Geremia 3:1-25
Geremia 3:1-25 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Il SIGNORE dice: «Se un uomo ripudia sua moglie e questa se ne va via e si sposa con un altro, quell’uomo torna forse ancora da lei? Il paese stesso non ne sarebbe forse tutto profanato? E tu, che ti sei prostituita con molti amanti, ritorneresti da me?», dice il SIGNORE. «Alza gli occhi verso le alture e guarda. Dov’è che non ti sei prostituita? Tu sedevi per le vie ad aspettare i passanti, come fa l’Arabo nel deserto, e hai contaminato il paese con le tue prostituzioni e con le tue malvagità. Perciò le grandi piogge sono state trattenute e non c’è stata pioggia di primavera; ma tu hai avuto una fronte da prostituta e non hai voluto vergognarti. Mi hai appena gridato: “Padre mio, tu sei stato l’amico della mia giovinezza! Egli sarà forse adirato per sempre? Serberà forse la sua ira sino alla fine?” Ecco, tu parli così, ma intanto commetti tutto il male che puoi!» Il SIGNORE mi disse al tempo del re Giosia: «Hai visto ciò che l’infedele Israele ha fatto? È andata sopra ogni alto monte e sotto ogni albero verdeggiante, e là si è prostituita. Io dicevo: “Dopo che avrà fatto tutte queste cose, tornerà a me”; ma non è ritornata, e sua sorella, la perfida Giuda, l’ha visto. Benché io avessi ripudiato l’infedele Israele a causa di tutti i suoi adultèri e le avessi dato la sua lettera di divorzio, ho visto che sua sorella, la perfida Giuda, non ha avuto alcun timore ed è andata a prostituirsi anche lei. Con il rumore delle sue prostituzioni Israele ha contaminato il paese; ha commesso adulterio con la pietra e con il legno. Nonostante tutto questo, la sua perfida sorella non è tornata da me con tutto il suo cuore, ma con finzione», dice il SIGNORE. Il SIGNORE mi disse: «L’infedele Israele si è mostrata più giusta della perfida Giuda. Va’, proclama queste parole verso il settentrione e di’: “Torna, o infedele Israele”, dice il SIGNORE; “io non vi mostrerò un viso accigliato, poiché io sono misericordioso”, dice il SIGNORE, “e non serbo l’ira per sempre. Soltanto riconosci la tua iniquità: tu sei stata infedele al SIGNORE, al tuo Dio, sei andata di qua e di là con gli stranieri, sotto ogni albero verdeggiante e non hai dato ascolto alla mia voce”», dice il SIGNORE. «Tornate, o figli traviati», dice il SIGNORE, «poiché io sono il vostro Signore; vi prenderò, uno da una città, due da una famiglia, e vi ricondurrò a Sion; vi darò dei pastori secondo il mio cuore, che vi pasceranno con conoscenza e intelligenza. Quando sarete moltiplicati e avrete fruttato nel paese, allora», dice il SIGNORE, «non si dirà più: “L’arca del patto del SIGNORE!” Non vi si penserà più, non la si menzionerà più, non la si rimpiangerà più, non se ne farà un’altra. Allora Gerusalemme sarà chiamata il trono del SIGNORE; tutte le nazioni si raduneranno a Gerusalemme nel nome del SIGNORE e non cammineranno più secondo la caparbietà del loro cuore malvagio. In quei giorni la casa di Giuda camminerà con la casa d’Israele; verranno assieme dal paese del settentrione al paese che io diedi in eredità ai vostri padri. Io avevo detto: “Quale posto ti darò tra i miei figli? Che paese delizioso ti darò? La più bella eredità delle nazioni!” Avevo detto: “Tu mi chiamerai: ‘Padre mio!’ E non smetterai di seguirmi”. Ma proprio come una donna è infedele al suo amante, così voi mi siete stati infedeli, o casa d’Israele!», dice il SIGNORE. Una voce si è fatta udire sulle alture; sono i pianti, le suppliche dei figli d’Israele, perché hanno pervertito la loro via, hanno dimenticato il SIGNORE, il loro Dio. «Tornate, figli traviati, io vi guarirò dei vostri traviamenti!» «Eccoci, noi veniamo da te, perché tu sei il SIGNORE, il nostro Dio. Certo, è vano il soccorso che si aspetta dalle alture, dalle feste strepitose sui monti; certo, nel SIGNORE, nel nostro Dio, sta la salvezza d’Israele. La vergogna ha divorato il prodotto della fatica dei nostri padri, sin dalla nostra giovinezza: le loro pecore e i loro buoi, i loro figli e le loro figlie. Noi abbiamo la nostra vergogna come giaciglio e la nostra infamia come coperta, poiché abbiamo peccato contro il SIGNORE, il nostro Dio: noi e i nostri padri, dalla nostra infanzia sino a questo giorno; non abbiamo dato ascolto alla voce del SIGNORE, il nostro Dio».
