Salmi 78:1-72
Salmi 78:1-72 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Cantico di Asaf. Ascolta, popolo mio, il mio insegnamento; porgete orecchio alle parole della mia bocca! Io aprirò la mia bocca per esprimere parabole, esporrò i misteri dei tempi antichi. Quel che abbiamo udito e conosciuto, e che i nostri padri ci hanno raccontato, non lo nasconderemo ai loro figli; diremo alla generazione futura le lodi del SIGNORE, la sua potenza e le meraviglie che egli ha operate. Egli stabilì una testimonianza in Giacobbe, istituì una legge in Israele e ordinò ai nostri padri di farle conoscere ai loro figli, perché fossero note alla generazione futura, ai figli che sarebbero nati. Questi le avrebbero così raccontate ai loro figli, perché ponessero in Dio la loro speranza e non dimenticassero le opere di Dio, ma osservassero i suoi comandamenti. Tutto ciò per non essere come i loro padri, una generazione ostinata e ribelle, una generazione dal cuore incostante, il cui spirito non fu fedele a Dio. I figli di Efraim, gente di guerra, buoni arcieri, voltarono le spalle il dì della battaglia. Non osservarono il patto di Dio e rifiutarono di camminare secondo la sua legge; dimenticarono le sue opere e i prodigi che egli aveva mostrati loro. Egli aveva compiuto meraviglie in presenza dei loro padri, nel paese d’Egitto, nelle campagne di Soan. Divise il mare, li fece passare e fermò le acque come in un mucchio. Di giorno li guidò con una nuvola, e tutta la notte con un fuoco fiammeggiante. Spaccò le rocce nel deserto e li dissetò abbondantemente, come da sorgenti d’acque profonde. Fece scaturire ruscelli dalla rupe, fece sgorgare acque come fiumi. Ma essi continuarono a peccare contro di lui, a ribellarsi contro l’Altissimo, nel deserto. Tentarono Dio in cuor loro, chiedendo cibo secondo le proprie voglie. Parlarono contro Dio, dicendo: «Potrebbe Dio imbandirci una mensa nel deserto? Ecco, egli percosse la roccia e ne sgorgarono acque, ne strariparono torrenti; potrebbe darci anche del pane e provvedere di carne il suo popolo?» Perciò il SIGNORE, quando l’udì, si adirò aspramente e un fuoco si accese contro Giacobbe; l’ira sua si infuriò contro Israele, perché non avevano creduto in Dio, né avevano avuto fiducia nella sua salvezza. Eppure egli comandò alle nuvole dall’alto, aprì le porte del cielo, fece piovere su di essi la manna per nutrimento e diede loro il frumento del cielo. Essi mangiarono il pane dei potenti; egli mandò loro cibo a sazietà. Scatenò in cielo il vento orientale, e con la sua potenza fece alzare il vento del mezzogiorno; fece piovere su di loro carne come polvere, uccelli alati, numerosi come sabbia del mare; li fece cadere in mezzo al loro accampamento, intorno alle loro tende. Così essi mangiarono, furono saziati e Dio mandò loro quel che avevano desiderato. Non era ancora stata soddisfatta la loro ingordigia, avevano ancora il cibo in bocca, quando l’ira di Dio si scatenò contro di loro, uccise i più vigorosi e abbatté i giovani d’Israele. Con tutto ciò peccarono ancora, non prestando fede ai suoi prodigi. Perciò egli consumò i loro giorni in un niente e i loro anni con un terrore improvviso. Quando li faceva perire, essi lo cercavano e ritornavano desiderosi di ritrovare Dio; e si ricordavano che Dio era la loro rocca, che il Dio altissimo era il loro liberatore. Essi però lo adulavano con la bocca e gli mentivano con la lingua. Il loro cuore non era sincero con lui e non erano fedeli al suo patto. Ma egli, che è pietoso, perdona l’iniquità e non distrugge il peccatore. Più volte trattenne la sua ira e non lasciò divampare tutto il suo sdegno, ricordando che essi erano carne, un soffio che va e non ritorna. Quante volte si ribellarono