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Vangelo secondo Giovanni 6:1-57

Vangelo secondo Giovanni 6:1-57 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

Dopo queste cose Gesù se ne andò all’altra riva del mare di Galilea, cioè il mare di Tiberiade. Una gran folla lo seguiva, perché vedeva i segni miracolosi che egli faceva sugli infermi. Ma Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Or la Pasqua, la festa dei Giudei, era vicina. Gesù dunque, alzati gli occhi e vedendo che una gran folla veniva verso di lui, disse a Filippo: «Dove compreremo del pane perché questa gente abbia da mangiare?» Diceva così per metterlo alla prova; perché sapeva bene quello che stava per fare. Filippo gli rispose: «Duecento denari di pani non bastano perché ciascuno ne riceva un pezzetto». Uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro, gli disse: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cosa sono per così tanta gente?» Gesù disse: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. La gente dunque si sedette, ed erano circa cinquemila uomini. Gesù quindi prese i pani e, dopo aver reso grazie, li distribuì alla gente seduta; lo stesso fece dei pesci, quanti ne vollero. Quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché niente si perda». Essi quindi li raccolsero, e riempirono dodici ceste con i pezzi dei cinque pani d’orzo che erano avanzati a quelli che avevano mangiato. La gente dunque, avendo visto il segno miracoloso che Gesù aveva fatto, disse: «Questi è certo il profeta che deve venire nel mondo». Gesù, quindi, sapendo che stavano per venire a rapirlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, da solo. Quando fu sera, i suoi discepoli scesero al mare e, montati in una barca, si diressero all’altra riva, verso Capernaum. Era già buio e Gesù non era ancora venuto presso di loro. Il mare era agitato, perché tirava un forte vento. Come ebbero remato per circa venticinque o trenta stadi, videro Gesù camminare sul mare e accostarsi alla barca; ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Sono io, non temete». Essi dunque lo vollero prendere nella barca, e subito la barca toccò terra là dove erano diretti. Il giorno seguente, la folla che era rimasta sull’altra riva del mare si rese conto che là non c’era altro che una sola barca e che Gesù non vi era salito con i suoi discepoli, ma che i discepoli erano partiti da soli. Altre barche, intanto, erano giunte da Tiberiade, vicino al luogo dove avevano mangiato il pane dopo che il Signore aveva reso grazie. La folla, dunque, quando ebbe visto che Gesù non era là, e nemmeno i suoi discepoli, montò in quelle barche e andò a Capernaum in cerca di Gesù. Trovatolo di là dal mare, gli dissero: «Rabbì, quando sei giunto qui?» Gesù rispose loro: «In verità, in verità vi dico che voi mi cercate non perché avete visto dei segni miracolosi, ma perché avete mangiato dei pani e siete stati saziati. Adoperatevi non per il cibo che perisce, ma per il cibo che dura in vita eterna, e che il Figlio dell’uomo vi darà; poiché su di lui il Padre, cioè Dio, ha posto il proprio sigillo». Essi dunque gli dissero: «Che dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?» Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato». Allora essi gli dissero: «Quale segno miracoloso fai, dunque, affinché lo vediamo e ti crediamo? Che operi? I nostri padri mangiarono la manna nel deserto, come è scritto: “Egli diede loro da mangiare del pane venuto dal cielo”». Gesù disse loro: «In verità, in verità vi dico che non Mosè vi ha dato il pane che viene dal cielo, ma il Padre mio vi dà il vero pane che viene dal cielo. Poiché il pane di Dio è quello che scende dal cielo, e dà vita al mondo». Essi quindi gli dissero: «Signore, dacci sempre di questo pane». Gesù disse loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà mai più sete. Ma io ve l’ho detto: “Voi {mi} avete visto, eppure non credete!” Tutti quelli che il Padre mi dà verranno a me; e colui che viene a me, non lo caccerò