Michea 7:1-7
Michea 7:1-7 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Ahimè! Io mi trovo come dopo la raccolta dei frutti, come dopo la racimolatura, quando è finita la vendemmia: non c’è più grappolo da mangiare; io desidero invano un fico primaticcio. L’uomo pio è scomparso dalla terra; non c’è più gente retta fra gli uomini; tutti stanno in agguato per spargere il sangue, ognuno dà la caccia con la rete a suo fratello. Le loro mani sono pronte al male, per farlo con ogni cura; il principe ha delle pretese, il giudice si lascia corrompere, il potente manifesta la sua ingordigia e ordiscono così le loro trame. Il migliore di loro è simile a un rovo; il più retto è peggiore di una siepe di spine. Il giorno annunciato dalle tue sentinelle, il giorno della tua punizione viene; allora saranno nella costernazione. Non fidatevi del compagno, non riponete fiducia nell’amico intimo; sorveglia la porta della tua bocca davanti a colei che riposa sul tuo petto. Perché il figlio offende il padre, la figlia insorge contro la madre, la nuora contro la suocera e i nemici di ciascuno sono quelli di casa sua. Quanto a me, io volgerò lo sguardo verso il SIGNORE, spererò nel Dio della mia salvezza; il mio Dio mi ascolterà.
Michea 7:1-7 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Ahimè! io mi trovo come dopo la raccolta dei frutti, come dopo la racimolatura, quando è finita la vendemmia; non c'è piú grappolo da mangiare; io desidero invano un fico primaticcio. L'uomo pio è scomparso dalla terra; non c'è piú gente retta fra gli uomini; tutti stanno in agguato per spargere il sangue, ognuno dà la caccia con la rete a suo fratello. Le loro mani sono pronte al male, per farlo con ogni cura; il principe ha delle pretese, il giudice si lascia corrompere, il potente manifesta la sua ingordigia e ordiscono cosí le loro trame. Il migliore di loro è simile a un rovo; il piú retto è peggiore di una siepe di spine. Il giorno annunziato dalle tue sentinelle, il giorno della tua punizione viene; allora saranno nella costernazione. Non fidatevi del compagno, non riponete fiducia nell'amico intimo; sorveglia la porta della tua bocca davanti a colei che riposa sul tuo petto. Perché il figlio offende il padre, la figlia insorge contro la madre, la nuora contro la suocera e i nemici di ciascuno sono quelli di casa sua. Quanto a me, io volgerò lo sguardo verso il Signore, spererò nel Dio della mia salvezza; il mio Dio mi ascolterà.
Michea 7:1-7 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Povero me! Mi sento come uno che passa dopo il raccolto o dopo la vendemmia e non trova più nemmeno un grappolo, nemmeno un po’ di fichi saporiti da mangiare. In questa terra non c’è più una persona fedele a Dio, nessuno è onesto. Tutti aspettano l’occasione per commettere omicidi, si danno la caccia tra loro. Sono maestri nel fare il male. I capi hanno pretese, i giudici esigono compensi illeciti, gli uomini influenti dicono senza vergogna quel che desiderano e tutti tramano per ottenerlo. Il migliore e il più onesto di loro è peggiore delle ortiche o di una siepe di spini. Ma è arrivato il giorno in cui Dio vi punirà, come avevano annunziato i profeti, le vostre sentinelle. Ora vivrete nell’angoscia. Non credete al compagno, non fidatevi dell'amico, state attenti a quel che dite anche a vostra moglie. I figli insultano i padri, le figlie si ribellano alle madri, le nuore alle suocere: ognuno ha i suoi nemici nella propria famiglia. Ma io mi rivolgo al Signore, ripongo la mia speranza in Dio che mi salva. Il mio Dio ascolterà la mia preghiera.
Michea 7:1-7 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
AHI lasso me! perciocchè io son divenuto come quando si son fatte le ricolte de' frutti della state; come quando si è racimolato dopo la vendemmia; non vi è più grappolo da mangiare; l'anima mia ha desiderato un frutto primaticcio. L'uomo pio è venuto meno in terra, e non vi è più alcun uomo diritto fra gli uomini; tutti quanti insidiano al sangue, ognuno caccia con la rete al suo fratello. Ambe le mani sono intente a far male a più potere; il principe chiede, e il giudice giudica per ricompensa, e il grande pronunzia la perversità dell'anima sua, ed essi l'intrecciano. Il miglior di loro è come una spina, il più diritto è peggior che una siepe; il giorno delle tue guardie, la tua punizione è venuta; ora sarà la lor perplessità. Non credete al famigliare amico, non vi confidate nel conduttore; guarda gli usci della tua bocca da colei che ti giace in seno. Perciocchè il figliuolo villaneggia il padre, la figliuola si leva contro alla madre, e la nuora contro alla suocera; i famigliari di ciascuno sono i suoi nemici. Ma io starò alla veletta, riguardando al Signore; io aspetterò l'Iddio della mia salute; l'Iddio mio mi esaudirà.