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Ecclesiaste 10

10
Riflessioni sulla follia
(Ec 2:12-14; 8:1-6) Mt 12:34-37
1Le mosche morte fanno puzzare e imputridire l'olio del profumiere: un po' di follia guasta il pregio della saggezza e della gloria. 2Il saggio ha il cuore alla sua destra, ma lo stolto l'ha alla sua sinistra. 3Anche quando lo stolto va per la via, il senno gli manca e mostra a tutti che è uno stolto#E mostra a tutti che è uno stolto, ovvero e dice d'ognuno: Quello è uno stolto.. 4Se il sovrano si adira contro di te, non lasciare il tuo posto; perché la dolcezza evita grandi peccati.
5C'è un male che ho visto sotto il sole, un errore che proviene da chi governa: 6che, cioè, la stoltezza occupa posti altissimi e i ricchi seggono in luoghi bassi. 7Ho visto degli schiavi a cavallo e dei príncipi camminare a piedi come gli schiavi.
8Chi scava una fossa vi cadrà dentro, e chi demolisce un muro sarà morso dalla serpe. 9Chi smuove le pietre ne rimarrà contuso, e chi spacca la legna corre un pericolo. 10Se il ferro perde il taglio e uno non lo arrota, bisogna che raddoppi la forza; ma la saggezza ha il vantaggio di riuscire sempre.
11 Se il serpente morde prima di essere incantato, l'*incantatore diventa inutile.
12 Le parole della bocca del saggio sono piene di grazia; ma le labbra dello stolto sono causa della sua rovina. 13Il principio delle parole della sua bocca è stoltezza e la fine del suo dire è malvagia pazzia. 14Lo stolto moltiplica le parole; eppure l'uomo non sa quel che gli avverrà; e chi gli dirà quel che succederà dopo di lui? 15La fatica dello stolto lo stanca, perché egli non sa neppure la via della città.
Pr 31:4-7; 1 P 2:17
16 Guai a te, o paese, il cui re è un bambino e i cui príncipi mangiano fin dal mattino! 17Beato te, o paese, il cui re è di nobile stirpe e i cui príncipi si mettono a tavola al tempo convenevole, per ristorare le forze e non per ubriacarsi! 18Per la pigrizia sprofonda il soffitto; per la rilassatezza delle mani piove in casa. 19Il convito è fatto per gioire, il vino rende gaia la vita, e il denaro risponde a tutto.
20 Non maledire il re, neppure con il pensiero; e non maledire il ricco nella camera dove dormi; poiché un uccello del cielo potrebbe spargerne la voce e un messaggero alato pubblicare la cosa.

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