fuori; perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. Questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nessuno di quelli che egli mi ha dati, ma che li risusciti nell’ultimo giorno. Poiché questa è la volontà del Padre mio: che chiunque contempla il Figlio e crede in lui, abbia vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno». Perciò i Giudei mormoravano di lui perché aveva detto: «Io sono il pane che è disceso dal cielo». Dicevano: «Non è costui Gesù, il figlio di Giuseppe, del quale conosciamo il padre e la madre? Come mai ora dice: “Io sono disceso dal cielo”?» Gesù rispose loro: «Non mormorate tra di voi. Nessuno può venire a me se il Padre che mi ha mandato non lo attira; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. È scritto nei profeti: “Saranno tutti istruiti da Dio”. Chiunque ha udito il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Perché nessuno ha visto il Padre, se non colui che è da Dio; egli ha visto il Padre. In verità, in verità vi dico: chi crede in me ha vita eterna. Io sono il pane della vita. I vostri padri mangiarono la manna nel deserto e morirono. Questo è il pane che discende dal cielo, affinché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivente che è disceso dal cielo; se uno mangia di questo pane vivrà in eterno; e il pane che io darò per la vita del mondo è la mia carne». I Giudei dunque discutevano tra di loro, dicendo: «Come può costui darci da mangiare la sua carne?» Perciò Gesù disse loro: «In verità, in verità vi dico che se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete vita in voi. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue è vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me, e io in lui. Come il Padre vivente mi ha mandato e io vivo a motivo del Padre, così chi mi mangia vivrà anch’egli a motivo di me.

Vangelo secondo Giovanni 6:1-57 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

Dopo queste cose Gesú se ne andò all'altra riva del mare di *Galilea, cioè il mare di Tiberiade. Una gran folla lo seguiva, perché vedeva i miracoli che egli faceva sugli infermi. Ma Gesú salí sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Or la Pasqua, la *festa dei Giudei, era vicina. Gesú dunque, alzati gli occhi e vedendo che una gran folla veniva verso di lui, disse a *Filippo: «Dove compreremo del pane perché questa gente abbia da mangiare?» Diceva cosí per metterlo alla prova; perché sapeva bene quello che stava per fare. Filippo gli rispose: «Duecento *denari di pani non bastano perché ciascuno ne riceva un pezzetto». Uno dei suoi discepoli, *Andrea, fratello di *Simon *Pietro, gli disse: «C'è qui un ragazzo che ha cinque pani d'orzo e due pesci; ma che cosa sono per tanta gente?» Gesú disse: «Fateli sedere». C'era molta erba in quel luogo. La gente dunque si sedette, ed erano circa cinquemila uomini. Gesú, quindi, prese i pani e, dopo aver reso grazie, li distribuí alla gente seduta; lo stesso fece dei pesci, quanti ne vollero. Quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché niente si perda». Essi quindi li raccolsero e riempirono dodici ceste di pezzi che di quei cinque pani d'orzo erano avanzati a quelli che avevano mangiato. La gente dunque, avendo visto il miracolo che Gesú aveva fatto, disse: «Questi è certo il *profeta che deve venire nel mondo». Gesú, quindi, sapendo che stavano per venire a rapirlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, tutto solo. Quando fu sera, i suoi discepoli scesero al mare e, montati in una barca, si dirigevano all'altra riva, verso *Capernaum. Era già buio e Gesú non era ancora venuto presso di loro. Il mare era agitato, perché tirava un forte vento. Com'ebbero remato per circa venticinque o trenta *stadi, videro Gesú camminare sul mare e accostarsi alla barca; ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Sono io, non temete». Essi dunque lo vollero prendere nella barca, e subito la barca toccò terra là dove erano diretti. La folla che era rimasta sull'altra riva del mare aveva notato che non c'era là