Signore, casa di Giacobbe, e voi tutte le famiglie della casa d'Israele. Così ha detto il Signore: Quale iniquità hanno trovata i vostri padri in me, che si sono allontanati da me, e sono andati dietro alla vanità, e son divenuti vani? E non hanno detto: Dove è il Signore, che ci ha tratti fuor del paese di Egitto; che ci ha condotti per lo deserto; per un paese di solitudine e di sepolcri; per un paese di aridità, e d'ombra di morte; per un paese, per lo quale non passò mai, ed ove non abitò mai alcuno? Or io vi ho menati in un paese di Carmel, per mangiar del suo frutto, e de' suoi beni; ma voi, essendovi entrati, avete contaminata la mia terra, ed avete renduta abbominevole la mia eredità. I sacerdoti non hanno detto: Dove è il Signore? e quelli che trattano la Legge non mi han conosciuto, e i pastori hanno commesso misfatto contro a me, ed i profeti hanno profetizzato per Baal, e sono andati dietro a cose che non giovano nulla. Perciò, io contenderò ancora con voi, dice il Signore; e contenderò co' figliuoli de' vostri figliuoli. Perciocchè, passate nell'isole di Chittim, e riguardate; mandate in Chedar e considerate bene, e vedete se avvenne mai una cotal cosa. Evvi gente alcuna che abbia mutati i suoi dii, i quali però non son dii? ma il mio popolo ha mutata la sua gloria in ciò che non giova nulla. Cieli, siate attoniti di questo, ed abbiatene orrore; siatene grandemente desolati, dice il Signore. Perciocchè il mio popolo ha fatti due mali: hanno abbandonato me, fonte d'acqua viva, per cavarsi delle cisterne, cisterne rotte, che non ritengono l'acqua. Israele è egli servo? è egli uno schiavo nato in casa? perchè dunque è egli in preda? I leoncelli han ruggito, ed hanno messe le lor grida contro a lui, ed hanno ridotto il suo paese in desolazione; le sue città sono state arse, senza che alcuno vi abiti più. Eziandio i figliuoli di Nof, e di Tahafnes, ti fiaccheranno la sommità del capo. Non sei tu quella che fai questo a te stessa, abbandonando il Signore Iddio tuo, nel tempo ch'egli ti conduce per lo cammino? Ed ora, che hai tu a fare per lo cammino di Egitto, per bere dell'acque di Sihor? ovvero, che hai tu a fare per lo cammino di Assiria, per bere dell'acque del Fiume? La tua malvagità ti castigherà, ed i tuoi sviamenti ti condanneranno; e tu saprai, e vedrai ch'egli è una mala ed amara cosa, che tu abbia lasciato il Signore Iddio tuo, e che lo spavento di me non sia in te, dice il Signore Iddio degli eserciti. Perciocchè io già ab antico avea spezzato il tuo giogo, e rotti i tuoi legami; tu hai detto: Io non sarò mai più serva; perciocchè tu scorri fornicando sopra ogni alto colle, e sotto ogni albero verdeggiante. Or ti avea io piantata di viti nobili, di una generazione vera tutta quanta; e come mi ti sei mutata in tralci tralignanti di vite strana? Avvegnachè tu ti lavi col nitro, ed usi attorno a te assai erba di purgatori di panni; pure è la tua iniquità suggellata nel mio cospetto, dice il Signore Iddio. Come diresti: Io non mi sono contaminata? io non sono andata dietro ai Baali? Riguarda il tuo procedere nella valle, riconosci quello che tu hai fatto, o dromedaria leggiera, che involvi le tue vie; asina salvatica, avvezza a star nel deserto, che sorbisce il vento a sua voglia; chi potrebbe stornare una sua opportunità? niuno di quelli che la cercano si stancherà per trovarla; la troveranno nel suo mese. Rattieni il tuo piè, che non sia scalzo; e la tua gola, che non abbia sete; ma tu hai detto: Non vi è rimedio, no; perciocchè io amo gli stranieri, ed andrò dietro a loro. Come è confuso il ladro, quando è colto, così sarà confusa la casa d'Israele; essi, i loro re, i lor principi, i lor sacerdoti, ed i lor profeti; che dicono al legno: Tu sei mio padre; ed alla pietra: Tu ci hai generati. Conciossiachè mi abbiano volte le spalle, e non la faccia; e pure, al tempo della loro avversità, dicono: Levati, e salvaci. Ma, dove sono i tuoi dii, che tu ti hai fatti? levinsi, se pur ti potranno salvare al giorno della tua avversità; perciocchè, o Giuda, tu hai avuti tanti dii, quante città. Perchè contendereste meco? voi tutti vi siete portati dislealmente inverso me, dice il Signore. Indarno ho percossi i vostri figliuoli; non hanno ricevuta correzione; la vostra spada ha divorati i vostri profeti, a guisa d'un leone guastatore. O generazione, considerate voi stessi la parola del Signore; sono io stato ad Israele un deserto? sono io stato una terra caliginosa? perchè ha detto il mio popolo: Noi siamo signori; non verremo più a te? La vergine dimenticherà ella i suoi ornamenti, o la sposa i suoi fregi? ma il mio popolo mi ha dimenticato, già da giorni innumerabili. Perchè ti rendi così vezzosa nel tuo procedere, per procacciare amore? laonde tu hai insegnati i tuoi costumi, eziandio alle malvage femmine. Oltre a ciò, ne' tuoi lembi si è trovato il sangue delle persone de' poveri innocenti, i quali tu non avevi colti sconficcando; anzi li hai uccisi per tutte queste cose. E pur tu dici: Certo, io sono innocente; l'ira sua si è pure stornata da me. Ecco, io contenderò teco per ciò che tu hai detto: Io non ho peccato. Perchè trascorri cotanto or qua, or là, mutando il tuo cammino? tu sarai confusa di Egitto, come sei stata confusa di Assur. Eziandio d'appresso a costui uscirai con le mani in sul capo; perciocchè il Signore riprova le tue confidanze, e tu non prospererai in esse.