Lettera a Filemone 1
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Indirizzo e saluti
1Paolo, prigioniero#Prigioniero, a Roma (cfr. Atti 28:16). di Cristo Gesù, e il fratello Timoteo, al caro Filemone#Filemone, membro della chiesa di Colosse., nostro collaboratore, 2alla sorella Apfia#Apfia, forse la moglie di Filemone., ad Archippo, nostro compagno d’armi, e alla chiesa che si riunisce in casa tua: 3grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo.
4Io ringrazio continuamente il mio Dio, ricordandomi di te nelle mie preghiere, 5perché sento parlare dell’amore e della fede che hai verso il Signore Gesù e verso tutti i santi#Santi, espressione che designa i credenti in quanto persone consacrate a Dio e chiamate ad avere un comportamento conforme alla loro appartenenza a Dio; il termine “santo” (gr. haghios) significa lett. separato, messo a parte.. 6Chiedo a lui che la fede che ci è comune diventi efficace nel farti riconoscere tutto il bene che noi possiamo compiere, alla gloria di Cristo. 7Infatti ho provato una grande gioia e consolazione per il tuo amore, perché per opera tua, fratello, il cuore dei santi è stato confortato.
Paolo interviene in favore di Onesimo
8Perciò, pur avendo molta libertà in Cristo di comandarti quello che conviene fare, 9preferisco fare appello al tuo amore, semplicemente come Paolo, vecchio e ora anche prigioniero di Cristo Gesù; 10ti prego per mio figlio che ho generato mentre ero in catene, per Onesimo#Onesimo, schiavo di Filemone che era fuggito dal suo padrone ed era giunto fino a Roma, dove si era convertito per mezzo dell’apostolo Paolo. Il nome Onesimo in gr. vuol dire utile (cfr. vv. 11, 20)., 11un tempo inutile a te, ma che ora è utile a te e a me. 12Te lo rimando, lui, che amo come il mio cuore.
13Avrei voluto tenerlo con me, perché in vece tua mi servisse nelle catene che porto a motivo del vangelo; 14ma non ho voluto fare nulla senza il tuo consenso, perché la tua buona azione non fosse forzata, ma volontaria. 15Forse proprio per questo egli è stato lontano da te per un po’ di tempo, perché tu lo riavessi per sempre; 16non più come schiavo, ma molto più che schiavo, come un fratello caro specialmente a me, ma ora molto più a te, sia sul piano umano sia nel Signore!
17Se dunque tu mi consideri in comunione con te, accoglilo come me stesso. 18Se ti ha fatto qualche torto o ti deve qualcosa, addebitalo a me. 19Io, Paolo, lo scrivo di mia propria mano: pagherò io; per non dirti che tu mi sei debitore perfino di te stesso#Di te stesso, allusione al fatto che Paolo aveva condotto Filemone alla salvezza.. 20Sì, fratello, io vorrei che tu mi fossi utile nel Signore; rasserena il mio cuore in Cristo.
21Ti scrivo fiducioso nella tua ubbidienza, sapendo che farai anche più di quel che ti chiedo.
22Al tempo stesso preparami un alloggio, perché spero, grazie alle vostre preghiere, di esservi restituito.
23Epafra, mio compagno di prigionia in Cristo Gesù, ti saluta. 24Così pure Marco, Aristarco, Dema, Luca, miei collaboratori.
25La grazia del Signore Gesù Cristo sia con il vostro spirito.
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Lettera a Filemone 1: NR06
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2008 Società Biblica di Ginevra