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Lamentazioni 3:1-26

Lamentazioni 3:1-26 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

Io sono l’uomo che ha visto l’afflizione sotto la verga del suo furore. Egli mi ha condotto, mi ha fatto camminare nelle tenebre e non nella luce. Sì, contro di me di nuovo volge la sua mano tutto il giorno. Egli ha consumato la mia carne e la mia pelle, ha spezzato le mie ossa. Ha costruito contro di me e mi ha circondato di veleno e di affanno. Mi ha fatto abitare in luoghi tenebrosi, come quelli che sono morti da lungo tempo. Mi ha circondato di un muro, perché non esca; mi ha caricato di pesanti catene. Anche quando grido e chiamo aiuto, egli chiude l’accesso alla mia preghiera. Egli mi ha sbarrato la via con blocchi di pietra, ha sconvolto i miei sentieri. È stato per me come un orso in agguato, come un leone in luoghi nascosti. Mi ha sviato dal mio cammino e mi ha squarciato, mi ha reso desolato. Ha teso il suo arco, mi ha posto come bersaglio delle sue frecce. Mi ha fatto penetrare nelle reni le frecce della sua faretra. Io sono diventato lo scherno di tutto il mio popolo, la sua canzone di tutto il giorno. Egli mi ha saziato di amarezza, mi ha abbeverato di assenzio. Mi ha spezzato i denti con la ghiaia, mi ha affondato nella cenere. Tu mi hai allontanato dalla pace, io ho dimenticato il benessere. Io ho detto: «È sparita la mia fiducia, non ho più speranza nel SIGNORE!» Ricòrdati della mia afflizione, della mia vita raminga, dell’assenzio e del veleno! Io me ne ricordo sempre, e ne sono intimamente prostrato. Ecco ciò che voglio richiamare alla mente, ciò che mi fa sperare: è una grazia del SIGNORE che non siamo stati completamente distrutti; le sue compassioni infatti non sono esaurite, si rinnovano ogni mattina. Grande è la tua fedeltà! «Il SIGNORE è la mia parte», io dico, «perciò spererò in lui». Il SIGNORE è buono con quelli che sperano in lui, con chi lo cerca. È bene aspettare in silenzio la salvezza del SIGNORE.

Lamentazioni 3:1-26 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

Io sono l'uomo che ha visto l'afflizione sotto la verga del suo furore. Egli mi ha condotto, mi ha fatto camminare nelle tenebre e non nella luce. Sí, contro di me di nuovo volge la sua mano tutto il giorno. Egli ha consumato la mia carne e la mia pelle, ha spezzato le mie ossa. Ha costruito contro di me e mi ha circondato di veleno e di affanno. Mi ha fatto abitare in luoghi tenebrosi, come quelli che sono morti da lungo tempo. Mi ha circondato di un muro, perché non esca; mi ha caricato di pesanti catene. Anche quando grido e chiamo aiuto, egli chiude l'accesso alla mia preghiera. Egli mi ha sbarrato la via con blocchi di pietra, ha sconvolto i miei sentieri. È stato per me come un orso in agguato, come un leone in luoghi nascosti. Mi ha sviato dal mio cammino, e mi ha squarciato, mi ha reso desolato. Ha teso il suo arco, mi ha posto come bersaglio delle sue frecce. Mi ha fatto penetrare nelle reni le frecce della sua faretra. Io sono diventato lo scherno di tutto il mio popolo, la sua canzone di tutto il giorno. Egli mi ha saziato d'amarezza, mi ha abbeverato d'assenzio. Mi ha spezzato i denti con la ghiaia, mi ha affondato nella cenere. Tu mi hai allontanato dalla pace, io ho dimenticato il benessere. Io ho detto: «È sparita la mia fiducia, non ho piú speranza nel Signore!» Ricòrdati della mia afflizione, della mia vita raminga, dell'assenzio e del veleno! Io me ne ricordo sempre, e ne sono intimamente prostrato. Ecco ciò che voglio richiamare alla mente, ciò che mi fa sperare: è una grazia del Signore che non siamo stati completamente distrutti; le sue compassioni infatti non sono esaurite; si rinnovano ogni mattina. Grande è la tua fedeltà! «Il Signore è la mia parte», io dico, «perciò spererò in lui». Il Signore è buono con quelli che sperano in lui, con chi lo cerca. È bene aspettare in silenzio la salvezza del Signore.

