Geremia 31:1-40
Geremia 31:1-40 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
«In quel tempo», dice il SIGNORE, «io sarò il Dio di tutte le famiglie d’Israele ed esse saranno il mio popolo». Così parla il SIGNORE: «Il popolo scampato dalla spada ha trovato grazia nel deserto; io sto per dar riposo a Israele». Da tempi lontani il SIGNORE mi è apparso. «Sì, io ti amo di un amore eterno; perciò ti prolungo la mia bontà. Io ti ricostruirò, e tu sarai ricostruita, vergine d’Israele! Tu sarai di nuovo adorna dei tuoi tamburelli e uscirai in mezzo alle danze di quelli che gioiscono. Pianterai ancora delle vigne sui monti di Samaria; i piantatori pianteranno e raccoglieranno il frutto. Infatti verrà il giorno in cui le guardie grideranno sul monte di Efraim: “Alzatevi, saliamo a Sion, al SIGNORE, nostro Dio”». Infatti così parla il SIGNORE: «Innalzate canti di gioia per Giacobbe, prorompete in grida per il capo delle nazioni; fate udire le vostre lodi, e dite: “SIGNORE, salva il tuo popolo, il residuo d’Israele!” Ecco, io li riconduco dal paese del settentrione e li raccolgo dalle estremità della terra; tra di loro sono il cieco e lo zoppo, la donna incinta e quella in doglie di parto: una gran moltitudine, che ritorna qua. Vengono piangenti e imploranti; li guido, li conduco ai torrenti per una via diritta dove non inciamperanno, perché sono diventato un padre per Israele, ed Efraim è il mio primogenito. Voi nazioni, ascoltate la parola del SIGNORE e proclamatela alle isole lontane; dite: “Colui che ha disperso Israele lo raccoglie, lo custodisce come fa il pastore con il suo gregge”. Infatti il SIGNORE ha riscattato Giacobbe, l’ha salvato dalla mano di uno più forte di lui. Quelli verranno e canteranno di gioia sulle alture di Sion, affluiranno verso i beni del SIGNORE: al frumento, al vino, all’olio, al frutto delle greggi e degli armenti; essi saranno come un giardino annaffiato, non continueranno più a languire. Allora la vergine si rallegrerà nella danza, i giovani gioiranno insieme ai vecchi; io muterò il loro lutto in gioia, li consolerò, li rallegrerò liberandoli del loro dolore. Sazierò di grasso i sacerdoti, e il mio popolo sarà saziato dei miei beni», dice il SIGNORE. Così parla il SIGNORE: «Si è udita una voce a Rama, un lamento, un pianto amaro; Rachele piange i suoi figli; lei rifiuta di essere consolata dei suoi figli, perché non sono più». Così parla il SIGNORE: «Trattieni la tua voce dal piangere, i tuoi occhi dal versare lacrime; poiché l’opera tua sarà ricompensata», dice il SIGNORE; «essi ritorneranno dal paese del nemico; c’è speranza per il tuo avvenire», dice il SIGNORE; «i tuoi figli ritorneranno entro le loro frontiere. Io odo, odo Efraim che si rammarica: “Tu mi hai punito, come un vitello non domato; convertimi, e io mi convertirò, poiché tu sei il SIGNORE, il mio Dio. Dopo che mi sono sviato, io mi sono pentito; dopo che ho riconosciuto il mio stato, mi sono battuto l’anca. Io sono coperto di vergogna, confuso, perché porto l’infamia della mia giovinezza”. Efraim è dunque per me un figlio così caro? un figlio prediletto? Da quando io parlo contro di lui, è più vivo e continuo il ricordo che ne ho; perciò le mie viscere si commuovono per lui, e io certo