altro che una barca sola, e che Gesú non vi era entrato con i suoi discepoli, ma che i discepoli erano partiti da soli. Altre barche erano giunte da Tiberiade, presso il luogo dove avevano mangiato il pane dopo che il Signore aveva reso grazie. La folla, dunque, quando ebbe visto che Gesú non era là e che non vi erano i suoi discepoli, montò in quelle barche, e andò a Capernaum in cerca di Gesú. Trovatolo di là dal mare, gli dissero: «*Rabbí, quando sei giunto qui?» Gesú rispose loro: «In verità, in verità vi dico che voi mi cercate, non perché avete visto dei segni miracolosi, ma perché avete mangiato dei pani e siete stati saziati. Adoperatevi non per il cibo che perisce, ma per il cibo che dura in vita eterna e che il *Figlio dell'uomo vi darà; poiché su di lui il Padre, cioè Dio, ha apposto il proprio sigillo». Essi dunque gli dissero: «Che dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?» Gesú rispose loro: «Questa è l'opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato». Allora essi gli dissero: «Quale segno miracolosoxx fai, dunque, perché lo vediamo e ti crediamo? Che operi? I nostri padri mangiarono la *manna nel deserto, come è scritto: “Egli diede loro da mangiare del pane venuto dal cielo”». Gesú disse loro: «In verità, in verità vi dico che non *Mosè vi ha dato il pane che viene dal cielo, ma il Padre mio vi dà il vero pane che viene dal cielo. Poiché il pane di Dio è quello che scende dal cielo, e dà vita al mondo». Essi quindi gli dissero: «Signore, dacci sempre di codesto pane». Gesú disse loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà piú fame e chi crede in me non avrà mai piú sete. Ma io ve l'ho detto: “Voi mi avete visto, eppure non credete!” Tutti quelli che il Padre mi dà verranno a me; e colui che viene a me, non lo caccerò fuori; perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. Questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nessuno di quelli che egli mi ha dati, ma che li risusciti nell'ultimo giorno. Poiché questa è la volontà del Padre mio: che chiunque contempla il Figlio e crede in lui, abbia vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno». Perciò i Giudei mormoravano di lui perché aveva detto: «Io sono il pane che è disceso dal cielo». Dicevano: «Non è costui Gesú, il figlio di *Giuseppe, del quale conosciamo il padre e la madre? Come mai ora dice: “Io sono disceso dal cielo?”» Gesú rispose loro: «Non mormorate tra di voi. Nessuno può venire a me se non lo attira il Padre, che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. È scritto nei profeti: “Saranno tutti istruiti da Dio”. Ogni uomo che ha udito il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Perché nessuno ha visto il Padre, se non colui che è da Dio; egli ha visto il Padre. In verità, in verità vi dico: chi crede in me ha vita eterna. Io sono il pane della vita. I vostri padri mangiarono la manna nel deserto e morirono. Questo è il pane che discende dal cielo, affinché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivente, che è disceso dal cielo; se uno mangia di questo pane vivrà in eterno; e il pane che io darò è la mia carne, [che darò] per la vita del mondo». I Giudei dunque discutevano tra di loro, dicendo: «Come può costui darci da mangiare la sua carne?» Perciò Gesú disse loro: «In verità, in verità vi dico che se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete vita in voi. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue è vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me, e io in lui. Come il Padre vivente mi ha mandato e io vivo a motivo del Padre, cosí chi mi mangia vivrà anch'egli a motivo di me.

Vangelo secondo Giovanni 6:1-57 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