a lui nel deserto e lo rattristarono in quella solitudine! Ma ricominciarono a tentare Dio e a provocare il Santo d’Israele. Non si ricordarono più della sua mano, del giorno in cui egli li liberò dal nemico, quando operò i suoi miracoli in Egitto e i suoi prodigi nelle campagne di Soan. Egli mutò i loro fiumi e i loro ruscelli in sangue, perché non vi potessero più bere. Mandò contro di loro mosche velenose a divorarli e rane a molestarli. Diede il loro raccolto ai bruchi e il frutto della loro fatica alle cavallette. Distrusse le loro vigne con la grandine e i loro sicomori con i grossi chicchi d’essa. Abbandonò il loro bestiame alla grandine e le loro greggi ai fulmini. Scatenò su di loro il furore del suo sdegno, ira, indignazione e tribolazione, una moltitudine di messaggeri di sventure. Diede sfogo alla sua ira; non preservò dalla morte la loro anima, ma abbandonò la loro vita alla peste. Percosse tutti i primogeniti d’Egitto, le primizie del vigore nelle tende di Cam; ma fece partire il suo popolo come un gregge e lo guidò attraverso il deserto come una mandria. Li condusse sicuri e senza timore, mentre il mare inghiottiva i loro nemici. Li fece arrivare alla sua terra santa, al monte che la sua destra aveva conquistato. Scacciò le nazioni davanti a loro, assegnò loro a sorte il territorio come eredità e fece abitare le tribù d’Israele nelle tende di quelli. Ma essi tentarono il Dio altissimo, si ribellarono e non osservarono i suoi statuti. Si sviarono e furono sleali come i loro padri; si rivoltarono come un arco fallace; lo provocarono a ira con i loro alti luoghi, lo resero geloso con i loro idoli. Dio udì, si adirò, ed ebbe per Israele grande avversione, abbandonò il tabernacolo di Silo, la tenda in cui aveva abitato fra gli uomini; lasciò condurre la sua forza in schiavitù e lasciò cadere la sua gloria in mano al nemico. Abbandonò il suo popolo alla spada e si adirò contro la sua eredità. Il fuoco consumò i loro giovani e le loro vergini non ebbero canto nuziale. I loro sacerdoti caddero di spada e le loro vedove non fecero lamento. Poi il Signore si risvegliò come dal sonno, simile a un prode che grida eccitato dal vino. Colpì i suoi nemici alle spalle, li coprì di eterna vergogna. Ripudiò la tenda di Giuseppe e non scelse la tribù di Efraim; ma elesse la tribù di Giuda, il monte Sion che egli amava. Costruì il suo tempio, simile a luoghi altissimi, come la terra che egli ha fondata per sempre. Scelse Davide, suo servo, lo prese dagli ovili; lo portò via alle pecore che allattavano, per pascere Giacobbe, suo popolo, e Israele, sua eredità. Ed egli si curò di loro con un cuore integro e li guidò con mano sapiente.
Salmi 78:1-72 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Cantico di *Asaf.Ascolta, popolo mio, il mio insegnamento; porgete orecchio alle parole della mia bocca! Io aprirò la mia bocca per esprimere parabole, esporrò i misteri dei tempi antichi. Quel che abbiamo udito e conosciuto, e che i nostri padri ci hanno raccontato, non lo nasconderemo ai loro figli; diremo alla generazione futura le lodi del Signore, la sua potenza e le meraviglie che egli ha operate. Egli stabilí una testimonianza in *Giacobbe, istituí una legge in *Israele e ordinò ai nostri padri di farle conoscere ai loro figli, perché fossero note alla generazione futura, ai figli che sarebbero nati. Questi le avrebbero cosí raccontate ai loro figli, perché ponessero in Dio la loro speranza e non dimenticassero le opere di Dio, ma osservassero i suoi comandamenti. Tutto ciò per non essere come i loro padri, una generazione ostinata e ribelle, una generazione dal cuore incostante, il cui spirito non fu fedele a Dio. I figli di *Efraim, gente di guerra, buoni