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Vangelo secondo Giovanni 4:1-54

Vangelo secondo Giovanni 4:1-54 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

Quando dunque Gesù seppe che i farisei avevano udito che egli faceva e battezzava più discepoli di Giovanni (sebbene non fosse Gesù che battezzava, ma i suoi discepoli), lasciò la Giudea e se ne andò di nuovo in Galilea. Ora doveva passare per la Samaria. Giunse dunque a una città della Samaria, chiamata Sicar, vicina al podere che Giacobbe aveva dato a suo figlio Giuseppe; e là c’era la fonte di Giacobbe. Gesù dunque, stanco del cammino, stava così a sedere presso la fonte. Era circa l’ora sesta. Una donna della Samaria venne ad attingere l’acqua. Gesù le disse: «Dammi da bere». (Infatti i suoi discepoli erano andati in città a comprare da mangiare.) La donna samaritana allora gli disse: «Come mai tu che sei Giudeo chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?» Infatti i Giudei non hanno relazioni con i Samaritani. Gesù le rispose: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è che ti dice: “Dammi da bere”, tu stessa gliene avresti chiesto, ed egli ti avrebbe dato dell’acqua viva». La donna gli disse: «Signore, tu non hai nulla per attingere, e il pozzo è profondo; da dove avresti dunque quest’acqua viva? Sei tu più grande di Giacobbe, nostro padre, che ci diede questo pozzo e ne bevve egli stesso con i suoi figli e il suo bestiame?» Gesù le rispose: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete; anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una fonte d’acqua che scaturisce in vita eterna». La donna gli disse: «Signore, dammi di quest’acqua, affinché io non abbia più sete e non venga più fin qui ad attingere». Egli le disse: «Va’ a chiamare tuo marito e vieni qua». La donna gli rispose: «Non ho marito». E Gesù: «Hai detto bene: “Non ho marito”, perché hai avuto cinque mariti, e quello che hai ora non è tuo marito; ciò che hai detto è vero». La donna gli disse: «Signore, vedo che tu sei un profeta. I nostri padri hanno adorato su questo monte, ma voi dite che è a Gerusalemme il luogo dove bisogna adorare». Gesù le disse: «Donna, credimi; l’ora viene che né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate quel che non conoscete; noi adoriamo quel che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma l’ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; poiché il Padre cerca tali adoratori. Dio è Spirito, e quelli che lo adorano bisogna che lo adorino in spirito e verità». La donna gli disse: «Io so che il Messia (che è chiamato Cristo) deve venire; quando sarà venuto ci annuncerà ogni cosa». Gesù le disse: «Sono io, io che ti parlo!» In quel mentre giunsero i suoi discepoli e si meravigliarono che egli parlasse con una donna; eppure nessuno gli chiese: «Che cerchi?» o: «Perché discorri con lei?» La donna lasciò dunque la sua secchia, se ne andò in città e disse alla gente: «Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto; non potrebbe essere lui il Cristo?» La gente uscì dalla città e andò da lui. Intanto i discepoli lo pregavano, dicendo: «Rabbì, mangia». Ma egli disse loro: «Io ho un cibo da mangiare che voi non conoscete». Perciò i discepoli si dicevano gli uni gli altri: «Forse qualcuno gli ha portato da mangiare?» Gesù disse loro: «Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato, e compiere l’opera sua. Non dite voi che ci sono ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ebbene, vi dico: alzate gli occhi e guardate le campagne come già biancheggiano per la mietitura. Il mietitore riceve una ricompensa e raccoglie frutto per la vita eterna, affinché il seminatore e il mietitore si rallegrino insieme. Poiché in questo è vero il detto: “L’uno semina e l’altro miete”. Io vi ho mandati a mietere là dove voi non avete