Gioele 2:1-17
Gioele 2:1-17 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Suonate la tromba a Sion! Date l’allarme sul mio monte santo! Tremino tutti gli abitanti del paese, perché il giorno del SIGNORE viene, è vicino, giorno di tenebre, di densa oscurità, giorno di nubi e di fitta nebbia! Come l’aurora, si sparge sui monti un popolo numeroso e potente, quale non se n’è mai visto prima, e non se ne vedrà mai più in appresso negli anni delle generazioni future. Davanti a lui un fuoco divora, dietro divampa una fiamma. Prima di lui il paese era come il giardino di Eden, dopo di lui è un deserto desolato; nulla gli sfugge. A vederli, sembrano cavalli, corrono come dei cavalieri. Sembra un fragore di carri, quando saltano sulle vette dei monti; crepitano come la fiamma che brucia la stoppia. Sono come un popolo poderoso, schierato in battaglia. Davanti a loro tremano i popoli, ogni volto impallidisce. Corrono come prodi, danno la scalata alle mura come guerrieri; ognuno va diritto davanti a sé e non devia dal proprio sentiero. Nessuno spinge il suo vicino, ognuno avanza per la sua strada; si slanciano in mezzo alle frecce, non rompono le file. Invadono la città, corrono sulle mura; salgono sulle case, entrano per le finestre come ladri. Davanti a loro la terra trema, i cieli sono scossi, il sole e la luna si oscurano, le stelle perdono il loro splendore. Il SIGNORE fa sentire la sua voce davanti al suo esercito, perché le sue schiere sono innumerevoli, perché l’esecutore della sua parola è potente, perché il giorno del SIGNORE è grande, davvero terribile! Chi potrà sopportarlo? «Nondimeno, anche adesso», dice il SIGNORE, «tornate a me con tutto il vostro cuore, con digiuni, con pianti e con lamenti!» Stracciatevi il cuore, non le vesti; tornate al SIGNORE, vostro Dio, perché egli è misericordioso e pietoso, lento all’ira e pieno di bontà, e si pente del male che manda. Può darsi che egli torni e si penta, e lasci dietro a sé una benedizione: un’offerta e una libazione per il SIGNORE, vostro Dio. Suonate la tromba a Sion, proclamate un digiuno, convocate una solenne assemblea! Adunate il popolo, santificate l’assemblea! Adunate i vecchi, i bambini e quelli che poppano ancora! Esca lo sposo dalla sua camera, e la sposa dalla camera nuziale! Piangano, fra il portico e l’altare, i sacerdoti, ministri del SIGNORE, e dicano: «Risparmia, o SIGNORE, il tuo popolo e non esporre la tua eredità all’infamia, allo scherno delle nazioni! Perché dovrebbero dire fra i popoli: “Dov’è il loro Dio?”».
Gioele 2:1-17 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Sonate la tromba a *Sion! Date l'allarme sul mio monte santo! Tremino tutti gli abitanti del paese, perché il *giorno del Signore viene, è vicino, giorno di tenebre, di densa oscurità, giorno di nubi e di fitta nebbia! Come l'aurora, si sparge sui monti un popolo numeroso e potente, quale non se n'è mai visto prima, e non se ne vedrà mai piú in appresso negli anni delle generazioni future. Davanti a lui un fuoco divora, dietro divampa una fiamma; prima di lui, il paese era come il giardino dell'*Eden; dopo di lui, è un deserto desolato; nulla gli sfugge. A vederli, sembrano cavalli, corrono come dei cavalieri. Sembra un fragore di carri, quando saltano sulle vette dei monti; crepitano come la fiamma che brucia la stoppia; sono come un popolo poderoso, schierato in battaglia. Davanti a loro tremano i popoli, ogni volto impallidisce. Corrono come prodi, danno la scalata alle mura come guerrieri; ognuno va diritto davanti a sé e non devia dal proprio sentiero; nessuno spinge il suo vicino, ognuno avanza per la sua strada; si slanciano in mezzo alle frecce, non rompono le file. Invadono la città, corrono sulle mura; salgono sulle case, entrano per le finestre come ladri. Davanti a loro la terra trema, i cieli sono scossi, il sole e la luna si oscurano, le stelle perdono il loro splendore. Il Signore fa sentire la sua voce davanti al suo esercito, perché le sue schiere sono innumerevoli, perché l'esecutore della sua parola è potente, perché il giorno del Signore è grande, davvero terribile! Chi potr sopportarlo? «Nondimeno, anche adesso», dice il Signore, «tornate a me con tutto il vostro cuore, con digiuni, con pianti e con lamenti!» Stracciatevi il cuore, non le vesti; tornate al Signore, vostro Dio, perché egli è misericordioso e pietoso, lento all'ira e pieno di bontà, e si pente del male che manda. Può darsi che egli torni e si penta, e lasci dietro a sé una benedizione: un'offerta e una *libazione per il Signore, vostro Dio. Sonate la tromba a Sion, proclamate un digiuno, convocate una solenne assemblea! Adunate il popolo, santificate l'assemblea! Adunate i vecchi, i bambini, e quelli che poppano ancora! Esca lo sposo dalla sua camera, e la sposa dalla camera nuziale! Piangano, fra il portico e l'altare, i *sacerdoti, ministri del Signore, e dicano: «Risparmia, o Signore, il tuo popolo e non esporre la tua eredità all'infamia, allo scherno delle nazioni! Perché dovrebbero dire fra i popoli: “Dov'è il loro Dio?”»