arcieri, voltarono le spalle il dí della battaglia. Non osservarono il patto di Dio e rifiutarono di camminare secondo la sua legge; dimenticarono le sue opere e i prodigi che egli aveva mostrati loro. Egli aveva compiuto meraviglie in presenza dei loro padri, nel paese d'Egitto, nelle campagne di Soan. Divise il mare, li fece passare e fermò le acque come in un mucchio. Di giorno li guidò con una nuvola e tutta la notte con un fuoco fiammeggiante. Spaccò le rocce nel deserto e li dissetò abbondantemente, come da sorgenti d'acque profonde. Fece scaturire ruscelli dalla rupe, fece sgorgare acque come fiumi. Ma essi continuarono a peccare contro di lui, a ribellarsi contro l'Altissimo, nel deserto. Tentarono Dio in cuor loro, chiedendo cibo secondo le proprie voglie. Parlarono contro Dio, dicendo: «Potrebbe Dio imbandirci una mensa nel deserto? Ecco, egli percosse la roccia e ne sgorgarono acque, ne strariparono torrenti; potrebbe darci anche del pane e provveder di carne il suo popolo?» Perciò il Signore, quando l'udí, s'adirò aspramente e un fuoco s'accese contro Giacobbe; l'ira sua si infuriò contro Israele, perché non avevano creduto in Dio, né avevano avuto fiducia nella sua salvezza; eppure egli comandò alle nuvole dall'alto, aprí le porte del cielo, fece piover su di essi la *manna per nutrimento e diede loro il frumento del cielo. Essi mangiarono il pane dei potenti; egli mandò loro cibo a sazietà. Scatenò in cielo il vento orientale e con la sua potenza fece alzare il vento del mezzogiorno; fece piover su di loro carne come polvere, uccelli alati, numerosi come sabbia del mare; li fece cadere in mezzo al loro accampamento, intorno alle loro tende. Cosí essi mangiarono, furono saziati e Dio mandò loro quel che avevano desiderato. Non era ancora stata soddisfatta la loro ingordigia, avevano ancora il cibo in bocca, quando l'ira di Dio si scatenò contro di loro, uccise i piú vigorosi, e abbatté i giovani d'Israele. Con tutto ciò peccarono ancora, non prestando fede ai suoi prodigi. Perciò egli consumò i loro giorni in un niente e i loro anni con un terrore improvviso. Quando li faceva perire, essi lo cercavano e ritornavano desiderosi di ritrovare Dio; e si ricordavano che Dio era la loro ròcca, che il Dio altissimo era il loro liberatore. Essi però lo adulavano con la bocca e gli mentivano con la lingua. Il loro cuore non era sincero con lui e non erano fedeli al suo patto. Ma egli, che è pietoso, perdona l'*iniquità e non distrugge il peccatore. Piú volte trattenne la sua ira e non lasciò divampare tutto il suo sdegno, ricordando ch'essi erano carne, un soffio che va e non ritorna. Quante volte si ribellarono a lui nel deserto e lo rattristarono in quella solitudine! Ma ricominciarono a tentare Dio e a provocare il Santo d'Israele. Non si ricordarono piú della sua mano, del giorno in cui egli li liberò dal nemico, quando operò i suoi miracoli in Egitto e i suoi prodigi nelle campagne di Soan. Egli mutò i loro fiumi e i loro ruscelli in sangue, perché non vi potessero piú bere. Mandò contro di loro mosche velenose a divorarli e rane a molestarli. Diede il loro raccolto ai bruchi e il frutto della loro fatica alle *cavallette. Distrusse le loro vigne con la grandine e i loro sicomori con i grossi chicchi d'essa. Abbandonò il loro bestiame alla grandine e le loro greggi ai fulmini. Scatenò su di loro il furore del suo sdegno, ira, indignazione e tribolazione, una moltitudine di messaggeri di sventure. Diede sfogo alla sua ira; non preservò dalla morte la loro anima, ma abbandonò la loro vita alla peste. Percosse tutti i primogeniti d'Egitto, le primizie del vigore nelle tende di Cam; ma fece partire il suo popolo come un gregge e lo guidò attraverso