ne avrò pietà», dice il SIGNORE. «Metti delle pietre miliari, fatti dei pali indicatori, poni ben mente alla strada, alla via che hai seguita. Ritorna, vergine d’Israele, torna a queste città che sono tue! Fino a quando te ne andrai vagabonda, figlia infedele? Poiché il SIGNORE crea una cosa nuova sulla terra: la donna che corteggia l’uomo». Così parla il SIGNORE degli eserciti, Dio d’Israele: «Si dirà pure questa parola nel paese di Giuda e nelle sue città, quando li avrò fatti tornare dalla deportazione: “Il SIGNORE ti benedica, territorio di giustizia, monte santo!” Là si stabiliranno assieme Giuda e tutte le sue città, gli agricoltori e quelli che guidano le greggi. Poiché io ristorerò l’anima stanca, sazierò ogni anima languente». A questo punto mi sono svegliato e ho guardato; e il mio sonno mi era stato dolce. «Ecco, i giorni vengono», dice il SIGNORE, «in cui io seminerò la casa d’Israele e la casa di Giuda di semenza d’uomini e di semenza d’animali. Avverrà che, come ho vegliato su di loro per sradicare e per demolire, per abbattere, per distruggere e per nuocere, così veglierò su di loro per costruire e per piantare», dice il SIGNORE. «In quei giorni non si dirà più: “I padri hanno mangiato uva acerba e i denti dei figli si sono allegati”, ma ognuno morirà per la propria iniquità; chiunque mangerà l’uva acerba avrà i denti allegati. Ecco, i giorni vengono», dice il SIGNORE, «in cui io farò un nuovo patto con la casa d’Israele e con la casa di Giuda; non come il patto che feci con i loro padri il giorno che li presi per mano per condurli fuori dal paese d’Egitto: patto che essi violarono, sebbene io fossi loro signore», dice il SIGNORE; «ma questo è il patto che farò con la casa d’Israele, dopo quei giorni», dice il SIGNORE: «io metterò la mia legge nell’intimo loro, la scriverò sul loro cuore, e io sarò loro Dio ed essi saranno mio popolo. Nessuno istruirà più il suo compagno o il proprio fratello, dicendo: “Conoscete il SIGNORE!”, poiché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande», dice il SIGNORE. «Poiché io perdonerò la loro iniquità, non mi ricorderò del loro peccato». Così parla il SIGNORE, che ha dato il sole come luce del giorno e le leggi alla luna e alle stelle perché siano luce alla notte; che solleva il mare in modo che ne muggano le onde; colui che ha nome: il SIGNORE degli eserciti. «Se quelle leggi verranno a mancare davanti a me», dice il SIGNORE, «allora anche la discendenza d’Israele cesserà di essere per sempre una nazione in mia presenza». Così parla il SIGNORE: «Se i cieli di sopra possono essere misurati e le fondamenta della terra di sotto scandagliate, allora anch’io rigetterò tutta la discendenza d’Israele per tutto quello che essi hanno fatto», dice il SIGNORE. «Ecco, i giorni vengono», dice il SIGNORE, «che questa città sarà ricostruita in onore del SIGNORE, dalla torre di Cananeel alla porta dell’Angolo. Di là la corda per misurare sarà tirata in linea retta fino al colle di Gareb e girerà dal lato di Goa. Tutta la valle dei cadaveri e delle ceneri e tutti i campi fino al torrente Chidron, fino all’angolo della porta dei Cavalli verso oriente, saranno consacrati al SIGNORE e non saranno più sconvolti né distrutti, per sempre».
