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I RE 10:1-24

I RE 10:1-24 DB1885

ORA la regina di Seba, avendo intesa la fama di Salomone nel Nome del Signore, venne per far prova di lui con enimmi. Ed entrò in Gerusalemme con un grandissimo seguito e con cammelli carichi di aromati, e con grandissima quantità d'oro, e di pietre preziose; e venne a Salomone, e parlò con lui di tutto ciò ch'ella avea nel cuore. E Salomone le dichiarò tutto quello ch'ella propose; ei non vi fu cosa alcuna occulta al re, ch'egli non le dichiarasse. Laonde le regina di Seba, veggendo tutta la sapienza di Salomone, e la casa ch'egli avea edificata; e le vivande della sua tavola, e le stanze de' suoi servitori, e l'ordine del servire de' suoi ministri, e i lor vestimenti, e i suoi coppieri, e gli olocausti ch'egli offeriva nella Casa del Signore, svenne tutta. E disse al re: Ciò che io avea inteso nel mio paese de' fatti tuoi, e della tua sapienza, era ben la verità. Ma io non credeva quello che se ne diceva, finchè io non son venuta, e che gli occhi miei non l'hanno veduto; ora ecco, non me n'era stata rapportata la metà; tu sopravanzi in sapienza ed in eccellenza la fama che io ne avea intesa. Beati gli uomini tuoi; beati questi tuoi servitori, che stanno del continuo davanti a te, che odono la tua sapienza. Sia benedetto il Signore Iddio tuo, il quale ti ha gradito, per metterti sopra il trono d'Israele, per l'amor che il Signore porta in eterno ad Israele; e ti ha costituito re, per far ragione e giustizia. Poi ella donò al re centoventi talenti d'oro, e gran quantità d'aromati, e di pietre preziose. Mai più non vennero cotali aromati, in gran quantità, come la regina di Seba ne donò al re Salomone. (Il navilio di Hiram, che portava d'Ofir dell'oro, portò anche d'Ofir del legno d'Almugghim, in gran quantità, e delle pietre preziose; ed il re fece di quel legno d'Almugghim delle sponde alla Casa del Signore, ed alla casa reale, e delle cetere, e de' salteri per li cantori; tal legno d'Almugghim non era mai più venuto, e mai più, fino a quel giorno, non era stato veduto.) Il re Salomone altresì donò alla regina di Seba tutto ciò ch'ella ebbe a grado, e che gli chiese; oltre a quello che le donò secondo il poter del re. Poi ella si rimise in cammino; e, co' suoi servitori, se ne andò al suo paese. ORA il peso dell'oro, che veniva ogni anno a Salomone, era di seicensessantasei talenti d'oro; oltre a quello che traeva da' gabellieri, e dal traffico de' mercatanti di spezierie, e da tutti i re dell'Arabia, e da' principali signori del paese. Onde il re Salomone fece fare dugento pavesi d'oro battuto, in ciascuno de' quali impiegò siecento sicli d'oro; e trecento scudi d'oro battuto, in ciascuno de' quali impiegò tre mine d'oro. E il re li mise nella casa del bosco del Libano. Il re fece, oltre a ciò, un gran trono d'avorio, il quale egli coperse d'oro fino. Quel trono avea sei gradi, e la parte disopra di esso era rotonda di dietro, e nel luogo del seggio v'erano degli appoggiatoi, di qua e di là, e due leoni erano posti presso di quegli appoggiatoi. V'erano eziandio dodici leoni, posti quivi sopra i sei gradi, di qua e di là. Niun tale trono fu giammai fatto in alcun regno. E tutti i vasellamenti della credenza del re Salomone erano d'oro; parimente tutti i vasellamenti della casa del Bosco del Libano erano d'oro fino; nulla era d'argento; l'argento non era in alcuna stima al tempo di Salomone. Perciocchè il re avea il navilio di Tarsis nel mare, insieme col navilio di Hiram. Il navilio di Tarsis veniva di tre in tre anni una volta, portando oro ed argento, avorio, e scimmie, e pappagalli. Così il re Salomone fu, in ricchezze ed in sapienza, il più grande di tutti i re della terra. E tutta la terra ricercava di veder Salomone, per intender la sua sapienza, la quale Iddio gli avea messa nel cuore.

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