Lamentazioni 3:1-26 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

Io sono l’uomo che ha conosciuto la miseria sotto il bastone dell'ira del Signore. Egli mi ha fatto camminare nelle tenebre, non nella luce. Continua a colpirmi un giorno dopo l’altro. Mi ha ridotto a uno scheletro e ha spezzato le mie ossa. Tutto intorno mi ha innalzato un muro di amarezze e difficoltà. Mi ha fatto abitare nelle tenebre come chi è morto da lungo tempo. Mi ha chiuso tra quattro mura, mi ha legato con pesanti catene. Anche se grido e chiedo aiuto, egli soffoca la mia preghiera. Mi ha sbarrato ogni strada con blocchi di pietra, mi ha chiuso ogni sentiero. Egli è stato per me un orso nascosto, un leone sempre in agguato. Mi ha reso la strada impossibile, mi ha fatto a pezzi e mi ha lasciato sconsolato. Ha teso il suo arco e mi ha preso come bersaglio, ha trapassato le mie reni con tutte le sue frecce. Tutti ridono di me, ogni giorno mi canzonano. Mi ha fatto mangiare erbe amare, e mi ha dato da bere assenzio. Mi ha fatto sbattere i denti sulla ghiaia, e mi ha schiacciato nella polvere. Mi ha tolto la pace, ho dimenticato che cosa vuol dire star bene. Non c’è più forza in me, è finita la speranza che mi veniva dal Signore. Il ricordo del mio dolore, del mio vagabondaggio è assenzio e veleno. Ricordo, ricordo tutto e mi sento abbattuto. Questo, però, voglio richiamare alla mente, per riavere la speranza: la bontà del Signore non è finita, il suo amore non è esaurito, la sua bontà si rinnova ogni mattino, la sua fedeltà è grande. Sono sicuro: il Signore è il mio tesoro, per questo io spero in lui. Il Signore è buono con chi spera in lui, con tutti quelli che lo cercano. È bene aspettare in silenzio la salvezza che il Signore manderà.

Lamentazioni 3:1-26 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

IO son l'uomo che ha veduta afflizione, Per la verga dell'indegnazion del Signore. Egli mi ha condotto, e fatto camminar nelle tenebre, E non nella luce. Certo, egli mi ritorna addosso, E rivolge la sua mano contro a me tuttodì. Egli ha fatta invecchiar la mia carne, e la mia pelle; Egli mi ha fiaccate le ossa. Egli ha fatti degli edificii contro a me, E mi ha intorniato di tosco e di affanno. Egli mi ha fatto dimorare in luoghi tenebrosi, A guisa di quelli che son morti già da lungo tempo. Egli mi ha assiepato d'ogn'intorno, sì che non posso uscire; Egli ha aggravati i miei ceppi. Eziandio quando grido e sclamo, Egli chiude il passo alla mia orazione, Egli ha chiuse le mie vie di pietre conce a scarpello, Ha rinvolti i miei sentieri. Egli mi è stato un orso all'agguato, Un leone ne'  suoi nascondimenti. Egli ha traviate le mie vie, Mi ha tagliato a pezzi, mi ha renduto desolato. Egli ha teso l'arco suo, E mi ha posto come un bersaglio incontro alle saette. Egli mi ha fitti nelle reni Gli strali del suo turcasso. Io sono in derisione a tutti i popoli, E son la lor canzone tuttodì. Egli mi ha saziato di amaritudini, Mi ha inebbriato di assenzio. Egli mi ha stritolati i denti con della ghiaia, Mi ha voltolato nella cenere. E tu hai allontanata l'anima mia dalla pace, Ed io ho dimenticato il bene. E ho detto: Il Signore ha fatta perire la mia forza, E la mia speranza. Ricordati della mia afflizione, E del mio esilio; del tosco e dell'assenzio. L'anima mia se ne ricorda del continuo, E se ne abbatte in me. Questo mi torna alla mente, Perciò spererò ancora. Se non siamo stati del tutto consumati, È per le benignità del Signore; Perciocchè le sue misericordi non son venute meno; Si rinnovano ogni mattina; La tua lealtà è grande. Il Signore è la mia parte, ha detto l'anima mia; Perciò spererò in lui. Il Signore è buono a quelli che l'aspettano, All'anima che lo ricerca. Buona cosa è di aspettare in silenzio La salute del Signore.