Dopo un po’ di tempo, Gesù attraversò il lago di Galilea, detto anche di *Tiberìade. Molta gente gli andava dietro, perché vedevano i segni miracolosi che faceva guarendo i malati. Mancavano pochi giorni alla festa ebraica della *Pasqua. Gesù salì sulla montagna, e si sedette lì con i suoi *discepoli. Poi si guardò attorno, e vide tutta la gente che era venuta. Allora disse a Filippo: — Dove potremo comprare il pane necessario per sfamare questa gente? Gesù sapeva benissimo quello che avrebbe fatto, ma diceva così per mettere alla prova Filippo. Filippo rispose: — Duecento monete d'argento non basterebbero neppure per dare un pezzo di pane a tutti. Un altro discepolo, Andrea che era fratello di Simon Pietro, disse: — C’è qui un ragazzo che ha cinque pagnotte d'orzo e due pesci arrostiti. Ma non è nulla, per tanta gente! Gesù ordinò: — Dite alla gente di sedersi per terra. Il terreno era erboso, e tutti si sedettero in terra. Erano circa cinquemila. Gesù prese il pane, fece una preghiera di ringraziamento, poi cominciò a distribuire a tutti pane e pesce a volontà. Quando tutti ebbero mangiato a sufficienza, Gesù disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Essi li raccolsero, e riempirono dodici cesti con gli avanzi delle cinque pagnotte. La gente, vedendo il segno miracoloso che Gesù aveva fatto, diceva: «Questo è veramente il *profeta che deve venire nel mondo». Gesù allora, sapendo che volevano prenderlo per farlo diventare re, se ne andò di nuovo verso la montagna, tutto solo. Verso sera i discepoli scesero in riva al lago; presero la barca e si avviarono verso la riva opposta, in direzione di Cafàrnao. Ormai era notte e Gesù non li aveva ancora raggiunti. Il lago era agitato perché soffiava un forte vento. I discepoli avevano remato per circa quattro o cinque chilometri. A un tratto videro Gesù che camminava sul lago e si avvicinava alla barca, e si spaventarono. Ma Gesù disse: «Sono io; non abbiate paura». Allora fecero salire Gesù nella barca, e subito giunsero a riva là dove erano diretti. Intanto, molta gente era rimasta sull’altra riva del lago. Il giorno seguente si accorsero che c’era solo una barca, — e si ricordarono che il giorno prima Gesù non era salito in barca con i suoi discepoli. I discepoli erano partiti da soli. Però da Tiberìade alcune barche arrivarono là dove il Signore aveva fatto la preghiera di ringraziamento e aveva dato da mangiare il pane a cinquemila persone. Visto che Gesù e i suoi discepoli non c’erano più, la gente prese quelle barche e andò a Cafàrnao per cercarlo. Attraversato il lago, trovarono Gesù e gli dissero: — *Maestro, quando sei venuto qui? Gesù rispose: — Voi mi cercate, ma non per i segni miracolosi! Ve lo dico io: voi mi cercate solo perché avete mangiato il pane e vi siete levati la fame. Non datevi da fare per il cibo che si consuma e si guasta, ma per il cibo che dura e conduce alla vita eterna. Ve lo darà il *Figlio dell'uomo. Dio ha messo su di lui il suo segno di approvazione. La gente domandò a Gesù: — Quali sono le opere che Dio vuole da noi? Siamo pronti a farle! Gesù rispose: — Un’opera sola Dio vuole da voi, questa: che crediate in colui che Dio ha mandato. Gli risposero: — Che cosa fai di straordinario, perché crediamo in te? I nostri antenati mangiarono la *manna nel deserto; come dice la *Bibbia: Ha dato loro da mangiare un pane venuto dal cielo. Tu, che opere fai? Gesù disse loro: — Ve lo assicuro: non è Mosè che vi ha dato il pane venuto dal cielo. È il Padre mio che vi dà il vero pane venuto dal cielo. Il pane di Dio è quello che viene dal cielo e dà la vita al mondo. La gente gli disse: — Signore, dacci sempre questo pane! Gesù disse: «Io sono il pane che dà la vita. Chi si avvicina a me con fede non avrà più fame; chi mette la sua fiducia in me non avrà più sete. Ma come vi ho già detto, non volete credere. Eppure mi avete veduto! «Tutti quelli che il Padre mi dà si avvicineranno a me; e chi si avvicina a me con fede io non lo respingerò. Non sono venuto dal cielo per fare quello che voglio io: devo fare la volontà del Padre che mi ha mandato. E la volontà del Padre che mi ha mandato è questa: che io non perda nessuno di quelli che mi ha dato, ma li risusciti nell’ultimo giorno. Il Padre mio vuole così: chi riconosce il Figlio e crede in lui avrà la vita eterna, e io lo risusciterò