Geremia 31:1-40 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
«In quel tempo», dice il Signore, «io sarò il Dio di tutte le famiglie d'*Israele, ed esse saranno il mio popolo». Cosí parla il Signore: «Il popolo scampato dalla spada ha trovato grazia nel deserto; io sto per dar riposo a Israele». Da tempi lontani il Signore mi è apparso. «Sí, io ti amo di un amore eterno; perciò ti prolungo la mia bontà. Io ti ricostruirò, e tu sarai ricostruita, vergine d'Israele! Tu sarai di nuovo adorna dei tuoi tamburelli, e uscirai in mezzo alle danze di quelli che gioiscono. Pianterai ancora delle vigne sui monti di *Samaria; i piantatori pianteranno e raccoglieranno il frutto. Infatti verrà il giorno in cui le guardie grideranno sul monte di *Efraim: “Alzatevi, saliamo a *Sion, al Signore, nostro Dio”». Infatti cosí parla il Signore: «Innalzate canti di gioia per *Giacobbe, prorompete in grida, per il capo delle nazioni; fate udire le vostre lodi, e dite: “Signore, salva il tuo popolo, il residuo d'Israele!” Ecco, io li riconduco dal paese del settentrione, e li raccolgo dalle estremità della terra; tra di loro sono il cieco e lo zoppo, la donna incinta e quella in doglie di parto: una gran moltitudine, che ritorna qua. Vengono piangenti e imploranti; li guido, li conduco ai torrenti, per una via diritta dove non inciamperanno; perché sono diventato un padre per Israele, ed *Efraim è il mio primogenito. Voi nazioni, ascoltate la parola del Signore, e proclamatela alle isole lontane; dite: “Colui che ha disperso Israele lo raccoglie, lo custodisce come fa il pastore con il suo gregge”. Infatti il Signore ha riscattato Giacobbe, l'ha salvato dalla mano d'uno piú forte di lui. Quelli verranno e canteranno di gioia sulle alture di Sion, affluiranno verso i beni del Signore: al frumento, al vino, all'olio, al frutto delle greggi e degli armenti; essi saranno come un giardino annaffiato, non continueranno piú a languire. Allora la vergine si rallegrerà nella danza, i giovani gioiranno insieme ai vecchi; io muterò il loro lutto in gioia, li consolerò, li rallegrerò liberandoli del loro dolore. Sazierò di grasso i *sacerdoti e il mio popolo sarà saziato dei miei beni», dice il Signore. Cosí parla il Signore: «Si è udita una voce a Rama, un lamento, un pianto amaro; *Rachele piange i suoi figli; lei rifiuta di essere consolata dei suoi figli, perché non sono piú». Cosí parla il Signore: «Trattieni la tua voce dal piangere, i tuoi occhi dal versare lacrime; poiché l'opera tua sarà ricompensata», dice il Signore; «essi ritorneranno dal paese del nemico; c'è speranza per il tuo avvenire», dice il Signore; «i tuoi figli ritorneranno entro le loro frontiere. Io odo, odo Efraim che si rammarica: “Tu mi hai punito, come un vitello non domato; convertimi, e io mi convertirò, poiché tu sei il Signore, il mio Dio. Dopo che mi sono sviato, io mi sono pentito; dopo che ho riconosciuto il mio stato, mi sono battuto l'anca; io sono coperto di vergogna, confuso, perché porto l'infamia della mia giovinezza”. Efraim è dunque per me un figlio cosí caro? un figlio prediletto? Da quando io parlo contro di lui, è piú vivo e continuo il ricordo che ne ho; perciò le mie viscere si commuovono per lui, e io certo ne avrò pietà», dice ilSignore. «Metti delle pietre miliari, fatti dei pali indicatori, poni ben mente alla strada, alla via che hai seguita. Ritorna, vergine d'Israele, torna a queste città che sono tue! Fino a quando te ne andrai vagabonda, figlia infedele? Poiché il Signore crea una cosa nuova sulla terra: la donna che corteggia l'uomo». Cosí parla il Signore degli eserciti, Dio d'Israele: «Si dirà pure questa parola nel paese di *Giuda e nelle sue città, quando li avrò fatti tornare dalla deportazione: Il Signore ti benedica, territorio di giustizia, monte santo! Là si stabiliranno assieme Giuda e tutte le sue città; gli agricoltori e quelli che guidano le greggi. Poiché io ristorerò l'anima stanca, sazierò ogni anima languente». A questo punto mi sono svegliato e ho guardato; e il mio sonno mi era stato dolce. «Ecco, i giorni vengono», dice il Signore, «in cui io seminerò la casa d'Israele e la casa di Giuda di semenza d'uomini e di semenza d'animali. Avverrà che, come ho vegliato su di loro per sradicare e per demolire, per abbattere, per distruggere e per nuocere, cosí veglierò su di loro