Gioele 2:1-17 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Suonate la tromba e date l’allarme in Sion, il monte santo di Dio. Tremate, abitanti di Giuda: il Figlio dell'uomo è vicino: sta per arrivare. Sarà un giorno di tenebre e di buio, un giorno nero e nuvoloso. Sciami di cavallette avanzano come quando l’oscurità si spande sui monti. Non si è mai visto niente di simile e mai più si vedrà. Dove esse arrivano divorano le piante come fuoco. Davanti a loro, la terra è come il giardino d'Eden, ma dopo che sono passate rimane un deserto desolato: non lasciano nulla. Sembrano tanti cavalli, passano veloci come cavalli da corsa. Sembra di udire il fragore di carri da guerra, che saltano sulla cima dei monti, o il crepitio di stoppia bruciata dal fuoco. Sono come un esercito potente, schierato a battaglia. Quando si avvicinano tutti i popoli si spaventano, i volti impallidiscono. Avanzano come guerrieri, scalano le mura come soldati. Seguono la propria strada, non sbagliano direzione. Non si intralciano tra loro, procedono tutte affiancate. Si gettano attraverso le frecce: nessuno può fermarle. Piombano sulla città, scalano le mura, penetrano nelle case, entrano dalle finestre come ladri. Davanti a loro la terra trema, il cielo si scuote, il sole e la luna si oscurano e le stelle non brillano più. Il Signore dà ordini a questo suo esercito: sono come truppe numerose e potenti, e gli ubbidiscono. Grande e terribile è il giorno del Signore! Chi potrà mai sopravvivere? «Perciò, — dice il Signore, — tornate sinceramente a me con digiuni, pianti e lamenti. Non basta strapparsi le vesti, bisogna cambiare il cuore!». Tornate al Signore, vostro Dio. Egli è buono e misericordioso, è paziente e mantiene sempre le sue promesse. È pronto a perdonare piuttosto che a punire. Forse il Signore vostro Dio muterà pensiero e vi benedirà con abbondanti raccolti. Allora potrete offrirgli grano e vino. Suonate la tromba sul monte Sion, proclamate un solenne digiuno, convocate un’assemblea. Radunate il popolo, preparate una riunione sacra. Chiamate gli anziani e i giovani, portate anche i lattanti. Anche i giovani appena sposati devono lasciare il loro letto e venire. I sacerdoti che servono il Signore, piangano nel cortile del tempio tra l’altare e l’atrio del santuario e rivolgano la loro supplica a Dio: «Signore, pietà del tuo popolo. Noi apparteniamo a te. Non permettere che le altre nazioni ridano di noi e dicano: “Dov’è il vostro Dio?”».
Gioele 2:1-17 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
Sonate con la tromba n Sion, e date di gran gridi nel monte mio santo, sieno commossi tutti gli abitanti del paese; perciocchè il giorno del Signore viene, perciocchè egli è presso; giorno di tenebre e di caligine; giorno di nuvola e di folta oscurità, che si spande su per li monti, come l'alba; un grande, e possente popolo viene, il cui simile non fu giammai nè sarà dopo lui in alcuna età. Davanti a lui un fuoco divora, e dietro a lui una fiamma divampa; la terra è davanti a lui come il giardino di Eden, e dietro a lui è un deserto di desolazione; ed anche egli non lascia nulla di resto. Il suo aspetto è come l'aspetto de' cavalli, e corrono come cavalieri. Saltano su per le cime de' monti, facendo strepito come carri; come fiamma di fuoco, che arde della stoppia; come un gran popolo apparecchiato alla battaglia. I popoli saranno angosciati veggendolo, ogni faccia ne impallidirà. Correranno come uomini prodi, saliranno sopra le mura come uomini di guerra; e cammineranno ciascuno nell'ordine suo, e non torceranno i lor sentieri. E l'uno non incalzerà l'altro, ciascuno camminerà per la sua strada, e si avventeranno per mezzo le spade, e non saranno feriti. Andranno attorno per la città, correranno sopra le mura, saliranno nelle case, entreranno per le finestre, come un ladro. La terra tremerà davanti a loro, il cielo ne sarà scrollato; il sole e la luna ne saranno oscurati, e le stelle sottrarranno il loro splendore. E il Signore darà fuori la sua voce in capo al suo esercito; perciocchè il suo campo sarà grandissimo; perciocchè l'esecutor della sua parola sarà possente; perciocchè il giorno del Signore sarà grande, e grandemente spaventevole; e chi lo potrà sostenere? Ma pure anche, dice il Signore, ora convertitevi a me di tutto il cuor vostro, e con digiuno, e con pianto, e con cordoglio. E stracciate i vostri cuori, e non i vostri vestimenti; e convertitevi al Signore Iddio vostro; perciocchè egli è misericordioso e pietoso, lento all'ira, e di gran benignità, e si pente del male. Chi sa se egli si rivolgerà, e si pentirà, e lascerà dietro a sè qualche benedizione, qualche offerta di panatica, e da spandere, da fare al Signore Iddio vostro? Sonate la tromba in Sion, santificate il digiuno, bandite la solenne raunanza; adunate il popolo, santificate la raunanza, congregate i vecchi, accogliete i piccoli fanciulli, e quelli che lattano ancora le mammelle; esca lo sposo della sua camera, e la sposa del suo letto di nozze. Piangano i sacerdoti, ministri del Signore, fra il portico e l'altare, e dicano: Perdona, Signore, al tuo popolo; e non esporre la tua eredità a vituperio, facendo che le genti la signoreggino; perchè si direbbe egli fra i popoli: Dove è l'Iddio loro?