faticato; altri hanno faticato, e voi siete subentrati nella loro fatica». Molti Samaritani di quella città credettero in lui a motivo della testimonianza resa da quella donna: «Egli mi ha detto tutto quello che ho fatto». Quando dunque i Samaritani andarono da lui, lo pregarono di trattenersi da loro; ed egli si trattenne là due giorni. E molti di più credettero a motivo della sua parola e dicevano alla donna: «Non è più a motivo di quello che tu ci hai detto, che crediamo; perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il Salvatore del mondo». Trascorsi quei due giorni, egli partì di là per la Galilea; poiché Gesù stesso aveva attestato che un profeta non è onorato nella sua patria. Quando dunque giunse in Galilea, fu accolto dai Galilei, perché avevano visto le cose che egli aveva fatte in Gerusalemme durante la festa; essi pure infatti erano andati alla festa. Egli dunque venne di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l’acqua in vino. Vi era un ufficiale del re, il cui figlio era infermo a Capernaum. Come egli ebbe udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, andò da lui e lo pregò che scendesse e guarisse suo figlio, perché stava per morire. Perciò Gesù gli disse: «Se non vedete segni e prodigi, voi non crederete». L’ufficiale del re gli disse: «Signore, scendi prima che il mio bambino muoia». Gesù gli disse: «Va’, tuo figlio vive». Quell’uomo credette alla parola che Gesù gli aveva detta, e se ne andò. E mentre già stava scendendo, i suoi servi gli andarono incontro e gli dissero che suo figlio viveva. Allora egli domandò a che ora avesse cominciato a stare meglio; ed essi gli risposero: «Ieri, all’ora settima, la febbre lo ha lasciato». Così il padre riconobbe che quella era l’ora in cui Gesù gli aveva detto: «Tuo figlio vive»; e credette, lui con tutta la sua casa. Gesù fece questo secondo segno miracoloso tornando dalla Giudea in Galilea.

Vangelo secondo Giovanni 4:1-54 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

Quando dunque Gesú seppe che i *farisei avevano udito che egli faceva e battezzava piú discepoli di *Giovanni (sebbene non fosse Gesú che battezzava, ma i suoi discepoli), lasciò la *Giudea e se ne andò di nuovo in *Galilea. Ora doveva passare per la *Samaria. Giunse dunque a una città della Samaria, chiamata Sicar, vicina al podere che *Giacobbe aveva dato a suo figlio *Giuseppe; e là c'era il pozzo di Giacobbe. Gesú dunque, stanco del cammino, stava cosí a sedere presso il pozzo. Era circa l'*ora sesta. Una Samaritana venne ad attingere l'acqua. Gesú le disse: «Dammi da bere». (Infatti i suoi discepoli erano andati in città a comprar da mangiare.) La Samaritana allora gli disse: «Come mai tu che sei Giudeo chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?» Infatti i Giudei non hanno relazioni con i *Samaritani. Gesú le rispose: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è che ti dice: “Dammi da bere”, tu stessa gliene avresti chiesto, ed egli ti avrebbe dato dell'acqua viva». La donna gli disse: «Signore, tu non hai nulla per attingere, e il pozzo è profondo; da dove avresti dunque quest'acqua viva? Sei tu piú grande di Giacobbe, nostro padre, che ci diede questo pozzo e ne bevve egli stesso con i suoi figli e il suo bestiame?» Gesú le rispose: «Chiunque beve di quest'acqua avrà sete di nuovo; ma chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai piú sete; anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui una fonte d'acqua che scaturisce in vita eterna». La donna gli disse: «Signore, dammi di quest'acqua, affinché io non abbia piú sete e non venga piú fin qui ad attingere». Gesú le disse: «Va' a chiamar tuo marito e vieni qua». La donna gli rispose: «Non ho marito». E Gesú: «Hai detto bene: “Non ho marito”; perché hai avuto cinque mariti; e quello che hai ora, non