il deserto come una mandria. Li condusse sicuri e senza timore, mentre il mare inghiottiva i loro nemici. Li fece arrivare alla sua terra santa, al monte che la sua destra aveva conquistato. Scacciò le nazioni davanti a loro, assegnò loro a sorte il territorio come eredità e fece abitare le tribú d'Israele nelle tende di quelli. Ma essi tentarono il Dio altissimo, si ribellarono e non osservarono i suoi statuti. Si sviarono e furono sleali come i loro padri; si rivoltarono come un arco fallace; lo provocarono a ira con i loro alti luoghi, lo resero geloso con i loro idoli. Dio udí, si adirò, ed ebbe per Israele grande avversione, abbandonò il *tabernacolo di Silo, la *tenda in cui aveva abitato fra gli uomini; lasciò condurre la sua forza in schiavitú e lasciò cadere la sua gloria in mano del nemico. Abbandonò il suo popolo alla spada e si adirò contro la sua eredità. Il fuoco consumò i loro giovani e le loro vergini non ebbero canto nuziale. I loro *sacerdoti caddero di spada e le loro vedove non fecero lamento. Poi il Signore si risvegliò come dal sonno, simile a un prode che grida eccitato dal vino. Colpí i suoi nemici alle spalle, li coprí di eterna vergogna. Ripudiò la tenda di *Giuseppe e non scelse la tribú di Efraim; ma elesse la tribú di *Giuda, il monte *Sion che egli amava. Costruí il suo *tempio, simile a luoghi altissimi, come la terra ch'egli ha fondata per sempre. Scelse *Davide, suo servo, lo prese dagli ovili; lo portò via alle pecore che allattavano, per pascere Giacobbe, suo popolo, e Israele, sua eredità. Ed egli si curò di loro con un cuore integro e li guidò con mano sapiente.
Salmi 78:1-72 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Popolo mio, ascolta il mio insegnamento, presta attenzione a ogni mia parola. Voglio esprimermi con un racconto, svelare le lezioni del passato. È storia per noi familiare, molte volte l’abbiamo ascoltata, la ripetevano a noi i nostri padri. Non la terremo nascosta ai nostri figli, racconteremo alla nuova generazione le stupende opere del Signore, la sua potenza, e i miracoli da lui compiuti. Egli ha fissato una norma per il suo popolo, ha stabilito una legge in Israele; ha comandato ai nostri padri di insegnare queste cose ai loro figli. Ogni generazione che verrà, quella dei figli che nasceranno, possa a sua volta impararla. Raccomandi ai propri figli di mettere in Dio la loro fiducia, di non dimenticare le sue opere e di osservare i suoi comandamenti. Allora non saranno come i loro padri, un popolo disubbidiente e ribelle, generazione dal cuore incostante, profondamente infedele a Dio. Un giorno gli uomini della tribù di Èfraim erano già armati di arco e pronti al tiro, ma al momento della battaglia dovettero fuggire. Perché non avevano rispettato il patto che li legava a Dio, si erano rifiutati di seguire la sua legge; avevano dimenticato i suoi prodigi e le meraviglie che aveva fatto loro vedere. In Egitto, nella regione di Tanis Dio aveva compiuto miracoli sotto gli occhi dei loro padri. Divise il mare e li fece passare; fermò le acque: divennero un argine. Di giorno li guidava con una nube e nella notte con lo splendore del fuoco. Spaccò la roccia nel deserto per farli bere alle acque sotterranee. Dalla pietra fece sgorgare ruscelli e scorrere torrenti d'acqua. Ma essi continuarono a peccare contro Dio, nel deserto sfidarono l’Altissimo. Osarono metterlo alla prova, pretesero cibo a volontà. Parlarono contro Dio e dissero: «Sarà capace di prepararci un banchetto nel deserto? È vero, ha colpito la roccia e sgorgarono le acque, traboccarono i torrenti; ma sarà capace di darci il pane e di provvedere la carne per tutti?». A queste parole il Signore andò in collera, un fuoco divampò contro