nell’ultimo giorno». Quegli Ebrei che parlavano con Gesù si misero a protestare perché aveva detto: «Io sono il pane venuto dal cielo»; e osservavano: — Costui è Gesù, non è vero? È il figlio di Giuseppe. Conosciamo bene suo padre e sua madre. Come mai ora dice: Io sono venuto dal cielo? Gesù rispose: — Smettetela di protestare tra di voi. Nessuno può avvicinarsi a me con fede, se non lo attira il Padre che mi ha mandato. E io lo risusciterò nell’ultimo giorno. I profeti hanno scritto queste parole: Tutti saranno istruiti da Dio; ebbene, chiunque ascolta Dio Padre ed è istruito da lui si avvicina a me con fede. Nessuno però ha visto il Padre se non il Figlio che viene dal Padre. Egli ha visto il Padre. Ve lo assicuro: chi crede ha la vita eterna. Io sono il pane che dà la vita. I vostri antenati, nel deserto, mangiarono la *manna e poi morirono ugualmente; invece, il pane venuto dal cielo è diverso: chi ne mangia non morirà. Io sono il pane, quello vivo, venuto dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà per sempre. Il pane che io gli darò è il mio corpo, dato perché il mondo abbia la vita. Gli avversari di Gesù si misero a discutere tra di loro. Dicevano: — Come può darci il suo corpo da mangiare? Gesù replicò: — Io vi dichiaro una cosa: se non mangiate il corpo del *Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia il mio corpo e beve il mio sangue ha la vita eterna, e io lo risusciterò l’ultimo giorno; perché il mio corpo è vero cibo e il mio sangue è vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane unito a me e io a lui. Il Padre è la vita: io sono stato mandato da lui e ho la vita grazie a lui; così, chi mangia me avrà la vita grazie a me.

Vangelo secondo Giovanni 6:1-57 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

DOPO queste cose, Gesù se ne andò all'altra riva del mar della Galilea, che è il mar di Tiberiade. E gran moltitudine lo seguitava, perciocchè vedevano i miracoli ch'egli faceva negl'infermi. Ma Gesù salì in sul monte, e quivi sedeva co' suoi discepoli. Or la pasqua, la festa de' Giudei, era vicina. Gesù adunque, alzati gli occhi, e veggendo che gran moltitudine veniva a lui, disse a Filippo: Onde comprerem noi del pane, per dar da mangiare a costoro? (Or diceva questo, per provarlo, perciocchè egli sapeva quel ch'era per fare.) Filippo gli rispose: Del pane per dugento denari non basterebbe loro, perchè ciascun d'essi ne prendesse pure un poco. Andrea, fratello di Simon Pietro, l'uno de' suoi discepoli, gli disse: V'e qui un fanciullo, che ha cinque pani d'orzo, e due pescetti; ma, che è ciò per tanti? E Gesù disse: Fate che gli uomini si assettino. Or v'era in quel luogo erba assai. La gente adunque si assettò, ed erano in numero d'intorno a cinquemila. E Gesù prese i pani, e, rese grazie, li distribuì a' discepoli, e i discepoli alla gente assettata; il simigliante fece dei pesci, quanti ne volevano. E dopo che furon saziati, Gesù disse a' suoi discepoli: Raccogliete i pezzi avanzati, che nulla se ne perda. Essi adunque li raccolsero, ed empierono dodici corbelli di pezzi di que' cinque pani d'orzo, ch'erano avanzati a coloro che aveano mangiato. Laonde la gente, avendo veduto il miracolo che Gesù avea fatto, disse: Certo costui è il profeta, che deve venire al mondo. Gesù adunque, conoscendo che verrebbero, e lo rapirebbero per farlo re, si ritrasse di nuovo in sul monte, tutto solo. E QUANDO fu sera, i suoi discepoli discesero verso il mare. E montati nella navicella, traevano all'altra riva del mare, verso Capernaum; e già era scuro, e Gesù non era venuto a loro. E perchè soffiava un gran vento, il mare era commosso. Ora, quando ebbero vogato intorno a venticinque o trenta stadi, videro Gesù che camminava in sul mare, e si accostava alla navicella, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: Son io, non temiate. Essi adunque volonterosamente lo ricevettero dentro la navicella; e subitamente la navicella arrivò là dove essi traevano. IL giorno seguente, la moltitudine ch'era restata all'altra