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Lettera ai Filippesi 3

3
Esempio di Paolo nella corsa cristiana
1Del resto, fratelli miei, rallegratevi nel Signore. Io non mi stanco di scrivervi le stesse cose, e ciò è garanzia di sicurezza per voi.
2Guardatevi dai cani#Cani, termine dispregiativo nei confronti di quelli il cui carattere e la cui condotta non sono puri (cfr. Sl 22:16; Is 56:10-11); i cani erano considerati animali impuri e i Giudei definivano in questo modo tutti coloro che non rispettavano la legge di Mosè., guardatevi dai cattivi operai#Operai, in questo caso si fa riferimento a persone che esercitavano un ministero nella chiesa., guardatevi da quelli che si fanno mutilare; 3perché i veri circoncisi siamo noi, che offriamo il nostro culto per mezzo dello Spirito di Dio, che ci vantiamo in Cristo Gesù, e non mettiamo la nostra fiducia nella carne; 4benché io avessi motivo di confidarmi anche nella carne. Se qualcun altro pensa di aver motivo di confidarsi nella carne, io posso farlo molto di più; 5io, circonciso l’ottavo giorno, della razza d’Israele, della tribù di Beniamino, ebreo figlio di Ebrei; quanto alla legge, fariseo#Fariseo, membro di un movimento religioso e politico giudaico la cui rigida osservanza delle tradizioni ebraiche aveva prodotto una religione ipocrita e formalista.; 6quanto allo zelo, persecutore della chiesa; quanto alla giustizia che è nella legge, irreprensibile. 7Ma ciò che per me era un guadagno, l’ho considerato come un danno, a causa di Cristo. 8Anzi, a dire il vero, ritengo che ogni cosa sia un danno di fronte all’eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho rinunciato a tutto; io considero queste cose come tanta spazzatura al fine di guadagnare Cristo 9e di essere trovato in lui non con una giustizia mia, derivante dalla legge, ma con quella che si ha mediante la fede in Cristo: la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede. 10Tutto questo allo scopo di conoscere Cristo, la potenza della sua risurrezione, la comunione delle sue sofferenze, divenendo conforme a lui nella sua morte, 11per giungere in qualche modo alla risurrezione dei morti.
12Non che io abbia già ottenuto tutto questo o sia già arrivato alla perfezione; ma proseguo il cammino per cercare di afferrare ciò per cui sono anche stato afferrato da Cristo {Gesù}. 13Fratelli, io non ritengo di averlo già afferrato; ma una cosa faccio: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso quelle che stanno davanti, 14corro verso la mèta per ottenere il premio della celeste vocazione di Dio in Cristo Gesù.
15Sia questo dunque il sentimento di quanti siamo maturi; se in qualche cosa voi pensate altrimenti, Dio vi rivelerà anche quella. 16Soltanto, dal punto a cui siamo arrivati, continuiamo a camminare per la stessa via.
17Siate miei imitatori, fratelli, e guardate quelli che camminano secondo l’esempio che avete in noi. 18Perché molti camminano da nemici della croce di Cristo (ve l’ho detto spesso e ve lo dico anche ora piangendo), 19la fine dei quali è la perdizione; il loro dio è il ventre e la loro gloria è in ciò che torna a loro vergogna; gente che ha l’animo alle cose della terra. 20Quanto a noi, la nostra cittadinanza è nei cieli, da dove aspettiamo anche il Salvatore, Gesù Cristo, il Signore, 21che trasformerà il corpo della nostra umiliazione rendendolo conforme al corpo della sua gloria, mediante il potere che egli ha di sottomettere a sé ogni cosa.

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Lettera ai Filippesi 3: NR06

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