Lettera ai Filippesi 3:12-21
Lettera ai Filippesi 3:12-21 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Non che io abbia già ottenuto tutto questo o sia già arrivato alla perfezione; ma proseguo il cammino per cercare di afferrare ciò per cui sono anche stato afferrato da Cristo {Gesù}. Fratelli, io non ritengo di averlo già afferrato; ma una cosa faccio: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso quelle che stanno davanti, corro verso la mèta per ottenere il premio della celeste vocazione di Dio in Cristo Gesù. Sia questo dunque il sentimento di quanti siamo maturi; se in qualche cosa voi pensate altrimenti, Dio vi rivelerà anche quella. Soltanto, dal punto a cui siamo arrivati, continuiamo a camminare per la stessa via. Siate miei imitatori, fratelli, e guardate quelli che camminano secondo l’esempio che avete in noi. Perché molti camminano da nemici della croce di Cristo (ve l’ho detto spesso e ve lo dico anche ora piangendo), la fine dei quali è la perdizione; il loro dio è il ventre e la loro gloria è in ciò che torna a loro vergogna; gente che ha l’animo alle cose della terra. Quanto a noi, la nostra cittadinanza è nei cieli, da dove aspettiamo anche il Salvatore, Gesù Cristo, il Signore, che trasformerà il corpo della nostra umiliazione rendendolo conforme al corpo della sua gloria, mediante il potere che egli ha di sottomettere a sé ogni cosa.
Lettera ai Filippesi 3:12-21 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Non che io abbia già ottenuto tutto questo o sia già arrivato alla perfezione; ma proseguo il cammino per cercare di afferrare ciò per cui sono anche stato afferrato da Cristo Gesú. Fratelli, io non ritengo di averlo già afferrato; ma una cosa faccio: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso quelle che stanno davanti, corro verso la mèta per ottenere il premio della celeste vocazione di Dio in Cristo Gesú. Sia questo dunque il sentimento di quanti siamo maturi; se in qualche cosa voi pensate altrimenti, Dio vi rivelerà anche quella. Soltanto, dal punto a cui siamo arrivati, continuiamo a camminare per la stessa via. Siate miei imitatori, fratelli, e guardate quelli che camminano secondo l'esempio che avete in noi. Perché molti camminano da nemici della croce di Cristo (ve l'ho detto spesso e ve lo dico anche ora piangendo), la fine dei quali è la perdizione; il loro dio è il ventre e la loro gloria è in ciò che torna a loro vergogna; gente che ha l'animo alle cose della terra. Quanto a noi, la nostra cittadinanza è nei cieli, da dove aspettiamo anche il Salvatore, Gesú Cristo, il Signore, che trasformerà il corpo della nostra umiliazione rendendolo conforme al corpo della sua gloria, mediante il potere che egli ha di sottomettere a sé ogni cosa.
Lettera ai Filippesi 3:12-21 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Io non sono ancora arrivato al traguardo, non sono ancora perfetto! Continuo però la corsa per tentare di afferrare il premio, perché anch’io sono stato afferrato da *Cristo Gesù. Fratelli miei, io non penso davvero di avere già conquistato il premio. Faccio una cosa sola: dimentico quel che sta alle mie spalle e mi slancio verso quel che mi sta davanti. Continuo la mia corsa verso il traguardo per ricevere il premio della vita alla quale Dio ci chiama per mezzo di Gesù Cristo. Tutti noi, che siamo maturi nella fede, comportiamoci in questo modo. Se invece qualcuno di voi la pensa diversamente, Dio lo illuminerà. Intanto, dal punto al quale siamo giunti, continuiamo ad andare avanti come abbiamo fatto finora. Fratelli miei, fate come me, guardate a quelli che seguono il nostro esempio. È vero, non pochi si comportano come nemici della croce di Cristo. Ve l’ho già detto più volte e ve lo ripeto ancora tra le lacrime. Per questa gente il ventre è il loro dio, ma stanno camminando verso la rovina. Si vantano di cose vergognose e pensano soltanto alle soddisfazioni di questo mondo. Noi invece, cittadini del cielo, è di là che aspettiamo il nostro Salvatore, Gesù Cristo, il Signore. Egli, con il potere che ha di sottomettere l’universo, trasformerà il nostro misero corpo mortale e lo renderà somigliante al suo corpo glorioso.
Lettera ai Filippesi 3:12-21 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
Non già ch'io abbia ottenuto il premio, o che già sia pervenuto alla perfezione; anzi proseguo, per procacciar di ottenere il premio; per la qual cagione ancora sono stato preso da Gesù Cristo. Fratelli, io non reputo d'avere ancora ottenuto il premio; ma una cosa fo: dimenticando le cose che sono dietro, e distendendomi alle cose che son davanti, proseguo il corso verso il segno, al palio della superna vocazione di Dio, in Cristo Gesù. Perciò, quanti siamo compiuti, abbiam questo sentimento; e se voi sentite altrimente in alcuna cosa, Iddio vi rivelerà quello ancora. Ma pur camminiamo d'una stessa regola, e sentiamo una stessa cosa, in ciò a che siam pervenuti. Siate miei imitatori, fratelli; e considerate coloro che camminano così, come avete noi per esempio. Percioccchè molti camminano, de' quali molte volte vi ho detto, ed ancora al presente lo dico piangendo, che sono i nemici della croce di Cristo, il cui fine è perdizione, il cui Dio è il ventre, e la cui gloria è in ciò che torna alla confusione loro; i quali hanno il pensiero, e l'affetto alle cose terrestri. Poichè noi viviamo ne' cieli, come nella nostra città: onde ancora aspettiamo il Salvatore, il Signor Gesù Cristo. Il quale trasformerà il nostro corpo vile, acciocchè sia reso conforme al suo corpo glorioso, secondo la virtù per la quale può eziandio sottoporsi ogni cosa.