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Eccetto per queste cateneCampione

Eccetto per queste catene

GIORNO 2 DI 7

Una delle cose più difficili da affrontare in carcere è la sensazione di essere soli, di essere abbandonati da amici e parenti. La solitudine non si sperimenta solo nell’isolamento. Paolo sapeva cosa significava. Nella seconda lettera che Paolo scrisse a Timoteo, suo giovane collaboratore, parla della sua esperienza durante la seconda prigionia a Roma, che si concluse con la sua esecuzione.

Paolo chiede a Timoteo di venire a trovarlo il prima possibile. Altri nomi sono menzionati in questo passo: alcuni non erano in grado di rimanere a Roma a causa di affari urgenti altrove, altri erano stati inviati da Paolo in varie missioni, mentre un certo Alessandro il ramaio parlava e agiva contro Paolo e il suo messaggio. Non possiamo sempre contare sulla presenza e sull’aiuto degli altri, soprattutto durante la detenzione.

Paolo chiede a Timoteo di portargli un mantello che aveva lasciato a Troas: questo sarebbe stato necessario per le fredde notti invernali che stavano per arrivare (2 Timoteo 4:20). Chiede anche i suoi rotoli e le sue pergamene. Questi dovevano includere parti delle Scritture. Anche se Paolo sapeva che sarebbe stato giustiziato in un prossimo futuro (2 Timoteo 4:6), desiderava ardentemente il conforto che viene dalla Parola di Dio. La lettura della Bibbia è importante per tutti noi, ma soprattutto per chi soffre di solitudine, in carcere o fuori.

Paolo si era trovato in tribunale senza un avvocato e non aveva nemmeno un amico a difenderlo e incoraggiarlo. Sembra che nessuno volesse essere associato a lui per paura di condividere la sua sorte. Paolo, però, non era veramente solo: Il Signore però mi ha assistito e mi ha reso forte (v.17). Di conseguenza, Paolo fu in grado di testimoniare la verità del Vangelo senza timore a tutti i presenti in tribunale. Questo fu l’adempimento di una promessa fatta da Dio anni prima, quando Paolo era in prigione a Gerusalemme: La notte seguente, il Signore si presentò a Paolo e gli disse: «Fatti coraggio; perché come hai reso testimonianza di me a Gerusalemme, così bisogna che tu la renda anche a Roma» (Atti 23:11).

La stessa promessa è disponibile per tutti quelli che credono: Dio stesso ha detto: «Io non ti lascerò e non ti abbandonerò». Così noi possiamo dire con piena fiducia: «Il Signore è il mio aiuto; non temerò. Che cosa potrà farmi l’uomo?» (Ebrei 13:5,6). Conta su questa promessa quando ti senti solo, ovunque tu sia.

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Riguardo questo Piano

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Stare in carcere può essere un’esperienza che cambia la vita. Per alcuni, che scelgono di seguire gli esempi sbagliati, può metterli sulla strada per diventare criminali incalliti. Per altri, il tempo di riflettere sulla loro vita può condurre a un desiderio di cambiamento. Se sei in prigione, o se lo sei stato in passato, questo Piano Biblico è per te.

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Vorremmo ringraziare Andrew Walker per aver fornito questo piano. Per ulteriori informazioni, visitare: https://www.facebook.com/profile.php?id=100005886272104