Geremia 3:1-25 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Il Signore dice: «Se un uomo ripudia sua moglie e questa se ne va via e si sposa con un altro, quell'uomo torna forse ancora da lei? Il paese stesso non ne sarebbe forse tutto profanato? E tu, che ti sei prostituita con molti amanti, ritorneresti da me?» dice il Signore. «Alza gli occhi verso le alture, e guarda. Dov'è che non ti sei prostituita? Tu sedevi per le vie ad aspettare i passanti, come fa l'Arabo nel deserto, e hai contaminato il paese con le tue prostituzioni e con le tue malvagità. Perciò le grandi piogge sono state trattenute e non c'è stata pioggia di primavera; ma tu hai avuto una fronte da prostituta e non hai voluto vergognarti. Mi hai appena gridato: “Padre mio, tu sei stato l'amico della mia giovinezza! Egli sarà forse adirato per sempre? Serberà forse la sua ira sino alla fine?” Ecco, tu parli cosí, ma intanto commetti tutto il male che puoi!» Il Signore mi disse al tempo del re *Giosia: «Hai visto ciò che l'infedele *Israele ha fatto? È andata sopra ogni alto monte e sotto ogni albero verdeggiante, e là s'è prostituita. Io dicevo: Dopo che avrà fatto tutte queste cose, tornerà a me; ma non è ritornata; e sua sorella, la perfida *Giuda, l'ha visto. Benché io avessi ripudiato l'infedele Israele a causa di tutti i suoi adulteri e le avessi dato la sua lettera di divorzio, ho visto che sua sorella, la perfida Giuda, non ha avuto alcun timore, ed è andata a prostituirsi anche lei. Con il rumore delle sue prostituzioni Israele ha contaminato il paese; ha commesso adulterio con la pietra e con il legno; nonostante tutto questo, la sua perfida sorella non è tornata da me con tutto il suo cuore, ma con finzione», dice il Signore. Il Signore mi disse: «L'infedele Israele si è mostrata piú giusta della perfida Giuda. Va', proclama queste parole verso il settentrione, e di': “Torna, o infedele Israele”, dice il Signore; “io non vi mostrerò un viso accigliato, poiché io sono misericordioso”, dice il Signore, “e non serbo l'ira per sempre. Soltanto riconosci la tua *iniquità: tu sei stata infedele al Signore, al tuo Dio, sei andata di qua e di là con gli stranieri, sotto ogni albero verdeggiante, e non hai dato ascolto alla mia voce”», dice il Signore. «Tornate, o figli traviati», dice il Signore, «poiché io sono il vostro Signore; vi prenderò, uno da una città, due da una famiglia, e vi ricondurrò a *Sion; vi darò dei pastori secondo il mio cuore, che vi pasceranno con conoscenza e intelligenza. Quando sarete moltiplicati e avrete fruttato nel paese, allora», dice il Signore, «non si dirà piú: “L'*arca del patto del Signore!” Non vi si penserà piú, non la si menzionerà piú, non la si rimpiangerà piú, non se ne farà un'altra. Allora *Gerusalemme sarà chiamata il trono del Signore; tutte le nazioni si raduneranno a Gerusalemme nel nome del Signore, e non cammineranno piú secondo la caparbietà del loro cuore malvagio. In quei giorni, la casa di Giuda camminerà con la casa d'Israele; verranno assieme dal paese del settentrione al paese che io diedi in eredità ai vostri padri. Io avevo detto: “Quale posto ti darò tra i miei figli? Che paese delizioso ti darò? La piú bella eredità delle nazioni!” Avevo detto: “Tu mi chiamerai: `Padre mio!