per costruire e per piantare», dice il Signore. «In quei giorni non si dirà piú: “I padri hanno mangiato uva acerba e i denti dei figli si sono allegati”, ma ognuno morirà per la propria *iniquità; chiunque mangerà l'uva acerba avrà i denti allegati. «Ecco, i giorni vengono», dice il Signore, «in cui io farò un nuovo patto con la casa d'Israele e con la casa di Giuda; non come il patto che feci con i loro padri il giorno che li presi per mano per condurli fuori dal paese d'Egitto: patto che essi violarono, sebbene io fossi loro signore», dice il Signore; «ma questo è il patto che farò con la casa d'Israele, dopo quei giorni», dice il Signore: «io metterò la mia legge nell'intimo loro, la scriverò sul loro cuore, e io sarò loro Dio, ed essi saranno mio popolo. Nessuno istruirà piú il suo compagno o il proprio fratello, dicendo: “Conoscete il Signore!” poiché tutti mi conosceranno, dal piú piccolo al piú grande», dice il Signore. «Poiché io perdonerò la loro iniquità, non mi ricorderò del loro peccato». Cosí parla il Signore, che ha dato il sole come luce del giorno e le leggi alla luna e alle stelle perché siano luce alla notte; che solleva il mare in modo che ne mugghiano le onde; colui che ha nome: il Signore degli eserciti. «Se quelle leggi verranno a mancare davanti a me», dice il Signore, «allora anche la discendenza d'Israele cesserà di essere per sempre una nazione in mia presenza». Cosí parla il Signore: «Se i cieli di sopra possono essere misurati e le fondamenta della terra di sotto, scandagliate, allora anch'io rigetterò tutta la discendenza d'Israele per tutto quello che essi hanno fatto», dice il Signore. «Ecco, i giorni vengono», dice il Signore, «che questa città sarà ricostruita in onore del Signore, dalla torre di Cananeel alla porta dell'Angolo. Di là la corda per misurare sarà tirata in linea retta fino al colle di Gareb e girerà dal lato di Goa. Tutta la valle dei cadaveri e delle ceneri e tutti i campi fino al torrente *Chidron, fino all'angolo della porta dei Cavalli verso oriente, saranno consacrati al Signore, e non saranno piú sconvolti né distrutti, per sempre».
Geremia 31:1-40 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Il Signore dice: «Quando arriverà il momento che ho stabilito, io sarò il Dio di tutte le tribù d'Israele, ed esse formeranno il mio popolo. Nel deserto un popolo sfuggito alla spada ha ottenuto favore, Israele procede verso il riposo. Il Signore gli è venuto incontro da lontano e gli ha detto: “Ti ho amato da sempre e continuerò a mostrarti il mio amore incrollabile”. Israele, vergine, ti ricostruirò di nuovo. Suonerai di nuovo i tuoi tamburi e ti unirai alle danze di gioia. Pianterai di nuovo le vigne sulle colline di Samaria e chi le ha coltivate potrà goderne i frutti. Verrà il giorno in cui le sentinelle grideranno sulle montagne di Èfraim: “Venite, saliamo al monte Sion, andiamo dal Signore, nostro Dio”». Il Signore dice: «Cantate di gioia per il popolo di Giacobbe, rallegratevi con la prima tra le nazioni! Cantate le vostre lodi a Dio e dite: “Il Signore ha salvato il suo popolo, ha liberato i superstiti d'Israele”. Infatti io li riconduco dalle regioni del nord, li raduno dai punti più lontani della terra. Ritorneranno con loro anche i ciechi e gli zoppi, le donne incinte e le partorienti; insieme formeranno una folla immensa. Sono partiti piangendo, li farò ritornare con lacrime di gioia. Li condurrò a torrenti ricchi d'acqua, per una strada dritta, dove non troveranno ostacoli, perché io sono un padre per Israele, ed Èfraim è il mio primogenito». Nazioni straniere, ascoltate quel che dice il Signore e annunziate fino alle isole più lontane: «Il Signore aveva disperso Israele, ma ora lo raduna e lo custodisce come fa un pastore con il suo gregge». Infatti il Signore ha liberato i discendenti di Giacobbe, li ha strappati dalle mani di un nemico più forte di loro. Essi verranno sul monte Sion e canteranno di gioia, i loro occhi s’illumineranno di fronte ai doni che il Signore ha preparato: frumento, olio e vino nuovo, agnelli e vitelli. Si sentiranno rivivere come un giardino ben irrigato, non correranno più il rischio di soffrire la fame. Le vergini danzeranno felici, giovani e anziani si uniranno alla loro festa. Così dice il Signore: «Io cambierò il loro lutto in allegria, li consolerò per le loro afflizioni