è tuo marito; in questo hai detto la verità». La donna gli disse: «Signore, vedo che tu sei un *profeta. I nostri padri hanno adorato su questo monte, ma voi dite che a *Gerusalemme è il luogo dove bisogna adorare». Gesú le disse: «Donna, credimi; l'ora viene che né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate quel che non conoscete; noi adoriamo quel che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma l'ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; poiché il Padre cerca tali adoratori. Dio è Spirito; e quelli che l'adorano, bisogna che l'adorino in spirito e verità». La donna gli disse: «Io so che il Messia (che è chiamato Cristo) deve venire; quando sarà venuto ci annunzierà ogni cosa». Gesú le disse: «Sono io, io che ti parlo!» In quel mentre giunsero i suoi discepoli e si meravigliarono che egli parlasse con una donna; eppure nessuno gli chiese: «Che cerchi?» o: «Perché discorri con lei?» La donna lasciò dunque la sua secchia, se ne andò in città e disse alla gente: «Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto; non potrebbe essere lui il Cristo?» La gente uscí dalla città e andò da lui. Intanto i discepoli lo pregavano, dicendo: «Maestro, mangia». Ma egli disse loro: «Io ho un cibo da mangiare che voi non conoscete». Perciò i discepoli si dicevano gli uni gli altri: «Forse qualcuno gli ha portato da mangiare?» Gesú disse loro: «Il mio cibo è far la volontà di colui che mi ha mandato, e compiere l'opera sua. Non dite voi che ci sono ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ebbene, vi dico: alzate gli occhi e guardate le campagne come già biancheggiano per la mietitura. Il mietitore riceve una ricompensa e raccoglie frutto per la vita eterna, affinché il seminatore e il mietitore si rallegrino insieme. Poiché in questo è vero il detto: “L'uno semina e l'altro miete”. Io vi ho mandati a mietere là dove voi non avete lavorato; altri hanno faticato, e voi siete subentrati nella loro fatica». Molti Samaritani di quella città credettero in lui a motivo della testimonianza resa da quella donna: «Egli mi ha detto tutto quello che ho fatto». Quando dunque i Samaritani andarono da lui, lo pregarono di trattenersi da loro; ed egli si trattenne là due giorni. E molti di piú credettero a motivo della sua parola e dicevano alla donna: «Non è piú a motivo di quello che tu ci hai detto, che crediamo; perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il Salvatore del mondo». Trascorsi quei due giorni, egli partí di là per andare in Galilea; poiché Gesú stesso aveva attestato che un profeta non è onorato nella sua patria. Quando dunque andò in Galilea, fu accolto dai Galilei, perché avevano visto le cose che egli aveva fatte in Gerusalemme durante la *festa; essi pure infatti erano andati alla festa. Gesú dunque venne di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l'acqua in vino. Vi era un ufficiale del re, il cui figlio era infermo a *Capernaum. Come egli ebbe udito che Gesú era venuto dalla Giudea in Galilea, andò da lui e lo pregò che scendesse e guarisse suo figlio, perché stava per morire. Perciò Gesú gli disse: «Se non vedete segni e miracoli, voi non crederete». L'ufficiale del re gli disse: «Signore, scendi prima che il mio bambino muoia». Gesú gli disse: «Va', tuo figlio vive». Quell'uomo credette alla parola che Gesú gli aveva detta, e se ne andò. E mentre già stava scendendo, i suoi servi gli andarono incontro e gli dissero: «Tuo figlio vive». Allora egli domandò loro a che ora avesse cominciato a star meglio; ed essi gli risposero: «Ieri, all'ora settima, la febbre lo lasciò». Cosí il padre riconobbe che la guarigione era avvenuta nell'ora che Gesú gli aveva detto: «Tuo figlio vive»; e credette lui con tutta la sua casa. Gesú fece questo secondo segno miracoloso, tornando dalla Giudea in Galilea.