´ E non smetterai di seguirmi”. Ma proprio come una donna è infedele al suo amante, cosí voi mi siete stati infedeli, o casa d'Israele!» dice il Signore. Una voce si è fatta udire sulle alture; sono i pianti, le suppliche dei figli d'Israele, perché hanno pervertito la loro via, hanno dimenticato il Signore, il loro Dio. «Tornate, figli traviati, io vi guarirò dei vostri traviamenti!» «Eccoci, noi veniamo da te, perché tu sei il Signore, il nostro Dio. Certo, è vano il soccorso che si aspetta dalle alture, dalle feste strepitose sui monti; Certo, nel Signore, nel nostro Dio, sta la salvezza d'Israele. La vergogna ha divorato il prodotto della fatica dei nostri padri, sin dalla nostra giovinezza: le loro pecore e i loro buoi, i loro figli e le loro figlie. Noi abbiamo la nostra vergogna come giaciglio e la nostra infamia come coperta, poiché abbiamo peccato contro il Signore, il nostro Dio: noi e i nostri padri, dalla nostra infanzia sino a questo giorno; non abbiamo dato ascolto alla voce del Signore, il nostro Dio.
Geremia 3:1-25 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Dice il Signore: «Supponiamo che un uomo ripudi la moglie. Questa se ne va per diventare moglie di un altro. Certamente il primo marito non può ritornare più da lei, per non rendere impura la terra. Ma tu, Israele, ti sei prostituita con tanti amanti, e osi tornare da me? Guarda attentamente su ogni collina: riesci a vedere un luogo dove non ti sei prostituita? Ti sedevi lungo le strade e aspettavi gli uomini, appostata come i predoni arabi nel deserto. Così hai reso impura la terra con la tua prostituzione e la tua immoralità. Per questo sono mancate le piogge e non sono venuti gli acquazzoni di primavera. Ma tu continui a prostituirti in modo sfacciato, senza un minimo di pudore. «D’ora in poi forse mi dirai: “Tu sei mio padre, mi hai tanto amata nella mia giovinezza. Non sarai sempre adirato, non mi serberai rancore per sempre!”. Tu dici così, ma intanto continui a commettere tutto il male che puoi». Durante il regno di Giosia il Signore mi disse: «Geremia, hai visto che cosa ha fatto l’infedele Israele? Se n’è andata a fare la prostituta sulla cima di tutte le colline sacre, all’ombra di ogni albero. Io pensavo che una volta fatto tutto questo, certamente sarebbe ritornata da me. Ma non è tornata. Sua sorella, la traditrice Giuda, ha visto tutto. Ha visto che io ho consegnato all’infedele Israele una dichiarazione scritta di ripudio e l’ho cacciata via per i suoi adulteri. Ma la traditrice Giuda non ha avuto paura e anch’essa si è comportata come una prostituta. La sua immoralità ha reso impuro tutto il paese perché ha commesso adulterio con idoli di pietra e di legno. Nonostante il castigo d'Israele, la traditrice Giuda non è tornata da me con tutto il cuore, ma ha fatto finta. Lo dico io, il Signore». Allora il Signore mi fece capire che Israele, con tutte le sue infedeltà, si era comportata meglio della traditrice Giuda. Mi ordinò di andare al nord per dire: «Torna da me, Israele infedele. Non sarò più adirato con te, perché sono misericordioso, non sarò in collera per sempre — dice il Signore. — Riconosci la tua colpa: ti sei ribellata contro il Signore, Dio tuo, ti sei concessa a estranei all’ombra di ogni albero verdeggiante e non