Giacobbe, la sua ira si levò contro Israele, perché non credevano in lui, non avevano fiducia nel suo aiuto. Allora diede ordine dall’alto di aprire le porte del cielo; fece piovere la manna per nutrirli, e dal cielo donò pane al suo popolo. Diede loro cibo in abbondanza, gli uomini mangiarono il pane dei forti. Poi Dio scatenò dal cielo il vento dell'oriente, fece soffiare con forza il vento del sud, fece scendere su di loro carne in quantità, uccelli numerosi come la sabbia del mare, li fece cadere sul loro accampamento, tutto intorno alle loro tende. Mangiarono e furono sazi, così fu appagato il loro desiderio. Ma, con la carne ancora tra i denti, non cessavano di lamentarsi. Allora la collera di Dio scoppiò contro di loro. Egli fece morire i più robusti, gettò a terra i giovani d'Israele. Eppure continuarono a peccare; nonostante i suoi miracoli, non gli credettero. Allora abbreviò i loro giorni come un soffio, i loro anni con terrore improvviso. Quando Dio faceva morire alcuni, gli altri lo cercavano, tornavano a invocarlo con insistenza. Ricordavano che lui era la roccia di difesa, Dio, l’Altissimo, il loro liberatore; ma le loro parole erano pura adulazione, i loro bei discorsi tutta una bugia. Il loro cuore era incostante, erano infedeli al patto con lui. Eppure Dio conservava il suo affetto, perdonava i peccati del popolo, rinunziava a distruggerlo; più volte trattenne la sua collera e non scatenò tutto il suo sdegno. Sapeva bene che erano mortali, un soffio che se ne va e non ritorna. Quante volte si ribellarono nel deserto, lo offesero in quelle solitudini! Tornarono a metterlo alla prova, offendevano Dio, il Santo d'Israele. Dimenticavano la sua grande potenza quando li aveva salvati dai nemici, quando aveva compiuto prodigi in Egitto, miracoli nella regione di Tanis; l’acqua dei canali cambiata in sangue e resa imbevibile per gli Egiziani; le mosche velenose, che li mangiavano, e le rane, che devastavano tutto; i raccolti lasciati agli insetti, il frutto del lavoro alle cavallette; le vigne rase al suolo dalla grandine, i sicomori distrutti dalla brina; i buoi abbandonati alla tempesta e le loro pecore ai fulmini. Alla fine, Dio riversò sugli Egiziani uno sdegno e un furore pauroso, un esercito di angeli di sventura. Diede libero sfogo alla sua collera, non li risparmiò dalla morte, abbandonò i loro corpi alla peste. Uccise i primogeniti del paese, i frutti migliori delle famiglie egiziane. Allora fece uscire il suo popolo come pecore dall’ovile, come pastore li guidò nel deserto. Li condusse con sicurezza, liberi da paure, mentre il mare ricopriva i loro nemici. E li portò nella sua terra santa, al monte che egli aveva conquistato. Scacciò davanti a loro gli altri popoli, spartì il territorio a loro assegnato e vi fece abitare le tribù d'Israele. Ma ancora una volta misero alla prova la pazienza di Dio, si ribellarono all’Altissimo, non volevano ubbidire ai suoi comandi. Sleali e traditori come i loro padri, fallirono, come un arco allentato. Provocavano la collera del Signore con i loro santuari pagani, lo ingelosivano con i loro idoli. Dio vide, e si sentì offeso e sdegnato, si oppose a Israele. Abbandonò la dimora di Silo, la tenda che aveva piantato tra gli uomini. Permise ai nostri nemici di catturare l’arca santa, sua potenza e sua gloria. Si adirò con il popolo che si era scelto, lo lasciò massacrare dai nemici. Il fuoco della guerra divorò i giovani, cessarono i canti nuziali per le fanciulle. I sacerdoti morirono di morte violenta, alle vedove non fu possibile fare il rito del pianto. Alla fine il Signore si svegliò come da un sonno, il sonno di un soldato vinto dal vino. Colpì i suoi nemici in fuga e li umiliò per sempre. Respinse i discendenti di Giuseppe; non scelse la tribù di Èfraim, preferì la tribù di Giuda e il monte Sion che gli era caro. Costruì il suo santuario come gli alti cieli, eterno come le fondamenta della terra. Poi scelse Davide come servo, andò a cercarlo nell’ovile del gregge; da custode di pecore, lo fece re d'Israele, pastore del suo popolo. Fu per loro un vero pastore, li guidò con mano sapiente.