e li riempirò di gioia. Farò dare ai sacerdoti offerte ricche e abbondanti, il mio popolo riceverà da me ogni sorta di beni. Lo dico io, il Signore». Il Signore dice: «Una voce si è sentita nella regione di Rama, un lamento e un pianto amaro: Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata perché essi non ci sono più. Lo dico io, il Signore. Ma ora, basta con i lamenti e il pianto, asciuga le lacrime dagli occhi perché io ti ricompenserò dei tuoi affanni: i tuoi figli ritorneranno dal paese nemico. C’è speranza per i tuoi discendenti: i tuoi figli ritorneranno nei loro territori, lo prometto io, il Signore. Ho udito molto bene la gente di Èfraim che si lamentava e diceva: “Signore, ci hai domati con forza come si fa con un torello selvaggio. Ma ora, facci ritornare a te, e noi ritorneremo a te, perché sei tu il Signore, nostro Dio. È vero, ci siamo sviati, ma ora siamo pentiti. Tu ci hai fatto capire i nostri sbagli e noi ci battiamo il petto, siamo pieni di vergogna e umiliati per i peccati della nostra giovinezza”». «Èfraim è il mio figlio più caro, il mio bambino prediletto, — dice il Signore.— Ogni volta che ne parlo, mi ricordo sempre di lui con affetto perché il mio cuore si riempie di tenerezza: certo avrò misericordia di lui!». «Pianta dei paletti per segnarti la strada, ricordati bene la via che hai percorso, e ritorna, vergine d'Israele, ritorna a queste tue città. Per quanto tempo ancora vagherai, figlia ribelle? Perché io, il Signore, creo una cosa completamente nuova sulla terra: la donna che cingerà l’uomo». Il Signore dell'universo, Dio d'Israele, dice: «Quando avrò ribaltato la sorte del mio popolo, nella terra di Giuda e in tutte le sue città si dirà di nuovo: “Il Signore ti benedica, monte santo, sede di giustizia”. Allora vivranno insieme gli abitanti della campagna di Giuda e quelli delle sue città, agricoltori e allevatori di greggi. Io concederò riposo a quelli che sono stanchi e darò il necessario a chi ne ha bisogno. Per questo la gente si sveglierà e dirà: “Abbiamo dormito bene”. Renderò molto fecondi uomini e animali nelle regioni di Giuda e d'Israele. Lo dico io, il Signore. Come mi sono occupato di loro per sradicare, demolire, abbattere, distruggere e danneggiare, così verranno i giorni in cui mi interesserò di loro per ricostruire e piantare. Lo dico io, il Signore. In quei giorni, nessuno ripeterà più il proverbio: “I genitori mangiano l’uva acerba e ai figli rimane la bocca amara”. Invece, soltanto chi avrà mangiato l’uva acerba avrà la bocca amara e soltanto chi avrà peccato morirà». Il Signore dice: «Verranno giorni in cui io concluderò una nuova alleanza con il popolo d'Israele e con il popolo di Giuda. Questa alleanza non sarà come quella che ho concluso con i loro antenati quando li ho presi per mano per farli uscire dall’Egitto. Essi hanno rotto quell’alleanza, sebbene io fossi il loro Signore. Questa è l’alleanza che io concluderò con il popolo d'Israele dopo quei giorni: Io metterò la mia legge dentro di loro e la scriverò nel loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. Nessuno dovrà più insegnare agli altri o dire al fratello: Cerca di conoscere il Signore. Perché mi conosceranno tutti, dal più piccolo fino al più grande. Io perdonerò le loro colpe e non mi ricorderò più dei loro peccati. Io, il Signore, lo prometto». Il Signore ha posto il sole come luce per il giorno, la luna e le stelle come luce per la notte; egli sconvolge il mare con gran fragore di onde, il suo nome è: Signore dell'universo. Come sono stabili le leggi della natura così sarà stabile la discendenza del popolo d'Israele, per sempre. Lo ha promesso il Signore. Se un giorno qualcuno riuscirà a misurare l’altezza del cielo o ad esplorare le fondamenta della terra, solo allora il Signore respingerà Israele per il male che ha commesso. È una promessa del Signore. Il Signore dice: «Verranno i giorni in cui Gerusalemme sarà ricostruita in mio onore, dalla torre di Cananèl fino alla porta dell'Angolo. La città si espanderà seguendo una linea retta che va fino alla collina di Gareb e poi piega verso Goa. Tutta la valle dove si bruciano i cadaveri e se ne disperdono le ceneri, tutti i campi lungo il torrente Cedron fino all’angolo della porta dei Cavalli a oriente, saranno consacrati a me. La città non sarà mai più sconvolta né distrutta».
