Il sacerdozio dei discendenti di Levi era alla base della Legge che è stata data al popolo d'Israele. Se quei sacerdoti avessero realizzato un perfetto rapporto con Dio, non c’era bisogno che venisse un sacerdote diverso, che non è alla maniera di *Aronne, ma alla maniera di Melchìsedek. Perché se cambia il sacerdozio, deve cambiare anche la *Legge. Quelle parole si riferiscono a Gesù nostro Signore, il quale appartiene a una tribù nella quale mai nessuno fu sacerdote dell’*altare. Infatti è noto che Gesù viene dalla tribù di Giuda, e Mosè non ha detto nulla di essa quando ha parlato del sacerdozio.
E tutto questo è ancora più chiaro dal momento che è venuto un altro sacerdote, simile a Melchìsedek. Egli non è diventato sacerdote a causa di leggi umane, ma per la potenza di una vita che non ha fine. Così infatti testimonia la Bibbia:
Tu sei sacerdote per sempre,
alla maniera di Melchìsedek!
A questo modo vengono abolite le regole antiche, perché erano deboli e inutili: infatti la legge di Mosè non ha portato nulla alla perfezione. Al suo posto ci viene data una speranza migliore, e grazie ad essa ci avviciniamo a Dio.
Per di più c’è il giuramento di Dio. Gli altri diventavano sacerdoti senza giuramento. Gesù, invece, lo è diventato con il giuramento di Dio, come si dice di lui:
Il Signore ha giurato e non si pentirà:
Tu sei sacerdote per sempre.
Per questo Gesù è diventato garante di un’*alleanza migliore.
C’è anche un’altra differenza: gli altri sacerdoti sono stati numerosi, perché morivano e non potevano durare a lungo; Gesù invece vive per sempre, e il suo sacerdozio non finisce mai. Perciò egli può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si avvicinano a Dio. Infatti egli è sempre vivo per pregare Dio a loro favore.
Gesù è proprio il *sommo sacerdote di cui avevamo bisogno: è santo, senza peccato, senza difetto, diverso dai peccatori, elevato al di sopra dei cieli. Egli non è come gli altri sommi sacerdoti: non ha bisogno di offrire ogni giorno sacrifici, prima per i propri peccati e poi per quelli del popolo: perché egli ha offerto il sacrificio una volta per tutte, quando ha offerto se stesso. La legge di Mosè stabilisce come sommi sacerdoti uomini segnati dalla debolezza; invece la parola del giuramento di Dio, pronunziato dopo la Legge, stabilisce come sommo sacerdote il Figlio, che è perfetto in eterno.