Lettera ai Filippesi 2:6-8
Lettera ai Filippesi 2:6-8 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
il quale, pur essendo in forma di Dio, non considerò l’essere uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente, ma svuotò se stesso, prendendo forma di servo, divenendo simile agli uomini; trovato esteriormente come un uomo, umiliò se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce.
Lettera ai Filippesi 2:6-8 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
il quale, pur essendo in forma di Dio, non considerò l'essere uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente, ma svuotò sé stesso, prendendo forma di servo, divenendo simile agli uomini; trovato esteriormente come un uomo, umiliò sé stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce.
Lettera ai Filippesi 2:6-8 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Egli era come Dio ma non conservò gelosamente il suo essere uguale a Dio. Rinunziò a tutto: diventò come un servo, fu uomo tra gli uomini e fu considerato come uno di loro. Abbassò se stesso, fu obbediente fino alla morte, alla morte di croce.
Lettera ai Filippesi 2:6-8 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
Il quale, essendo in forma di Dio, non reputò rapina l'essere uguale a Dio. E pure annichilò sè stesso, presa forma di servo, fatto alla somiglianza degli uomini; e trovato nell'esteriore simile ad un uomo, abbassò sè stesso, essendosi fatto ubbidiente infino alla morte, e la morte della croce.