Vangelo secondo Giovanni 4:1-54 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

I *farisei avevano sentito dire che Gesù battezzava e faceva più discepoli di Giovanni. (Non era Gesù, però, che battezzava; erano i suoi *discepoli). Quando egli lo seppe, lasciò il territorio della Giudea e se ne andò verso la Galilea, perciò doveva attraversare la Samaria. Così arrivò alla città di Sicàr. Lì vicino c’era il campo che anticamente Giacobbe aveva dato a suo figlio Giuseppe, e c’era anche il pozzo di Giacobbe. Gesù era stanco di camminare e si fermò, seduto sul pozzo. Era circa mezzogiorno. I discepoli entrarono in città per comprare qualcosa da mangiare. Intanto una donna della Samaria viene al pozzo a prendere acqua. Gesù le dice: — Dammi un po’ d'acqua da bere. Risponde la donna: — Perché tu che vieni dalla Giudea chiedi da bere a me che sono Samaritana? (Si sa che i Giudei non hanno buoni rapporti con i Samaritani). Gesù le dice: — Tu non sai chi è che ti ha chiesto da bere e non sai che cosa Dio può darti per mezzo di lui. Se tu lo sapessi, saresti tu a chiederglielo, ed egli ti darebbe acqua viva. La donna osserva: — Signore, tu non hai un secchio, e il pozzo è profondo. Dove la prendi l’acqua viva? Non sei mica più grande di Giacobbe, nostro padre, che usò questo pozzo per sé, per i figli e per le sue bestie, e poi lo lasciò a noi! Gesù risponde alla donna: — Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete. Invece, se uno beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete: l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente che dà la vita eterna. La donna dice a Gesù: — Signore, dammi quest’acqua, così non avrò più sete e non dovrò più venire qui a prendere acqua. Gesù dice alla donna: — Va’ a chiamare tuo marito e torna qui. La donna gli risponde: — Non ho marito. Gesù le dice: — Giusto. È vero che non hai marito. Ne hai avuti cinque, di mariti, e l’uomo che ora hai non è tuo marito. La donna esclama: — Signore, vedo che sei un *profeta! I nostri padri, Samaritani, adoravano Dio su questo monte; voi in Giudea dite che il luogo per adorare Dio è a Gerusalemme. Gesù le dice: — Voi Samaritani adorate Dio senza conoscerlo; noi in Giudea lo adoriamo e lo conosciamo, perché Dio salva gli uomini cominciando dal nostro popolo. Ma credimi: viene il momento in cui l’adorazione di Dio non sarà più legata a questo monte o a Gerusalemme; viene un’ora, anzi è già venuta, in cui gli uomini adoreranno il Padre guidati dallo Spirito e dalla verità di Dio. Dio è spirito. Chi lo adora deve lasciarsi guidare dallo Spirito e dalla verità di Dio. La donna gli risponde: — So che deve venire un *Messia, cioè il *Cristo, l’inviato di Dio. Quando verrà, ci spiegherà ogni cosa. E Gesù: — Sono io il Messia, io che parlo con te. A questo punto giunsero i *discepoli di Gesù. Videro che parlava con una donna, e si meravigliarono. Nessuno però gli disse: «Che vuoi?» o: «Perché parli con lei?». Intanto la donna aveva lasciato la brocca dell'acqua ed era tornata in città a dire alla gente: «Venite a vedere: c’è uno che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Non sarà per caso il Messia?». La gente allora uscì dalla città, e andò verso il pozzo dove c’era Gesù. Intanto i discepoli gli dicevano: — *Maestro, mangia qualcosa! Ma egli disse: — Io ho un cibo che voi non conoscete. I discepoli si chiedevano l’un l’altro: — Forse qualcuno gli ha portato da mangiare? Ma Gesù disse loro: — Il mio cibo è fare la volontà di Dio che mi ha mandato, e compiere la sua opera fino in fondo. C’è un proverbio, da voi, che dice: «Ancora quattro mesi, poi è ora di tagliare il grano». Bene, io vi dico: Alzate gli occhi e guardate i campi! È il momento di mietere. I mietitori ricevono già la paga e mettono insieme un raccolto per la vita eterna. Chi semina e chi raccoglie si rallegrano insieme. Un altro proverbio dice: «Uno semina e l’altro raccoglie». Ebbene, questo si realizza ora: voi non avevate faticato a seminare, eppure io vi ho mandati a