Geremia 31:1-40 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
In quel tempo, dice il Signore, io sarò Dio a tutte le famiglie d'Israele, ed essi mi saran popolo. Così ha detto il Signore: Il popolo scampato dalla spada trovò grazia nel deserto, allora che io andava per dar riposo ad Israele. Anticamente avvenne che il Signore mi appariva. Anzi io ti ho amata d'un amore eterno; perciò anche ho usata continua benignità inverso te. Ancora ti edificherò, e sarai edificata, o vergine d'Israele; ancora sarai adorna de' tuoi tamburi, ed uscirai con danze d'uomini sollazzanti. Ancora pianterai delle vigne ne' monti di Samaria; e quelli che le avranno piantate ne corranno il frutto per uso loro comune. Perciocchè vi è un giorno, nel quale le guardie grideranno nel monte di Efraim: Levatevi, e saliamo in Sion, al Signore Iddio nostro. Perciocchè, così ha detto il Signore: Fate grida di allegrezza per Giacobbe, e strillate in capo delle genti; risonate, cantate lodi, e dite: O Signore, salva il tuo popolo, il rimanente d'Israele. Ecco, io li adduco dal paese di Settentrione, e li raccolgo dal fondo della terra; fra loro saranno ciechi, e zoppi, donne gravide, e donne di parto, tutti insieme; ritorneranno qua in gran raunanza. Saranno andati con pianto; ma io li farò ritornare con supplicazioni; e li condurrò a' torrenti d'acque, per una strada diritta, nella quale non s'intopperanno; perciocchè io son padre ad Israele, ed Efraim è il mio primogenito. O genti, ascoltate la parola del Signore, e annunziatela fra le isole lontane, e dite: Colui che ha sparso Israele lo raccoglierà, e lo guarderà come un pastore la sua mandra; perciocchè il Signore ha riscattato Giacobbe, e l'ha riscosso di mano d'un più forte di lui. E verranno e daranno grida di allegrezza nella sommità di Sion, e accorreranno a' beni del Signore, al frumento, ed al mosto, ed all'olio, ed a' frutti del minuto, e del grosso bestiame; e l'anima loro sarà come un orto inaffiato; e non saranno più in continui dolori. Allora la vergine si rallegrerà nel ballo; e i giovani, e i vecchi tutti insieme; ed io cangerò il lor cordoglio in letizia, e li rallegrerò, e li consolerò del lor dolore. E inebbrierò l'anima de' sacerdoti di grasso, e il mio popolo sarà saziato de' miei beni, dice il Signore. Così ha detto il Signore: Una voce è stata udita in Rama, un lamento, un pianto amarissimo: Rachele piange i suoi figliuoli, ha rifiutato d'essere consolata de' suoi figliuoli, perciocchè non son più. Così ha detto il Signore: Ritieni la tua voce di piangere, e i tuoi occhi di lagrimare; perciocchè vi è premio per la tua opera, dice il Signore; ed essi ritorneranno dal paese del nemico. E vi è ancora speranza per te alla fine, dice il Signore; e i tuoi figliuoli ritorneranno a' lor confini. Io ho pure udito Efraim che si rammaricava, dicendo: Tu mi hai castigato, ed io sono stato castigato, come un toro non ammaestrato; convertimi, ed io mi convertirò; conciossiachè tu sii il Signore Iddio mio. Perciocchè, dopo che sarò stato convertito, io mi pentirò; e dopo che sarò stato ammaestrato a riconoscermi, mi percoterò in su la coscia. Io son confuso, ed anche svergognato; perciocchè io porto il vituperio della mia giovanezza. È costui Efraim, mio figliuolo caro? è costui il fanciullo delle mie delizie? da che io parlai contro a lui, io mi son pure anche sempre ricordato di lui; perciò, le mie