hai ascoltato la mia voce. Dice il Signore». «Torna da me, popolo infedele, sono sempre io il tuo Signore. Ti radunerò da ogni città e da ogni tribù e ti ricondurrò al monte Sion. Ti darò dei pastori che ti guideranno come voglio io, con saggezza e intelligenza. Allora — dice il Signore — quando sarai diventato numeroso nella tua terra, non si parlerà più dell’arca dell'alleanza con il Signore. Nessuno ci penserà più, nessuno se ne ricorderà, non ne faranno un’altra perché nessuno ne sentirà la mancanza. Gerusalemme sarà chiamata: “Trono del Signore” e si raduneranno in essa tutte le nazioni nel nome del Signore. Non si ostineranno più a fare quel che suggerisce il loro animo malvagio. Gli appartenenti alla tribù di Giuda si uniranno a quelli d'Israele. Dalle regioni del nord dove stanno in esilio, torneranno insieme nella terra data da me in eredità ai loro antenati». Il Signore dice: «Israele, desideravo tanto accoglierti tra i miei figli e darti una terra invidiabile, un’eredità che fosse il gioiello più prezioso del mondo. Volevo sentirti dire: “Padre mio” e pensavo che non mi avresti abbandonato. Invece, tu mi hai tradito come una moglie infedele». Così dice il Signore. Si odono gli Israeliti piangere e gemere sulle colline. Hanno perso la strada, hanno dimenticato il Signore, loro Dio. Tornate a lui, figli infedeli: Egli vuole guarirvi dalle vostre infedeltà. Allora voi direte: «Eccoci, noi apparteniamo a te perché tu sei il Signore, nostro Dio. È vero, dalle colline sacre abbiamo riportato soltanto delusioni e vano è il chiasso che abbiamo fatto sui monti. Certo, la salvezza per Israele può venire soltanto dal Signore, nostro Dio. Invece, fin da quando eravamo giovani, l’infamia ha divorato il frutto delle fatiche dei nostri padri: pecore e buoi, figli e figlie. Buttiamoci a terra per la vergogna, lasciamoci coprire dal disonore, perché dall’inizio fino a oggi, noi e i nostri antenati abbiamo peccato contro il Signore, nostro Dio. Non abbiamo mai ascoltato la voce del Signore, nostro Dio».
Geremia 3:1-25 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
Vogliam dire che, se un marito manda via la sua moglie, ed ella, partitasi d'appresso a lui, si marita ad un altro, quel primo ritorni più a lei? quella terra, ove ciò si farebbe, non sarebbe ella del tutto contaminata? Ora, tu hai fornicato con molti amanti; ma pure, ritorna a me, dice il Signore. Alza gli occhi tuoi verso i luoghi elevati, e riguarda dove tu non sii stata viziata? Tu sedevi in su le vie alla posta di quelli, a guisa d'Arabo nel deserto; e così hai contaminato il paese per le tue fornicazioni, e per la tua malvagità. Laonde le pioggie sono state divietate, e non vi è stata pioggia dell'ultima stagione; e tu hai avuta una fronte di meretrice, tu hai ricusato di vergognarti. Non griderai tu oramai a me: Padre mio, tu sei il conduttor della mia giovanezza? Ritiene egli l'ira sua in perpetuo? la guarda egli sempremai? Ecco, tu hai parlato, ma hai fatti tanti mali, quanti hai potuto. IL Signore mi disse ancora al tempo del re Giosia: Hai tu veduto quel che la sviata Israele ha fatto? come ella è andata sopra ogni alto monte, e sotto ogni albero verdeggiante, e quivi ha fornicato? E pure, dopo ch'ebbe fatte tutte queste cose, io le dissi: Convertiti a me; ma ella non si convertì; e ciò vide la disleale Giuda, sua sorella. Ed io ho veduto che con tutto che, avendo la sviata Israele commesso adulterio, io l'avessi mandata via, e le avessi dato il libello del suo ripudio, la disleale Giuda, sua sorella, non ha però temuto; anzi è andata, ed ha fornicato anch'ella. E per la lubricità delle sue fornicazioni, è avvenuto che il paese è stato contaminato; ed ella ha commesso adulterio con la pietra e col legno. E pure anche, con tutto ciò, la disleale Giuda, sorella di quell' altra, non si è convertita a me con tutto il cuor suo; anzi con menzogna, dice il Signore. E il Signore mi disse: La sviata Israele si è mostrata più giusta che la disleale Giuda. Va', e grida queste parole verso Aquilone, e di': Convertiti, o sviata Israele, dice il Signore; ed io non farò cadere l'ira mia addosso a voi; perciocchè io son benigno, dice il Signore; io non guardo l'ira mia in perpetuo. Sol riconosci la tua iniquità; conciossiachè tu abbia commesso misfatto contro al Signore Iddio tuo, e ti sii prostituita agli stranieri sotto ogni albero verdeggiante, e non abbiate atteso alla mia voce, dice il Signore. Convertitevi, figliuoli ribelli, dice il Signore; perciocchè io vi ho sposati; ed ancora vi prenderò, uno d'una città, e due l'una famiglia, e vi condurrò in Sion. E vi darò de' pastori secondo il mio cuore, che vi pasceranno di scienza e d'intendimento. Ed avverrà che quando sarete moltiplicati, ed accresciuti nella terra; in quel tempo, dice il Signore, non si dirà più: L'Arca del patto del Signore; ed essa non verrà più a mente, e non ne sarà più memoria, e non sarà più ricercata, e non sarà più rifatta. In quel tempo Gerusalemme sarà chiamata: Il trono del Signore; e tutte le genti si accoglieranno a lei, al Nome del Signore in Gerusalemme; e non andranno più dietro alla durezza del lor cuore malvagio. In que' giorni, la casa di Giuda andrà alla casa d'Israele, e se ne verranno insieme dal paese d'Aquilone, nel paese che io ho dato in eredità a' vostri padri. Ma io ho detto: Come ti riporrò io fra i miei figliuoli, e ti darò il paese desiderabile, la bella eredità degli eserciti delle genti? Ed io ho detto: Tu mi chiamerai: Padre mio, e non ti rivolgerai indietro da me. Certo, siccome una moglie è disleale al suo consorte, lasciandolo; così voi, o casa d'Israele, siete stati disleali inverso me, dice il Signore. Una voce è stata udita sopra i luoghi elevati, un pianto di supplicazioni de' figliuoli d'Israele; perchè hanno pervertita la lor via, ed hanno dimenticato il Signore Iddio loro. Convertitevi, figliuoli ribelli, ed io guarirò le vostre ribellioni. Ecco, noi veniamo a te, perciocchè tu sei il Signore Iddio nostro. Certo, in vano si aspetta la salute dai colli, dalla moltitudine de'monti; certo, nel Signore Iddio nostro è posta la salute d'Israele. E quella cosa vergognosa ha consumata la sostanza de' padri nostri, fin dalla nostra fanciullezza; le lor pecore, i lor buoi, i lor figliuoli, e le lor figliuole. Noi giacciamo nella nostra vergogna, e la nostra ignominia ci copre; perciocchè noi, ed i nostri padri, abbiam peccato contro al Signore Iddio nostro, dalla nostra fanciullezza infino a questo giorno; e non abbiamo ascoltata la voce del Signore Iddio nostro.