raccogliere. Altri hanno faticato prima di voi, e voi siete venuti a raccogliere i frutti della loro fatica. La donna samaritana, intanto, raccontava che Gesù aveva saputo dirle tutto quello che lei aveva fatto; per questo, molti abitanti di quella città della Samaria credettero in Gesù. I Samaritani dunque andarono a cercarlo e lo pregarono di rimanere con loro, e Gesù restò due giorni in quella città. E quando ascoltarono le sue parole, furono molti di più a credere. E dicevano alla donna: «Prima ci aveva persuasi la tua storia, ma ora crediamo in lui perché l’abbiamo sentito con le nostre orecchie, e sappiamo che egli è veramente il salvatore del mondo». Passati i due giorni, Gesù ripartì e si diresse verso la Galilea. Egli aveva dichiarato: «Un *profeta non è apprezzato dai suoi compaesani». Però, quando arrivò in Galilea gli fecero buona accoglienza. Anche loro, infatti, erano andati a Gerusalemme e avevano visto tutto quello che Gesù aveva fatto durante la festa. Gesù andò di nuovo a Cana di Galilea. Era la città dove aveva mutato l’acqua in vino. C’era là un funzionario del re che aveva un figlio ammalato a Cafàrnao. Quando sentì che Gesù dalla Giudea era venuto in Galilea, andò a cercarlo e lo pregava dicendo: — Vieni a Cafàrnao, e fai guarire mio figlio che sta per morire! Gesù gli disse: — Se non vedete prodigi e segni miracolosi, voi non credete. Il funzionario disse: — Signore, vieni prima che il mio bambino muoia. Gesù rispose: — Puoi andare, tuo figlio è fuori pericolo. Quell’uomo credette alla parola di Gesù e tornò verso casa sua. Mentre era per strada, i suoi servi gli andarono incontro dicendo: — Il tuo bambino è fuori pericolo. Il padre volle sapere da loro a che ora suo figlio aveva cominciato a star meglio, e gli dissero: «Ieri pomeriggio verso l’una la febbre se n’è andata». Il padre si rese conto che era proprio l’ora in cui Gesù gli aveva detto: «Tuo figlio è fuori pericolo». Da quel momento credette in Gesù, lui e tutta la sua famiglia. Gesù fece questo secondo segno miracoloso arrivando in Galilea dalla Giudea.

Vangelo secondo Giovanni 4:1-54 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

QUANDO adunque il Signore ebbe saputo che i Farisei aveano udito, che Gesù faceva, e battezzava più discepoli che Giovanni (quantunque non fosse Gesù che battezzava, ma i suoi discepoli); lasciò la Giudea, e se ne andò di nuovo in Galilea. Or gli conveniva passare per il paese di Samaria. Venne adunque ad una città del paese di Samaria, detta Sichar, che è presso della possessione, la quale Giacobbe diede a Giuseppe, suo figliuolo. Or quivi era la fontana di Giacobbe. Gesù adunque, affaticato dal cammino, sedeva così in su la fontana; or era intorno alle sei ore. Ed una donna di Samaria venne, per attinger dell'acqua. E Gesù le disse: Dammi da bere. (Perciocchè i suoi discepoli erano andati nella città, per comperar da mangiare.) Laonde la donna Samaritana gli disse: Come, essendo Giudeo, domandi tu da bere a me, che son donna Samaritana? Poichè i Giudei non usano co' Samaritani. Gesù rispose, e le disse: Se tu conoscessi il dono di Dio, e chi è colui che ti dice: Dammi da bere, tu stessa gliene avresti chiesto, ed egli ti avrebbe dato dell'acqua viva. La donna gli disse: Signore, tu non hai pure alcun vaso da attingere, ed il pozzo è profondo: onde adunque hai quell'acqua viva? Sei tu maggiore di Giacobbe, nostro padre, il qual ci diede questo pozzo, ed egli stesso ne bevve, e i suoi figliuoli, e il suo bestiame? Gesù rispose, e le disse: Chiunque beve di quest'acqua, avrà ancor sete; ma, chi berrà dell'acqua ch'io gli darò, non avrà giammai in eterno sete; anzi, l'acqua ch'io gli darò diverrà in lui una fonte d'acqua saliente in vita eterna. La donna gli disse: Signore, dammi cotest'acqua, acciocchè io non abbia più sete, e non venga più qua ad attingerne. Gesù le disse: Va', chiama il tuo marito, e vieni qua. La donna rispose, e gli disse: Io non ho marito. Gesù le disse: Bene hai detto: Non ho marito. Perciocchè tu hai avuti