interiora son commosse per lui; io del tutto ne avrò pietà, dice il Signore. Rizzati de' pilieri, poniti de' monti di pietre per insegne, pon mente alla strada, al cammino che hai fatto; ritornatene, vergine d'Israele; ritorna a queste tue città. Infino a quando andrai aggirandoti, figliuola ribella? conciossiachè il Signore abbia creata una cosa nuova nella terra: la femmina intornia l'uomo. Così ha detto il Signor degli eserciti, l'Iddio d'Israele: Ancora sarà detta questa parola nel paese di Giuda, e nelle sue città, quando io li avrò ritratti di cattività: Il Signore ti benedica, o abitacolo di giustizia, o monte di santità. E in esso abiteranno que' di Giuda, e que' di tutte le sue città insieme; i lavoratori, e quelli che vanno qua e là con le lor mandre. Perciocchè io avrò inebbriata l'anima assetata e stanca, ed avrò saziata ogni anima languente. Per questo io mi sono svegliato, ed ho riguardato; e il mio sonno mi è stato dolce. Ecco, i giorni vengono, dice il Signore, che io seminerò la casa d'Israele, e la casa di Giuda, di semenza d'uomini, e di semenza di animali. Ed avverrà che, siccome io ho vigilato sopra loro, per divellere, e per diroccare, e per distruggere, e per disperdere, e per danneggiare, così vigilerò sopra loro, per edificare, e per piantare, dice il Signore. In que' giorni non si dirà più: I padri han mangiato l'agresto, e i denti de' figliuoli ne sono allegati. Ma ognuno morrà per la sua iniquità; chiunque mangerà l'agresto, i denti gli si allegheranno. ECCO, i giorni vengono, dice il Signore, che io farò un nuovo patto con la casa d'Israele, e con la casa di Giuda. Non già, qual fu il patto che io feci coi padri loro, quando io li presi per la mano, per trarli fuor del paese di Egitto; il qual mio patto essi han rotto; onde io li ho avuti a schifo, dice il Signore. Perciocchè, questo è il patto, che io farò con la casa d'Israele, dopo que' giorni, dice il Signore: Io metterò la mia Legge nel loro interiore, e la scriverò sopra il lor cuore; ed io sarò lor Dio, ed essi mi saranno popolo. E non insegneranno più ciascuno il suo compagno, e il suo fratello, dicendo: Conoscete il Signore; perciocchè essi tutti, dal minore infino al maggiore di loro, mi conosceranno, dice il Signore; imperocchè io perdonerò loro la lor iniquità, e non mi ricorderò più del lor peccato. Così ha detto il Signore, che ha dato il sole per la luce del dì, e gli ordini della luna, e delle stelle, per la luce della notte; che commuove il mare, onde le sue onde romoreggiano; il cui Nome è: Il Signor degli eserciti: Se quegli ordini sono giammai da me cangiati, dice il Signore; anche potrà la progenie d'Israele cessare d'esser nazione davanti a me in perpetuo. Così ha detto il Signore: Se i cieli di sopra si possono misurare, e i fondamenti della terra di sotto si possono scandagliare, io altresì riproverò tutta la progenie d'Israele, per tutte le cose che hanno fatte, dice il Signore. Ecco, i giorni vengono, dice il Signore, che questa città sarà riedificata al Signore, dalla torre di Hananeel, infino alla porta del cantone. E la funicella da misurare sarà ancora tratta lungo il colle di Gareb, e girerà verso Goa. E tutta la valle de' corpi morti, e delle ceneri, e tutti i campi infino al torrente Chidron, ed infino al canto della porta de' cavalli, verso Oriente, sarà luogo sacro al Signore; essa non sarà giammai più diroccata, nè distrutta.