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Luca 19:3-48

Luca 19:3-48 ICL00D

Desiderava però vedere chi fosse Gesù, ma non ci riusciva: c’era molta gente attorno a Gesù e lui era troppo piccolo. Allora corse un po’ avanti e si arrampicò sopra un albero in un punto dove Gesù doveva passare: sperava così di poterlo vedere. Quando arrivò in quel punto, Gesù guardò in alto e gli disse: «Zaccheo, scendi in fretta, perché oggi devo fermarmi a casa tua!». Zaccheo scese subito dall’albero e con grande gioia accolse Gesù in casa sua. I presenti vedendo queste cose si misero a mormorare contro Gesù. Dicevano: «È andato ad alloggiare da uno strozzino». Zaccheo invece, stando davanti al Signore, gli disse: — Signore, do ai poveri la metà dei miei beni e se ho rubato a qualcuno gli restituisco quattro volte tanto. Allora Gesù disse a Zaccheo: — Oggi la salvezza è entrata in questa casa. Anche tu sei un discendente di Abramo. Ora il *Figlio dell'uomo è venuto proprio a cercare e a salvare quelli che erano perduti. Gesù era ormai vicino a Gerusalemme, e perciò molti pensavano che il *regno di Dio si manifestasse da un momento all’altro. Allora Gesù raccontò quest’altra *parabola: «C’era una volta un uomo di famiglia nobile. Egli doveva andare in un paese lontano per ricevere il titolo di re, poi sarebbe tornato. Prima di partire chiamò dieci dei suoi servi; consegnò a ciascuno una medesima somma di denaro e disse: “Cercate di far fruttare questo denaro fino a quando non sarò tornato”. «Ma i suoi cittadini odiavano quell’uomo e gli mandarono dietro alcuni rappresentanti per far sapere che non lo volevano come re. «E invece quell’uomo diventò re e ritornò al suo paese. Fece chiamare i servi ai quali aveva consegnato il suo denaro per sapere quanto guadagno ne avevano ricavato. «Si fece avanti il primo servo e disse: — Signore, con quello che tu mi hai dato io ho guadagnato dieci volte tanto. «Il padrone gli rispose: — Bene, sei un servo bravo. Sei stato fedele in cose da poco: ora io ti faccio governatore di dieci città. «Poi venne il secondo servo e disse: — Signore, con quello che tu mi hai dato ho guadagnato cinque volte tanto. «Il padrone rispose: — Anche tu avrai l’amministrazione di cinque città. «Infine si fece avanti un altro servo e disse: — Signore, ecco il tuo denaro! L’ho nascosto in un fazzoletto. Avevo paura di te, perché sapevo che sei un padrone esigente: tu pretendi anche quel che non hai depositato e raccogli anche quel che non hai seminato. «Allora il padrone gli rispose: — Tu sei stato un servo cattivo e io ti giudico secondo quel che hai detto. Tu sapevi che sono un padrone esigente, che pretendo anche quel che non ho depositato e raccolgo anche quel che non ho seminato. Perché allora non hai depositato il mio denaro alla banca? Al mio ritorno l’avrei ritirato con gli interessi! «Poi il padrone disse ai presenti: — Via, toglietegli il denaro che ha e datelo a quello che lo ha fatto fruttare di più. «Gli fecero osservare: — Signore, ma lui ne ha già fin troppo. «Il padrone allora rispose: — Chi ha molto riceverà ancora di più; ma a chi ha poco sarà portato via anche quel poco che ha. Ed ora i miei nemici, quelli che non mi volevano come loro re. Portateli qui e uccideteli alla mia presenza». Dopo questi discorsi Gesù continuò la sua strada verso Gerusalemme: camminava davanti a tutti. Quando fu vicino ai villaggi di Bètfage e di Betània, presso il monte degli Ulivi, Gesù mandò avanti due *discepoli. Disse loro: «Andate nel villaggio che sta qui di fronte. Appena entrati, troverete un piccolo asino sul quale nessuno è mai salito. Lo troverete legato: voi slegatelo e portatelo qui. Se qualcuno vi domanda: “Perché slegate quell’asinello?”, voi rispondete: “Perché il Signore ne ha bisogno”». I due discepoli andarono e trovarono tutto come aveva detto Gesù. Mentre slegavano il puledro, i proprietari chiesero ai due discepoli: — Perché lo prendete? Essi risposero: — Perché il Signore ne ha bisogno. Allora portarono il puledro da Gesù. Poi lo coprirono con i loro mantelli e vi fecero salire Gesù. Man mano che Gesù avanzava, stendevano i mantelli sulla strada davanti a lui. Gesù scendeva dal monte degli Ulivi ed era ormai vicino alla città. Tutti i suoi discepoli, pieni di gioia e a gran voce, si misero a lodare Dio per tutti i *miracoli che avevano visto. Gridavano: « Benedetto colui che viene nel nome del Signore: egli è il re! In cielo sia la pace, e gloria nell’alto dei cieli!». Alcuni *farisei che si trovavano tra la folla dissero a Gesù: — *Maestro, fa’ tacere i tuoi discepoli! Ma Gesù rispose: — Vi assicuro che se tacciono loro si metteranno a gridare le pietre. Quando fu vicino alla città, Gesù la guardò e si mise a piangere per lei. Diceva: «Gerusalemme, se tu sapessi, almeno oggi, quel che occorre alla tua pace! Ma non riesci a vederlo! Per te verrà un tempo nel quale i tuoi nemici ti circonderanno di trincee. Ti assedieranno e premeranno su di te da ogni parte. Distruggeranno te e i tuoi abitanti e sarai rasa al suolo, perché tu non hai saputo riconoscere il tempo nel quale Dio è venuto a salvarti». Poi Gesù entrò nel cortile del *Tempio e cominciò a cacciar via quelli che stavano là a vendere. Diceva loro: «Nella Bibbia sta scritto: La mia casa sarà casa di preghiera, voi invece, ne avete fatto un covo di briganti ». Gesù insegnava ogni giorno nel Tempio. I capi dei *sacerdoti, i *maestri della Legge e le altre autorità del popolo cercavano di farlo morire. Ma non sapevano come fare, perché la gente era sempre attorno a Gesù ad ascoltare le sue parole.