Lettera agli Ebrei 7:11-28
Lettera agli Ebrei 7:11-28 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Se dunque la perfezione fosse stata possibile per mezzo del sacerdozio levitico (perché su quello è basata la legge data al popolo), che bisogno c’era ancora che sorgesse un altro sacerdote secondo l’ordine di Melchisedec e non scelto secondo l’ordine di Aaronne? Poiché, cambiato il sacerdozio, avviene necessariamente anche un cambiamento di legge. Infatti, queste parole sono dette a proposito di uno che appartiene a un’altra tribù, della quale nessuno fu mai assegnato al servizio dell’altare; è noto infatti che il nostro Signore è nato dalla tribù di Giuda, per la quale Mosè non disse nulla riguardo al sacerdozio. E la cosa è ancor più evidente quando sorge, a somiglianza di Melchisedec, un altro sacerdote che diventa tale non per disposizione di una legge dalle prescrizioni carnali, ma in virtù della potenza di una vita indistruttibile; perché gli è resa questa testimonianza: «Tu sei sacerdote in eterno secondo l’ordine di Melchisedec». Così, qui vi è l’abrogazione del comandamento precedente a motivo della sua debolezza e inutilità (infatti la legge non ha portato nulla alla perfezione); ma vi è altresì l’introduzione di una migliore speranza, mediante la quale ci accostiamo a Dio. Questo non è avvenuto senza giuramento. Quelli sono stati fatti sacerdoti senza giuramento, ma egli lo è con giuramento, da parte di colui che gli ha detto: «Il Signore ha giurato e non si pentirà: “Tu sei sacerdote in eterno”». Ne consegue che Gesù è divenuto garante di un patto migliore del primo. Inoltre, quelli sono stati fatti sacerdoti in gran numero, perché la morte impediva loro di durare; egli invece, poiché rimane in eterno, ha un sacerdozio che non si trasmette. Perciò egli può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si avvicinano a Dio, dal momento che vive sempre per intercedere per loro. Infatti a noi era necessario un sommo sacerdote come quello, santo, innocente, immacolato, separato dai peccatori ed elevato al di sopra dei cieli, il quale non ha ogni giorno bisogno di offrire sacrifici, come gli altri sommi sacerdoti, prima per i propri peccati e poi per quelli del popolo, poiché egli ha fatto questo una volta per sempre quando ha offerto se stesso. La legge infatti costituisce sommi sacerdoti uomini soggetti a debolezza, ma la parola del giuramento fatto dopo la legge costituisce il Figlio, che è stato reso perfetto in eterno.
Lettera agli Ebrei 7:11-28 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Se dunque la perfezione fosse stata possibile per mezzo del sacerdozio levitico (perché su quello è basata la legge data al popolo), che bisogno c'era ancora che sorgesse un altro sacerdote secondo l'ordine di Melchisedecxx e non scelto secondo l'ordine di *Aaronne? Poiché, cambiato il sacerdozio, avviene necessariamente anche un cambiamento di legge. Infatti, queste parole sono dette a proposito di uno che appartiene a un'altra tribú, della quale nessuno fu mai assegnato al servizio dell'altare; è noto infatti che il nostro Signore è nato dalla tribú di *Giuda, per la quale *Mosè non disse nulla riguardo al sacerdozio. E la cosa è ancor piú evidente quando sorge, a somiglianza di Melchisedec, un altro sacerdote che diventa tale non per disposizione di una legge dalle prescrizioni carnali, ma in virtú della potenza di una vita indistruttibile; perché gli è resa questa testimonianza: «Tu sei sacerdote in eterno secondo l'ordine di Melchisedec» xx. Cosí, qui vi è l'abrogazione del comandamento precedente a motivo della sua debolezza e inutilità (infatti la legge non ha portato nulla alla perfezione); ma vi è altresí l'introduzione di una migliore speranza, mediante la quale ci accostiamo a Dio. Questo non è avvenuto senza giuramento. Quelli sono stati fatti sacerdoti senza giuramento, ma egli lo è con giuramento, da parte di colui che gli ha detto: «Il Signore ha giurato e non si pentirà: “Tu sei sacerdote in eterno”»xx. Ne consegue che Gesú è divenuto garante di un patto migliore del primo. Inoltre, quelli sono stati fatti sacerdoti in gran numero, perché la morte impediva loro di durare; egli invece, poiché rimane in eterno, ha un sacerdozio che non si trasmette. Perciò egli può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si avvicinano a Dio, dal momento che vive sempre per intercedere per loro. Infatti a noi era necessario un sommo sacerdote come quello, santo, innocente, immacolato, separato dai peccatori ed elevato al di sopra dei cieli; il quale non ha ogni giorno bisogno di offrire sacrifici, come gli altri sommi sacerdoti, prima per i propri peccati e poi per quelli del popolo; poiché egli ha fatto questo una volta per sempre quando ha offerto sé stesso. La legge infatti costituisce sommi sacerdoti uomini soggetti a debolezza; ma la parola del giuramento fatto dopo la legge, costituisce il Figlio, che è stato reso perfetto in eterno.