cinque mariti, e quello che tu hai ora non è tuo marito; questo hai tu detto con verità. La donna gli disse: Signore, io veggo che tu sei profeta. I nostri padri hanno adorato in questo monte; e voi dite che in Gerusalemme è il luogo ove conviene adorare. Gesù le disse: Donna, credimi che l'ora viene, che voi non adorerete il Padre nè in questo monte, nè in Gerusalemme. Voi adorate ciò che non conoscete; noi adoriamo ciò che noi conosciamo; poichè la salute è dalla parte de' Giudei. Ma l'ora viene, e già al presente è, che i veri adoratori adoreranno il Padre in ispirito e verità; perciocchè anche il Padre domanda tali che l'adorino; Iddio è Spirito; perciò, conviene che coloro che l'adorano, l'adorino in ispirito e verità. La donna gli disse: Io so che il Messia, il quale è chiamato Cristo, ha da venire; quando egli sarà venuto, ci annunzierà ogni cosa. Gesù le disse: Io, che ti parlo, son desso. E in su quello, i suoi discepoli vennero, e si maravigliarono ch'egli parlasse con una donna; ma pur niuno disse: Che domandi? o: Che ragioni con lei? La donna adunque, lasciata la sua secchia, se ne andò alla città, e disse alla gente: Venite, vedete un uomo che mi ha detto tutto ciò ch'io ho fatto; non è costui il Cristo? Uscirono adunque della città, e vennero a lui. OR in quel mezzo i suoi discepoli lo pregavano, dicendo: Maestro, mangia. Ma egli disse loro: Io ho da mangiare un cibo, il qual voi non sapete. Laonde i discepoli dicevano l'uno all'altro: Gli ha punto alcuno portato da mangiare? Gesù disse loro: Il mio cibo è ch'io faccia la volontà di colui che mi ha mandato, e ch'io adempia l'opera sua. Non dite voi che vi sono ancora quattro mesi infino alla mietitura? ecco, io vi dico: Levate gli occhi vostri, e riguardate le contrade, come già son bianche da mietere. Or il mietitore riceve premio, e ricoglie frutto in vita eterna; acciocchè il seminatore, e il mietitore si rallegrino insieme. Poichè in questo quel dire è vero: L'uno semina, l'altro miete. Io vi ho mandati a mieter ciò intorno a che non avete faticato; altri hanno faticato, e voi siete entrati nella lor fatica. Or di quella città molti de' Samaritani credettero in lui, per le parole della donna che testimoniava: Egli mi ha dette tutte le cose che io ho fatte. Quando adunque i Samaritani furon venuti a lui, lo pregarono di dimorare presso di loro; ed egli dimorò quivi due giorni. E più assai credettero in lui per la sua parola. E dicevano alla donna: Noi non crediamo più per le tue parole; perciocchè noi stessi l'abbiamo udito, e sappiamo che costui è veramente il Cristo, il Salvator del mondo. ORA, passati que' due giorni, egli si partì di là, e se ne andò in Galilea. Poichè Gesù stesso avea testimoniato che un profeta non è onorato nella sua propria patria. Quando adunque egli fu venuto in Galilea, i Galilei lo ricevettero, avendo vedute tutte le cose ch'egli avea fatte in Gerusalemme nella festa; perciocchè anche essi eran venuti alla festa. Gesù adunque venne di nuovo in Cana di Galilea, dove avea fatto dell'acqua vino. Or v'era un certo ufficial reale, il cui figliuolo era infermo in Capernaum. Costui, avendo udito che Gesù era venuto di Giudea in Galilea, andò a lui, e lo pregò che scendesse, e guarisse il suo figliuolo; perciocchè egli stava per morire. Laonde Gesù gli disse: Se voi non vedete segni e miracoli, voi non crederete. L'ufficial reale gli disse: Signore, scendi prima che il mio fanciullo muoia. Gesù gli disse: Va', il tuo figliuolo vive. E quell'uomo credette alla parola che Gesù gli avea detta; e se ne andava. Ora, come egli già scendeva, i suoi servitori gli vennero incontro, e gli rapportarono, e dissero: Il tuo figliuolo vive. Ed egli domandò loro dell'ora ch'egli era stato meglio. Ed essi gli dissero: Ieri a sette ora la febbre lo lasciò. Laonde il padre conobbe ch' era nella stessa ore, che Gesù gli avea detto: Il tuo figliuolo vive; e credette egli, e tutta la sua casa. Questo secondo segno fece di nuovo Gesù, quando fu venuto di Giudea in Galilea.