riva del mare, avendo veduto che quivi non v'era altra navicella che quell'una nella quale erano montati i discepoli di Gesù, e ch'egli non v'era montato con loro; anzi che i suoi discepoli erano partiti soli (or altre navicelle eran venute di Tiberiade, presso del luogo, ove, avendo il Signore rese grazie, aveano mangiato il pane); la moltitudine, dico, come ebbe veduto che Gesù non era quivi, nè i suoi discepoli, montò anch'ella in quelle navicelle, e venne in Capernaum, cercando Gesù. E trovatolo di là dal mare, gli disse: Maestro, quando sei giunto qua? Gesù rispose loro, e disse: In verità, in verità, io vi dico, che voi mi cercate, non perciocchè avete veduti miracoli; ma, perciocchè avete mangiato di quei pani, e siete stati saziati. Adoperatevi, non intorno al cibo che perisce, ma intorno al cibo che dimora in vita eterna, il quale il Figliuol dell'uomo vi darà; perciocchè esso ha il Padre, cioè Iddio, suggellato. Laonde essi gli dissero: Che faremo, per operar le opere di Dio? Gesù rispose, e disse loro: Questa è l'opera di Dio: che voi crediate in colui ch'egli ha mandato. Laonde essi gli dissero: Qual segno fai tu adunque, acciocchè noi lo veggiamo, e ti crediamo? che operi? I nostri padri mangiarono la manna nel deserto, come è scritto: Egli diè loro a mangiare del pan celeste. Allora Gesù disse loro: In verità, in verità, io vi dico, che Mosè non vi ha dato il pane celeste; ma il Padre mio vi dà il vero pane celeste. Perciocchè il pan di Dio è quel che scende dal cielo, e dà vita al mondo. Essi adunque gli dissero: Signore, dacci del continuo cotesto pane. E Gesù disse loro: Io sono il pan della vità; chi viene a me non avrà fame, e chi crede in me non avrà giammai sete. Ma io vi ho detto che, benchè mi abbiate veduto, non però credete. Tutto quello che il Padre mi dà verrà a me, ed io non caccerò fuori colui che viene a me. Perciocchè io son disceso del cielo, non acciocchè io faccia la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. Ora questa è la volontà del Padre che mi ha mandato: ch'io non perda niente di tutto ciò ch'egli mi ha dato; anzi, ch'io lo riscusciti nell'ultimo giorno. Ma altresì la volontà di colui che mi ha mandato è questa: che chiunque vede il Figliuolo, e crede in lui, abbia vita eterna; ed io lo risusciterò nell'ultimo giorno. I Giudei adunque mormoravano di lui, perciocchè egli avea detto: Io sono il pane ch'è disceso dal cielo. E dicevano: Costui non è egli Gesù, figliuol di Giuseppe, di cui noi conosciamo il padre e la madre? come adunque dice costui: Io son disceso dal cielo? Laonde Gesù rispose, e disse loro: Non mormorate tra voi. Niuno può venire a me, se non che il Padre che mi ha mandato lo tragga; ed io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Egli è scritto ne' profeti: E tutti saranno insegnati da Dio. Ogni uomo dunque che ha udito dal Padre, ed ha imparato, viene a me. Non già che alcuno abbia veduto il Padre, se non colui ch'è da Dio; esso ha veduto il Padre. In verità, in verità, io vi dico: Chi crede in me ha vita eterna. Io sono il pan della vita. I vostri padri mangiarono la manna nel deserto, e morirono. Quest'è il pane ch'è disceso dal cielo, acciocchè chi ne avrà mangiato non muoia. Io sono il vivo pane, ch'è disceso dal cielo; se alcun mangia di questo pane viverà in eterno; or il pane che io darò è la mia carne, la quale io darò per la vita del mondo. I Giudei adunque contendevan fra loro, dicendo: Come può costui darci a mangiar la sua carne? Perciò Gesù disse loro: In verità, in verità, io vi dico, che se voi non mangiate la carne del Figliuol dell'uomo, e non bevete il suo sangue, voi non avete la vita in voi. Chi mangia la mia carne, e beve il mio sangue, ha vita eterna; ed io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Perciocchè la mia carne è veramente cibo, ed il mio sangue è veramente bevanda. Chi mangia la mia carne, e beve il mio sangue, dimora in me, ed io in lui. Siccome il vivente Padre mi ha mandato, ed io vivo per il Padre, così, chi mi mangia viverà anch'egli per me.