Salmi 78:1-72 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
ASCOLTA, o popol mio, la mia dottrina; Porgete gli orecchi alle parole della mia bocca. Io aprirò la mia bocca in sentenza; Io sgorgherò detti notevoli di cose antiche; Le quali noi abbiamo udite, e sappiamo, E le quali i nostri padri ci han raccontate. Noi non le celeremo a' lor figliuoli, alla generazione a venire; Noi racconteremo le lodi del Signore, E la sua forza, e le sue maraviglie ch'egli ha fatte. Egli ha fermata la testimonianza in Giacobbe, Ed ha posta la Legge in Israele; Le quali egli comandò a' nostri padri di fare assapere a' lor figliuoli; Acciocchè la generazione a venire, i figliuoli che nascerebbero, le sapessero, E si mettessero a narrarle a' lor figliuoli; E ponessero in Dio la loro speranza, E non dimenticassero le opere di Dio. Ed osservassero i suoi comandamenti; E non fossero come i lor padri, Generazione ritrosa e ribella; Generazione che non dirizzò il cuor suo, Il cui spirito non fu leale inverso Dio. I figliuoli di Efraim, gente di guerra, buoni arcieri, Voltarono le spalle al dì della battaglia. Non avevano osservato il patto di Dio, Ed avevano ricusato di camminar nella sua Legge; Ed avevano dimenticate le sue opere, E le maraviglie ch'egli aveva lor fatte vedere. Egli aveva fatti miracoli in presenza de' padri loro, Nel paese di Egitto, nel territorio di Soan. Egli aveva fesso il mare, e li aveva fatti passare per mezzo; Ed aveva fermate le acque come un mucchio. E li aveva condotti di giorno colla nuvola, E tutta notte colla luce del fuoco. Egli aveva schiantate le rupi nel deserto, E li aveva copiosamente abbeverati, come di gorghi; Ed aveva fatto uscir de' ruscelli della roccia, E colare acque, a guisa di fiumi. Ma essi continuarono a peccar contro a lui, Provocando l'Altissimo a sdegno nel deserto; E tentarono Iddio nel cuor loro, Chiedendo vivanda a lor voglia; E parlarono contro a Dio, E dissero: Potrebbe Iddio Metterci tavola nel deserto? Ecco, egli percosse la roccia, e ne colarono acque, E ne traboccarono torrenti; Potrebbe egli eziandio dar del pane, O apparecchiar della carne al suo popolo? Perciò, il Signore, avendoli uditi, si adirò fieramente; Ed un fuoco si accese contro a Giacobbe, Ed anche l'ira gli montò contro ad Israele; Perciocchè non avevano creduto in Dio, E non si erano confidati nella sua salvazione; E pure egli aveva comandato alle nuvole di sopra, Ed aveva aperte le porte del cielo; Ed aveva fatta piovere sopra loro la manna da mangiare, Ed aveva loro dato del frumento del cielo. L'uomo mangiò del pane degli Angeli; Egli mandò loro della vivanda a sazietà. Egli fece levar nel cielo il vento orientale, E per la sua forza addusse l'Austro; E fece piover sopra loro della carne, a guisa di polvere; Ed uccelli, a giusa della rena del mare. E li fece cadere in mezzo al lor campo, D'intorno a' lor padiglioni. Ed essi mangiarono, e furono grandemente satollati; E Iddio fece lor venire ciò che desideravano. Essi non si erano ancora stolti dalla lor cupidigia; Avevano ancora il cibo loro nella bocca, Quando l'ira montò a Dio contro a loro, Ed uccise i più grassi di loro, Ed abbattè la scelta d'Israele. Con tutto ciò peccarono ancora, E non credettero alle sue maraviglie. Laonde egli consumò i lor giorni in vanità, E gli anni loro in ispaventi. Quando