Lettera agli Ebrei 7:11-28 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Il sacerdozio dei discendenti di Levi era alla base della Legge che è stata data al popolo d'Israele. Se quei sacerdoti avessero realizzato un perfetto rapporto con Dio, non c’era bisogno che venisse un sacerdote diverso, che non è alla maniera di *Aronne, ma alla maniera di Melchìsedek. Perché se cambia il sacerdozio, deve cambiare anche la *Legge. Quelle parole si riferiscono a Gesù nostro Signore, il quale appartiene a una tribù nella quale mai nessuno fu sacerdote dell’*altare. Infatti è noto che Gesù viene dalla tribù di Giuda, e Mosè non ha detto nulla di essa quando ha parlato del sacerdozio. E tutto questo è ancora più chiaro dal momento che è venuto un altro sacerdote, simile a Melchìsedek. Egli non è diventato sacerdote a causa di leggi umane, ma per la potenza di una vita che non ha fine. Così infatti testimonia la Bibbia: Tu sei sacerdote per sempre, alla maniera di Melchìsedek! A questo modo vengono abolite le regole antiche, perché erano deboli e inutili: infatti la legge di Mosè non ha portato nulla alla perfezione. Al suo posto ci viene data una speranza migliore, e grazie ad essa ci avviciniamo a Dio. Per di più c’è il giuramento di Dio. Gli altri diventavano sacerdoti senza giuramento. Gesù, invece, lo è diventato con il giuramento di Dio, come si dice di lui: Il Signore ha giurato e non si pentirà: Tu sei sacerdote per sempre. Per questo Gesù è diventato garante di un’*alleanza migliore. C’è anche un’altra differenza: gli altri sacerdoti sono stati numerosi, perché morivano e non potevano durare a lungo; Gesù invece vive per sempre, e il suo sacerdozio non finisce mai. Perciò egli può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si avvicinano a Dio. Infatti egli è sempre vivo per pregare Dio a loro favore. Gesù è proprio il *sommo sacerdote di cui avevamo bisogno: è santo, senza peccato, senza difetto, diverso dai peccatori, elevato al di sopra dei cieli. Egli non è come gli altri sommi sacerdoti: non ha bisogno di offrire ogni giorno sacrifici, prima per i propri peccati e poi per quelli del popolo: perché egli ha offerto il sacrificio una volta per tutte, quando ha offerto se stesso. La legge di Mosè stabilisce come sommi sacerdoti uomini segnati dalla debolezza; invece la parola del giuramento di Dio, pronunziato dopo la Legge, stabilisce come sommo sacerdote il Figlio, che è perfetto in eterno.
Lettera agli Ebrei 7:11-28 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
Se adunque la perfezione era per il sacerdozio levitico (poichè in su quello fu data la legge al popolo), che era egli più bisogno che sorgesse un altro sacerdote secondo l'ordine di Melchisedec, e che non fosse nominato secondo l'ordine d'Aaronne? Perciocchè, mutato il sacerdozio, di necessità si fa ancor mutazione di legge. Imperocchè colui, al cui riguardo queste cose son dette, è stato d'un'altra tribù, della quale niuno vacò mai all'altare. Poichè egli è notorio che il Signor nostro è uscito di Giuda, per la qual tribù Mosè non disse nulla del sacerdozio. E ciò è ancora vie più manifesto, poichè sorge un altro sacerdote alla somiglianza di Melchisedec. Il quale, non secondo una legge di comandamento carnale, è stato fatto sacerdote; ma secondo una virtù di vita indissolubile. Perciocchè egli testifica: Tu sei sacerdote in eterno, secondo l'ordine di Melchisedec. Certo v'ha annullamento del comandamento precedente, per la sua debolezza, ed inutilità. Poichè la legge non ha compiuto nulla; e v'ha d'altra parte introduzione d'una migliore speranza, per la quale ci accostiamo a Dio. Ed anche, in quanto che ciò non si è fatto senza giuramento; perciocchè quelli sono stati fatti sacerdoti senza giuramento. Ma questo con giuramento; per colui che gli dice: Il Signore ha giurato, e non se ne pentirà: Tu sei sacerdote in eterno, secondo l'ordine di Melchisedec. D'un patto cotanto più eccellente è stato fatto Gesù mallevadore. Oltre a ciò, coloro sono stati fatti sacerdoti più in numero; perciocchè per la morte erano impediti di durare. Ma costui, perciocchè dimora in eterno, ha un sacerdozio che non trapassa ad un altro. Laonde ancora può salvare appieno coloro, i quali per lui si accostano a Dio, vivendo sempre, per interceder per loro. Perciocchè a noi conveniva un tal sommo sacerdote, che fosse santo, innocente, immacolato, separato da' peccatori, e innalzato di sopra a' cieli. Il qual non abbia ogni dì bisogno, come que' sommi sacerdoti, d'offerir sacrificii, prima per i suoi propri peccati, poi per quelli del popolo; poichè egli ha fatto questo una volta, avendo offerto sè stesso. Perciocchè la legge costituisce sommi sacerdoti uomini, che hanno infermità; ma la parola del giuramento fatto dopo la legge costituisce il Figliuolo, che è stato appieno consacrato in eterno.