Vangelo secondo Matteo 26:14-25
Vangelo secondo Matteo 26:14-25 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Allora uno dei dodici, che si chiamava Giuda Iscariota, andò dai capi dei sacerdoti e disse: «Che cosa siete disposti a darmi, se io ve lo consegno?» Ed essi gli fissarono trenta sicli d’argento. Da quell’ora cercava il momento opportuno per consegnarlo. Il primo giorno degli Azzimi i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che ti prepariamo da mangiare la Pasqua?» Egli disse: «Andate in città dal tale e ditegli: “Il Maestro dice: ‘Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te, con i miei discepoli’”». E i discepoli fecero come Gesù aveva loro ordinato e prepararono la Pasqua. Quando fu sera, si mise a tavola con i dodici. Mentre mangiavano, disse: «In verità vi dico: uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono a dirgli uno dopo l’altro: «Sono forse io, Signore?» Ma egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, quello mi tradirà. Certo, il Figlio dell’uomo se ne va, come è scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo è tradito! Meglio sarebbe per quell’uomo se non fosse mai nato». E Giuda, il traditore, prese a dire: «Sono forse io, Rabbì?» E Gesù a lui: «Lo hai detto».
Vangelo secondo Matteo 26:14-25 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Allora uno dei dodici, che si chiamava *Giuda Iscariota, andò dai capi dei sacerdoti, e disse loro: «Che cosa siete disposti a darmi, se io ve lo consegno?» Ed essi gli fissarono trenta *sicli d'argento. Da quell'ora cercava il momento opportuno per consegnarlo. Il primo giorno degli *azzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesú e gli dissero: «Dove vuoi che ti prepariamo la cena pasquale?» Egli disse: «Andate in città dal tale e ditegli: “Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te, con i miei discepoli”». E i discepoli fecero come Gesú aveva loro ordinato e prepararono la Pasqua. Quando fu sera, si mise a tavola con i dodici discepoli. Mentre mangiavano, disse: «In verità vi dico: Uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono a dirgli uno dopo l'altro: «Sono forse io, Signore?» Ma egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, quello mi tradirà. Certo, il Figlio dell'uomo se ne va, come è scritto di lui; ma guai a quell'uomo dal quale il Figlio dell'uomo è tradito! Meglio sarebbe per quell'uomo se non fosse mai nato». E Giuda, il traditore, prese a dire: «Sono forse io, Maestro?» E Gesú a lui: «Lo hai detto».
Vangelo secondo Matteo 26:14-25 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Allora uno dei dodici *discepoli, chiamato Giuda Iscariota, andò dai capi dei *sacerdoti e disse: «Che cosa mi date se io vi faccio arrestare Gesù?». Stabilirono trenta monete d'argento e gliele consegnarono. Da quel momento Giuda si mise a cercare un’occasione per fare arrestare Gesù. Il primo giorno della *festa dei Pani non lievitati, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: — Dove vuoi che ti prepariamo la cena di *Pasqua? Egli rispose: — Andate in città da un tale, e ditegli: Il Maestro ti manda a dire che il suo momento ormai è arrivato e che viene in casa tua con i suoi discepoli a mangiare la cena di Pasqua. I discepoli fecero come aveva comandato Gesù e prepararono la cena pasquale. Quando fu sera, Gesù si mise a tavola insieme con i dodici discepoli. Mentre stavano mangiando disse: — Io vi assicuro che uno di voi mi tradirà. Essi diventarono molto tristi e, a uno a uno, cominciarono a domandargli: — Signore, sono forse io? Gesù rispose: — Quello che ha messo con me la mano nel piatto, è lui che mi tradirà. Il *Figlio dell'uomo sta per morire, così come è scritto nella Bibbia. Ma guai a colui per mezzo del quale il Figlio dell'uomo è tradito. Per lui sarebbe stato meglio di non essere mai nato! Allora Giuda, il traditore, domandò: — *Maestro, sono forse io? Gesù gli rispose: — Tu l’hai detto.
Vangelo secondo Matteo 26:14-25 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
ALLORA uno de' dodici, detto Giuda Iscariot, andò a' principali sacerdoti, e disse loro: Che mi volete dare, ed io ve lo darò nelle mani? Ed essi gli pesarono trenta sicli d'argento. E da quell'ora egli cercava opportunità di tradirlo. OR nel primo giorno degli azzimi, i discepoli vennero a Gesù, dicendogli: Ove vuoi che noi ti apparecchiamo da mangiar la pasqua? Ed egli disse: Andate nella città ad un tale, e ditegli: Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; io farò la pasqua in casa tua, coi miei discepoli. E i discepoli fecero come Gesù avea loro ordinato, ed apparecchiarono la pasqua. E quando fu sera, egli si mise a tavola co' dodici. E mentre mangiavano, disse: Io vi dico in verità, che un di voi mi tradirà. Ed essendone eglino grandemente attristati, ciascun di loro prese a dirgli: Son io desso, Signore? Ed egli, rispondendo, disse: Colui che intinge con la mano meco nel piatto mi tradirà. Il Figliuol dell'uomo certo se ne va, secondo ch'è scritto di lui; ma, guai a quell'uomo per lo quale il Figliuol dell'uomo è tradito! meglio sarebbe stato per lui di non esser mai nato. E Giuda che lo tradiva prese a dire: Maestro, son io desso? Egli gli disse: Tu l'hai detto.