egli li uccideva, essi lo richiedevano, E ricercavano di nuovo Iddio. E si ricordavano che Iddio era la lor Rocca, E che l'Iddio altissimo era il lor Redentore. Ma lo lusingavano colla lor bocca, E gli mentivano colla lor lingua; E il cuor loro non era diritto inverso lui, E non erano leali nel suo patto. E pure egli, che è pietoso, purgò la loro iniquità, e non li distrusse; E più e più volte racquetò l'ira sua, e non commosse tutto il suo cruccio; E si ricordò ch'erano carne; Un fiato che passa, e non ritorna. Quante volte lo provocarono essi a sdegno nel deserto, E lo contristarono nella solitudine! E tornarono a tentare Iddio, E limitarono il Santo d'Israele. Essi non si erano ricordati della sua mano, Nè del giorno nel quale li aveva riscossi dal nemico. (Come egli aveva eseguiti i suoi segni in Egitto, E i suoi miracoli nel territorio di Soan. Ed aveva cangiati i fiumi, e i rivi degli Egizi in sangue, Talchè essi non ne potevano bere. Ed aveva mandata contro a loro una mischia d'insetti che li mangiarono; E rane, che li distrussero. Ed aveva dati i lor frutti a' bruchi, E le lor fatiche alle locuste. Ed aveva guastate le lor vigne colla gragnuola, E i lor sicomori colla tempesta. Ed aveva dati alla grandine i lor bestiami, E le lor gregge a' folgori. Ed aveva mandato sopra loro l'ardore della sua ira, Indegnazione, cruccio e distretta; Una mandata d'angeli maligni. Ed aveva appianato il sentiero alla sua ira, E non aveva scampata l'anima loro dalla morte, Ed aveva dato il lor bestiame alla mortalità. Ed aveva percossi tutti i primogeniti in Egitto, E le primizie della forza ne' tabernacoli di Cam. E ne aveva fatto partire il suo popolo, a guisa di pecore; E l'aveva condotto per lo deserto, come una mandra. E l'aveva guidato sicuramente, senza spavento; E il mare aveva coperti i lor nemici. Ed egli li aveva introdotti nella contrada della sua santità, Nel monte che la sua destra ha conquistato. Ed aveva scacciate le nazioni d'innanzi a loro, E le aveva fatte loro scadere in sorte di eredità, Ed aveva stanziate le tribù d'Israele nelle loro stanze.) Ed avevano tentato, e provocato a sdegno l'Iddio altissimo, E non avevano osservate le sue testimonianze. Anzi si erano tratti indietro, E si erano portati dislealmente, Come i lor padri; E si erano rivolti come un arco fallace; E l'avevano provocato ad ira co' loro alti luoghi, E commosso a gelosia colle loro sculture. Iddio aveva udite queste cose, e se n'era gravemente adirato, Ed aveva grandemente disdegnato Israele. Ed aveva abbandonato il tabernacolo di Silo; Il padiglione ch'egli aveva piantato per sua stanza fra gli uomini. Ed aveva abbandonata la sua forza, ad esser menata in cattività, E la sua gloria in man del nemico. Ed aveva dato il suo popolo alla spada, E si era gravemente adirato contro alla sua eredità. Il fuoco aveva consumati i suoi giovani; E le sue vergini non erano state lodate. I suoi sacerdoti erano caduti per la spada; E le sue vedove non avevano pianto. Poi il Signore si risvegliò, Come uno che fosse stato addormentato; Come un uomo prode, che dà gridi dopo il vino. E percosse i suoi nemici da tergo, E mise loro addosso un eterno vituperio. Ed avendo riprovato il tabernacolo di Giuseppe, E non avendo eletta la tribù di Efraim; Egli elesse la tribù di Giuda; Il monte di Sion, il quale egli ama. Ed edificò il suo santuario, a guisa di palazzi eccelsi; Come la terra ch'egli ha fondata in perpetuo. Ed elesse Davide, suo servitore, E lo prese dalle mandre delle pecore. Di dietro alle bestie allattanti Egli lo condusse a pascer Giacobbe, suo popolo; Ed Israele sua eredità. Ed egli li pasturò, secondo l'integrità del suo cuore; E li guidò, secondo il gran senno delle sue mani.